Mancano solo 99 giorni ai campionati mondiali di atletica leggera di Eugene in Oregon che inizieranno il 15 luglio prossimo nel bellissimo impianto di Hayward Field, e finalmente la stagione all’aperto prende corpo, sabato 9 aprile, con l’inizio delle gare Gold del World Athletics Continental Tour con la tappa dell’USATF Bermuda Games a Devonshire.
L’attività agonistica internazionale al coperto ha vissuto momenti di grande intensità culminata con i bellissimi campionati iridati di Belgrado in cui si sono registrate prestazioni di enorme valore, quali su tutte i nuovi record del mondo di Armand Duplantis nell’asta, di Yulimar Rojas nel triplo femminile, ed anche quello di Grant Hollowy sui 60 ostacoli dove ha eguagliato il suo precedente primato.
Tanti sono gli atleti, protagonisti di questa stagione invernale appena conclusa, che punteranno decisi a confermarsi nelle competizioni statunitensi di Eugene, come tanti sono quelli che hanno deciso di rinunciare alla stagione al coperto per concentrarsi solo su quella all’aperto.
Cominciamo allora ad entrare nel clima del prossimo appuntamento iridato analizzando alcune tra le sfide più interessanti a partire tra quella delle due più quotate specialiste degli 800 femminili, la britannica Keely Hodgkinson e la statunitense Athing Mu campionessa olimpica proprio davanti alla mezzofondista europea, le quali per vari motivi non si sono incontrate nei campionati svoltisi in Serbia.
Hodgkinson avrebbe dovuto essere in gara a Belgrado, ed era certamente la favorita, ma poi la sfortuna si è accanita contro di lei, poche ore prima del debutto, ed è stata costretta a rinunciare.
Per Athing invece, che ha praticamente la stessa età della rivale, compirà 20 anni a giugno rispetto a Keely che li ha compiuti a marzo, solo un paio di gare al coperto tra cui un buon 600 metri con 1’24″13 in Arizona, e una frazione di staffetta 4×400 chiusa in 3’24″60.
Il suo debutto all’aperto sugli 800 sarà al Prefontaine Classic di Diamond League, proprio a Eugene il 27-28 maggio, e vedremo se ci sarà anche la sua grande avversaria affrontata vittoriosamente solo in due occasioni sulla distanza, una volta nella finale olimpica ed una sempre al Prefontaine Classic.
A proposito del record del mondo sugli 800 all’aperto che appartiene dal 1983 alla cecoslovacca Jarmila Kratochvílová con 1’53″28, Mu ha dichiarato dopo la sua vittoria alle Olimpiadi: “Sono sicura che nei prossimi due anni io e Keely ci spingeremo l’un l’altra al fine di abbattere quel vecchio primato in quanto siamo nella condizione di farlo“.
Un’altra grande sfida dei prossimi mondiali di Eugene potrebbe essere quella nei 110 ostacoli tra due atleti di casa, Grant Holloway che ha strabiliato ancora a Belgrado e Devon Allen che, invece, non è riuscito a qualificarsi per la manifestazione iridata in Serbia.
Devon, peraltro, l’anno scorso ha avuto un’eccezionale stagione riuscendo ad entrare nel ristrettissimo novero degli specialisti in grado di scendere sotto i 13 secondi, fermando il cronometro a 12″99, ma certamente Grant non è stato da meno realizzando il suo fantastico personale di 12″81 a solo 1 centesimo dal record del mondo del connazionale Aries Merritt.
Nelle sfide dirette è nettamente in testa Grant che conduce per 7 a 2 su Devon.
Elaine Thompson-Herah, cinque volte campionessa olimpica, ha utilizzato la stagione indoor per lavorare sulla partenza, realizzando sui 60 metri un crono di 7″04 in un meeting di Continental Tour a Torun e poi rinunciando ai mondiali.
Una sua possibile avversario di Eugene potrebbe essere la statunitense Gabby Thomas che ha già iniziato la stagione all’aperto, fopo una sola gara indoor, correndo in uno straordinario 21″69, sia pur ventoso, sui 200m delle Texas Relays.
L’anno scorso Thompson-Herah ha guidato la graduatoria con 21″53 proprio davanti a Thomas con 21″61, con la prima vittoriosa alle Olimpiadi e la rivale terza e un riscontro delle sfide dirette che recita per 3 a 0 a favore della giamaicana.
Le sfide agonistiche in gara di Mondo Duplantis, campione olimpico e detentore del record mondiale di salto con l’asta, sono praticamente sempre contro l’asticella e non contro avversari fisici, ma se proprio si vuol provare ad ipotizzare qualcuno che possa creargli qualche preoccupazione, il migliore è certamente il talento statunitense Chris Nilsen, già medaglia d’argento a Tokyo, che quest’anno è salito sino a 6,05 anche se ai mondiali indoor è stato superato sui due rimanenti gradini del podio dal ritrovato campione olimpico di Rio 2016, Thiago Braz.
