800 metri maschili

Il record del mondo di David Rudisha (1’40”91) é andato vicino a vacillare pericolosamente durante l’ultima stagione olimpica. L’algerino Djamel Sedjati ha vinto al meeting della Diamond League di Parigi stabilendo il record nazionale con 1’41”46 nella più grande gara della storia per densità di risultati. Tre atleti sono scesi al di sotto dell’1’42” e i primi sette hanno infanto la barriera dell’1’43”.

Emmanuel Wanyonyi ha vinto la finale dei Trials olimpici keniani in 1’41”70 poche settimane prima di piazzarsi al secondo posto al meeting di Parigi in 1’41”58. Il ventenne keniano ha conquistato successivamente la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi stabilendo il terzo record personale di questa stagione con 1’41”19. Wanyonyi è diventato il più giovane campione olimpico della storia.

Il canadese di origini sud-sudanese Marco Arop è arrivato ad un solo centesimo di secondo stabilendo il record nord americano con 1’41”20. Sedjati si è aggiudicato la medaglia di bronzo con il record algerino di 1’41”50 precedendo di 17 centesimi di secondo Bryce Hoppel, che ha migliorato il record statunitense con 1’41”67.

Due settimane dopo aver vinto la medaglia d’oro Wanyonyi ha migliorato ancora il record personale fermando il cronometro in 1’41”11 a Losanna. Con questa performance il giovane fuoriclasse keniano è salito al secondo posto nelle liste mondiali all-time a pari merito con Wilson Kipketer arrivando a 20 centesimi di secondo dal primato del mondo di David Rudisha.

Bryce Hoppel ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali Indoor di Glasgow con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 1’44”92 battendo il belga Elliot Cresan due anni dopo il bronzo conquistato nell’edizione di Belgrado 2022.

Il francese Gabriel Tual ha vissuto una stagione da protagonista vincendo la medaglia d’oro agli Europei di Roma prima di migliorare il record nazionale con l’eccellente tempo di 1’41”61 al meeting di Parigi.

Il primato del mondo di Rudisha è rimasto imbattuto, ma la lista mondiale all-time è stata completamente riscritta. Prima di questa stagione il muro dell’1’42” era stato infranto soltanto 15 volte nel corso della storia. La sola stagione 2024 ha fatto registrare 12 performance al di sotto di questa barriera portando il computo complessivo a 27. In precedenza soltanto due atleti hanno corso in meno di 1’42” tre volte nella stessa stagione: David Rudisha (2010 e 2012) e Wilson Kipketer (1997). Nel 2024 soltanto Wanyonyi, Arop e Sedjati hanno fatto registrare quest’impresa. Wanyonyi ci è riuscito quattro volte.

800 metri femminili

Keely Hodgkinson è rimasta imbattuta nella stagione 2024 culminata con la vittoria alle Olimpiadi di Parigi in 1’56”72. Hodgkinson ha vinto gli 800 metri nelle tappe della Diamond League di Londra con 1’54”61 stabilendo la sesta migliore prestazione mondiale all-time, tre posizioni davanti a Mu, e di Eugene in 1’55”78. L’ottocentista britannica ha collezionato anche la seconda medaglia d’oro consecutiva ai Campionati Europei a Roma 2024.

Hodgkinson, che ha concluso la stagione dopo le Olimpiadi per un infortunio, guida le liste mondiali del 2024 davanti alle connazionali Jemma Reekie (1’55”61) e Georgia Bell (1’56”28).

Tsige Duguma ha vinto la prima medaglia olimpica sugli 800 metri nella storia dell’Etiopia stabilendo il record personale con 1’57”15.

Duguma ha iniziato la stagione 2024 con la vittoria ai Mondiali indoor di Glasgow dello scorso Marzo in 2’01”90 dopo aver migliorato il record personale con 1’58”35 nella semifinale. Due settimane dopo Glasgow Duguma ha vinto la medaglia d’oro agli All-African Games.

La statunitense Athing Mu non ha potuto difendere il titolo olimpico conquistato a Tokyo 2021 dopo essere caduta nella finale dei Trials statunitensi di Eugene in una stagione condizionata da infortuni.

