Per quelli della mia generazione ci sono alcuni atleti che hanno segnato un epoca dell’Atletica in cui, forse, raggiungere certi traguardi era leggermente meno difficile di adesso, ma che, in ogni caso, ci hanno entusiasmato con le loro imprese.
Francesco Panetta è certamente uno di questi, essendo stato, nel periodo tra la metà degli anni 80 e la metà dei 90, un grandissimo interprete dei 5000 e 10000 metri ma, soprattutto dei 3000 siepi di cui, tra l’altro, è stato campione del mondo, a Roma , nel 1987, con il tempo di 8’08″57, attuale record italiano.
Panetta, che ricordiamo anche vincitore di una medaglia d’oro, sempre nelle siepi, ai Campionati Europei di Spalato del 1990 è rimasto molto famoso anche, per un gesto generosissimo, durante la finale dei Campionati Europei di Helsinki del 1994, quando si fermò per aiutare il compagno di nazionale, Alessandro Lambruschini che, poi, vinse la medaglia d’oro mentre Francesco non riuscì a salire sul podio.
Grande campione in pista e nell’animo, l’atleta calabrese che vive nell’area di Milano, è stato premiato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in presenza del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, della più alta onorificenza assegnabile a uno sportivo dal Comitato Olimpico: il Collare d’Oro.
Panetta, noto per il suo carattere schietto e anticonformista, a chi gli domandava se corresse ancora ha risposto di preferire, ormai, altre attività sportive per tenersi in forma e che, in realtà, la sua distanza preferita erano i 10.000 metri, pur avendo ottenuto i suoi allori sulle siepi.