Duplantis in ogni caso, pur perdendo in rarissime occasioni, ha subito due sconfitte proprio da Nilsen, per cui dovrà stare sempre molto concentrato se vorrà ottenere l’ultimo titolo che manca alla sua stratosferica carriera, peraltro cominciata da poco visto che ha ancora solo 22 anni.
Oltre a Duplantis, Rojas e Halloway, anche Jakob Ingebrigtsen ha ottenuto nei 1500m indoor un record mondiale nella stagione passata, anche se poi ai campionati di Belgrado è stato sconfitto.
Correndo 3’30″60 a Lievin il 17 febbraio, il campione olimpico ha tolto quasi mezzo secondo al precedente record mondiale indoor dei 1500m stabilito da Samuel Tefera nel 2019.
Le sue dichiarazioni in merito: “Questo è il mio primo record mondiale. Speriamo che ne arrivino altri“.
Il suo primato all’aperto è il record europeo di 3’28″32 realizzato per ottenere il suo oro olimpico, un tempo che lo pone all’ottavo posto nella lista mondiale di tutti i tempi capeggiata dal 3’26″00 del marocchino Hicham El Guerrouj nel 1998.
Tra i tanti avversari che dovrà affrontare per conquistare il titolo iridato a Eugene, sarà particolare quello con Samuel Tefera che l’ha superato a Belgrado in volata, dopo che il norvegese aveva condotto tutta la gara in testa, ma il mezzofondista etiope è sempre stato un grande specialista delle competizioni al coperto, avendo vinto anche in mondiali sui 1500 di Birmingham 2018, ma poi all’aperto non riesci mai ad esprimersi al meglio.
Un altro atleta, come Duplantis che ha sempre pochissimi rivali in gara è certamente il campione olimpico e primatista del mondo nel getto del peso, Ryan Crouser che era andato ai mondiali indoor in Serbia nella convinzione di poter agevolmente ottenere il suo primo successo in tale manifestazione, ma le cose non sono andate come sperava e lo statunitense è stato battuto dl brasiliano Darlan Romani.
Ovviamente Ryan vorrà prendersi la rivincita sul suolo di casa, in Oregon, e queste le sue parole in tal senso: “Sono statunitense e i prossimi campionati nella mia nazione saranno un evento che mi darà certamente una motivazione ancor maggiore rispetto al solito. Spero di arrivare all’appuntamento senza particolari problemi fisici per dare ai nostri tifosi una soddisfazione“.
Il 2021 ha registrato degli straordinari risultati sul giro di pista ad ostacoli, sia femminile che maschile, grazie a quattro grandi protagonisti, due per sesso, che hanno dato vita a memorabili sfide tra cui su tutte quelle delle Olimpiadi.
Le statunitensi Sydney McLaughlin e Dalilah Muhammad sono dal 2019 leader incontrastate nel mondo e, nel 2109 a Doha, Muhammad ha battuto McLaughlin per vincere il titolo iridato mentre McLaughlin si è presa la rivincita l’anno scorso sia ai Trials statunitensi che ai Giochi di Tokyo, realizzando oltretutto due incredibili record del mondo prima con 51″90 e poi con 51″46.
Per loro nessuna gara al coperto, e debutto outodoor in staffetta per Muhammad lo scorso 26 marzo, mentre McLaughlin ha corso un 110 H il 3 aprile in 13″03.
Anche i due fenomenali interpreti maschili della specialità, il norvegese Karsten Warholm e lo statunitense Rai Benjamin hanno rinunciato alla stagione al coperto e ancora non hanno iniziato a gareggiare.
L’anno scorso tra loro è stata una fantastica continua sfida culminata con la finale dei giochi a cinque cerchi del Giappone dove Warholm ha vinto con l’ennesimo record del mondo di 45″94 davanti a Benjamin che con 46″17 ha superato il vecchio primato del norvegese.
Sotto i principali meeting mondiali prima dell’evento iridato di Eugene che inizierà, come detto, il 15 luglio prossimo.
Meeting Gold World Athletics Continental Tour prima dei mondiali
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9 aprile – USATF Bermuda Games, Devonshire (BER)
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16 aprile – Golden Games, Mt SAC (USA)
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7 maggio – Kip Keino Classic, Nairobi (KEN)
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8 maggio – Seiko Golden Grand Prix, Tokyo (JPN)
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31 maggio – Ostrava Golden Spike, Ostrava (CZE)
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3 giugno – Memorial Irena Szewinska, Bydgoszcz (POL)
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6 giugno – FBK Games, Hengelo (NED)
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12 giugno – New York Grand Prix, New York (USA)
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14 giugno – Giochi Paavo Nurmi, Turku (FIN)
Meeting Diamond League prima dei mondiali
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13 maggio – Doha, QAT
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21 maggio – Birmingham, GBR
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28 maggio – Eugene, USA
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5 giugno – Rabat, MAR
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9 giugno – Roma, ITA
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16 giugno – Oslo, NOR
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18 giugno – Parigi, FRA
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30 giugno – Stoccolma, SWE