La sudafricana Prudence Sekgodiso è stata la rivelazione della stagione con le vittorie in Diamond League a Marrakesh in 1’57”26 e a Oslo in 1’58”66.

La keniana Mary Moraa è stata la grande protagonista della prima parte di stagione con le vittorie nei meeting di Nairobi in 1’57”96 e di Doha in 1’57”91 e ha trionfato per la seconda volta in carriera nella Finale della Diamond League in 1’56”56.

Ventiquattro atlete sono scese al di sotto della barriera dell’1’58”. Settantotto hanno corso in meno di 2’00”.

1500 metri maschili

La finale olimpica dei 1500 metri era stata presentata come una sfida tra il campione olimpico in carica di Tokyo 2021 Jakob Ingebrigtsen e l’oro mondiale di Budapest 2023 Josh Kerr, ma lo statunitense Cole Hocker ha regalato una delle più grandi sorprese dell’ultima edizione dei Giochi Olimpici vincendo la medaglia d’oro con il record olimpico e il primato nordamericano con 3’27”65. Kerr si è aggiudicato la medaglia d’argento migliorando il record britannico con 3’27”79 precedendo di un solo centesimo di secondo l’altro statunitense Yared Nuguse. Jakob Ingebrigtsen si è dovuto accontentare del quarto posto pur correndo in un eccellente 3’28”24 davanti a Hobbs Kessler (3’29”45) e all’olandese Niels Laros, che ha migliorato il record nazionale con 3’29”54 a soli 19 anni in una gara straordinaria nella quale i primi dieci sono scesi al di sotto dei 3’31”. L’azzurro Pietro Arese ha migliorato due volte il record italiano correndo in 3’32”13 ai Bislett Games di Oslo e in 3’30”74 in occasione dell’ottavo posto nella finale olimpica di Parigi.

Embed from Getty Images

Prima delle Olimpiadi Ingebrigtsen ha vinto il terzo titolo europeo consecutivo sui 1500 metri a Roma e le due gare di Diamond League di Oslo in 3’29”74 e di Montecarlo con il record europeo di 3’26”73, ma Kerr ha battuto il norvegese al Bowerman Mile di Eugene stabilendo il record britannico sulla distanza del miglio con 3’45”34.

Ingebrigtsen ha riscattato la delusione olimpica sui 1500 metri vincendo l’oro sui 5000 metri. Dopo le Olimpiadi lo scandinavo ha vinto i 1500 metri a Losanna in 3’27”83 e nella finale della Diamond League di Bruxelles ma è stato battuto da Nuguse a Zurigo. Ingebrigtsen ha concluso la stagione al primo posto nel Ranking di World Athletics.

Il neozelandese Geordie Beamish ha vinto una sorprendente medaglia d’oro nella finale dei 1500 metri ai Mondiali indoor di Glasgow con una rimonta incredibile che gli ha permesso di rimontare dalla nona alla prima posizione nei metri finali.

Per la prima volta quattro atleti sono scesi al di sotto dei 3’30”.

1500 metri femminili

La stagione 2024 ha fatto registrare un numero record di 118 prestazioni al di sotto dei 4 minuti da parte di 43 atlete sui 1500 metri femminili. Si tratta di un incremento rispetto al 2023 quando ci furono 71 tempi al di sotto di questa barriera. Faith Kipyegon ha dominato anche questa stagione vincendo la terza medaglia d’oro olimpica consecutiva.

L’etiope Gudaf Tsegay, primatista mondiale sui 5000 metri in occasione della finale della Diamond League di Eugene, ha aperto la stagione con una vittoria nella tappa inaugurale di Xiamen sui 1500 metri in 3’50”30, terzo tempo più veloce della storia. Le connazionali Freweyni Hailu e Diribe Welteji hanno vinto le tappe di Doha e di Eugene correndo rispettivamente in 4’00”42 e in 3’53”75. Laura Muir si è imposta nella gara di Stoccolma in 3’57”99.

Kipyegon ha iniziato la stagione relativamente tardi a causa di un infortunio e ha esordito a fine Giugno con una vittoria ai Trials olimpici keniani in 3’59”98, migliore prestazione mai realizzata su suolo keniano. Tre settimane più tardi Kipyegon ha migliorato il suo record mondiale di sette centesimi di secondo fermando il cronometro in 3’49”04 nella tappa della Diamond League di Parigi sulla pista dello Stade Charlety. L’australiana Jessica Hull si è classificata seconda stabilendo il record dell’Oceania con 3’50”83 pochi giorni prima di battere il record del mondo sui 2000 metri a Montecarlo con 5’19”70.

Alle Olimpiadi di Parigi Kipyegon ha vinto la medaglia d’argento sui 5000 metri e ha dominato la finale dei 1500 metri con un vantaggio di oltre un secondo stabilendo il record olimpico con 3’51”29. La keniana è diventata la prima donna a vincere tre titoli olimpici in una specialità di corsa. Hull si è aggiudicata la medaglia d’argento con 3’52”56. Georgia Bell ha vinto il bronzo migliorando il record britannico di Laura Muir con 3’52”61.

Kipyegon ha vinto altre tre gare nelle settimane dopo le Olimpiadi correndo in 3’52”89 a Roma, in 3’54”75 a Bruxelles dove ha vinto il quinto Diamond Trophy della sua carriera e a New York in 4’04”79.

L’etiope Freweyni Hailu si è laureata campionessa mondiale indoor sui 1500 metri a Glasgow con 4’01”46 un mese dopo aver stabilito la miglior prestazione mondiale dell’anno al coperto con 3’55”28 al meeting di Torun.

5000 metri maschili

Jakob Ingebrigtsen ha usato i 5000 metri per riscattare la delusione per il quarto posto sui 1500 metri, esattamente come aveva fatto l’anno scorso ai Mondiali di Budapest, dove vinse l’oro sui 5000 metri dopo l’argento sui 1500 metri. La star norvegese ha corso una gara controllata e ha preso il comando nelle fasi conclusive prima di vincere l’oro in 13’13”66 con oltre un secondo di vantaggio sul keniano Ronald Kwemoi e sullo statunitense Grant Fisher. Due settimane dopo la conclusione delle Olimpiadi Il norvegese ha migliorato dopo 28 anni il primato del mondo dei 3000 metri di Daniel Komen fermando il cronometro in un eccellente 7’17”55 al meeting della Diamond League di Chorzow.

Gli atleti etiopi non sono saliti sul podio alle Olimpiadi ma sono stati grandi protagonisti nel circuito della Diamond League prima e dopo le Olimpiadi. Lamecha Girma e Selemon Barega hanno vinto le tappe cinesi stabilendo i primati del meeting con 12’58”96 e 12’55”68 rispettivamente a Xiamen e a Suzhou. La prestazione di maggiore spicco di tutta la stagione è arrivata da Hagos Gebrhiwet, che ha stabilito la seconda migliore prestazione mondiale di sempre migliorando il record etiope di Kenenisa Bekele con 12’36”73. Gebrhiwet ha vinto successivamente al Golden Gala di Roma in 12’51”07. Berihu Aregawi si è imposto nella finale della Diamond League di Bruxelles in 12’43”66.

La stagione 2024 ha fatto registrare 47 prestazioni al di sotto dei 13 minuti realizzate da 29 atleti.

5000 metri femminili

La keniana Beatrice Chebet ha completato la doppietta vincendo due ori sui 5000 metri in 14’28”56 e sui 10000 metri in 30’43”25.

Chebet si è aggiudicata inoltre tre gare della Diamond League a Doha in 14’26”98, a Zurigo in 14’09”52 e nelle Finali di Bruxelles in 14’09”62.

Le altre gare della Diamond League sono state vinte dalle etiopi Mekedes Alemeshete a Suzhou in 14’36”70, da Medina Eisa a Marrakesh in 14’34”16, Tsigie Gebreselama al Prefontaine Classic di Eugene con 14’18”78 e da Diribe Welteji sui 3000 metri con il record personale di 8’21”50.

Le atlete etiopi occupano sette delle prime dieci posizioni delle liste mondiali stagionali guidate da Beatrice Chebet con il 14’09’52” realizzato a Zurigo.

10000 metri maschili

Il tre volte campione mondiale e primatista del mondo Joshua Cheptegei ha vinto il suo primo oro olimpico sui 10000 metri dopo il trionfo a Cinque Cerchi sui 5000 metri a Tokyo 2021. L’atleta ugandese non aveva mai vinto nelle precedenti gare disputate in questa stagione essendosi classificato sesto ai Mondiali di cross di Belgrado, secondo sui 10 km di Laredo, terzo sui 5000 metri a Los Angeles e nono sulla stessa distanza ai Bislett Games di Oslo.

I Trials etiopi validi come selezione per le Olimpiadi di Parigi hanno fatto registrare la più grande gara dell’anno sui 10000 metri maschili. Yomif Kejelcha si è imposto in 26’31”01 precedendo di dodici centesimi di secondo Berihu Aregawi, che ha migliorato il record personale con 26’31”13. Quattro atleti sono scesi al di sotto dei 26’40”. Il diciassettenne Biniam Mehary ha stabilito il record mondiale under 20 con 26’37”93. Sei atleti hanno fatto meglio di 26’50”.

L’altra gara di più alto livello è stata quella del Prefontaine Classic di Eugene, dove il keniano Daniel Mateiko ha vinto in 26’50”81 precedendo di tre centesimi di secondo Nicholas Kipkorir.

Kejelcha, Barega e Aregawi hanno tenuto alto il ritmo nelle fasi iniziali della finale olimpica di Parigi, ma Cheptegei ha atteso gli ultimi 600 metri per piazzare l’attacco decisivo. L’ugandese ha tagliato il traguardo in 26’43”14 migliorando dopo 16 anni il primato olimpico stabilito da Kenenisa Bekele a Pechino nel 2008. I primi tredici classificati sono scesi al di sotto dei 27 minuti e hanno fatto meglio rispetto al precedente primato olimpico di 27’01”17.

Aregawi, quarto classificato alle Olimpiadi di Tokyo 2021, ha vinto la prima medaglia in una grande rassegna globale aggiudicandosi l’argento in 26’43”44. Lo statunitense Grant Fisher ha completato il podio vincendo il bronzo in 26’43”46 prima di ripetere lo stesso piazzamento anche sui 5000 metri.

Questa stagione ha fatto registrare 34 prestazioni al di sotto dei 27 minuti realizzati da un totale di 24 atleti.

10000 metri femminili

Beatrice Chebet ha iniziato la sua stagione 2024 con il primato del mondo sui 10000 metri al Prefontaine Classic di Eugene con 28’54”14 diventando la prima donna della storia a scendere al di sotto dei 29 minuti. L’etiope Gudaf Tsegay si è classificata al secondo posto stabilendo il terzo miglior tempo mondiale con 29’05”92. Lilian Kasait Rengeruk e Margaret Kipkemboi sono salite al sesto e al settimo posto delle liste mondiali all-time correndo rispettivamente in 29’26”89 e in 29’27”59.

Tre donne sono scese al di sotto dei 30 minuti ai Trials olimpici etiopi dei 10000 metri nella gara vinta da Foyten Tesfay in 29’47”71.

Quattro giorni dopo il trionfo sui 5000 metri Chebet ha fatto il bis vincendo i 10000 metri in 30’43”25 con soli dieci centesimi di secondo sull’azzurra Nadia Battocletti, che ha vinto l’argento con 30’43”35 diventando la quarta mezzofondista italiana a salire sul podio olimpico dopo Paola Pigni (bronzo sui 1500 metri a Monaco di Baviera 1972), Gabriella Dorio (oro sui 1500 metri a Los Angeles 1984) e Roberta Brunet (bronzo sui 5000 metri ad Atlanta 1996). Due mesi prima delle Olimpiadi Battocletti ha vinto due ori sui 5000 e sui 10000 metri agli Europei di Roma lo scorso Giugno stabilendo due record italiani con 14’35”29 e 30’51”32.

La stagione 2024 ha fatto registrare per la prima volta nella storia otto prestazioni al di sotto dei 30 minuti.

Sport OK Junior