Annullata, in secondo grado di giudizio, l’inibizione di Giacomo Spazzini

    Confermata, dopo un nostro personale approfondimento, la giusta obiezione fatta dal sig. Spazzini al nostro articolo.

    Avevamo promesso, appena fosse stato possibile, di dare un definitivo chiarimento in merito alle due notizie da noi pubblicate domenica dove, nella prima si diceva che il noto imprenditore desenzanese Giacomo Spazzini risultava essere stato inibito per 15 anni dal Tribunale Nazionale Antidoping con sentenza dell’8 marzo 2022, peraltro riportata in vari documenti ufficiali e ad oggi ancora segnalata su siti di alcune federazioni quali ad esempio Federciclismo e UISP, ma nella stessa serata di domenica avevamo precisato che lo stesso Spazzini aveva scritto sulla pagina Instagram dell’autore dell’articolo, Stefano La Sorda, che quella inibizione era stata in realtà cancellata.

    Dopo aver dato conto di questo, in tempo reale, ci siamo preoccupati di fare subito delle opportune verifiche e, in effetti, abbiamo scoperto  che il Sig. Spazzini è stato assolto dalla Corte Nazionale di Appello Antidoping grazie a una decisione del 13 settembre 2022, con conseguente annullamento della inibizione irrogata in primo grado.

    Siamo ovviamente lieti per il sig. Spazzini che il suo ricorso avverso l’iniziale sentenza sia stato accolto, e siamo anche contenti di essere i primi a comunicarlo in quanto di fatto, chiunque si imbattesse ancora oggi sui siti da noi citati, dove risulta la sua iniziale inibizione, sarebbe indotto nell’errore di pensare, specialmente se un atleta, di non poter avere contatti leciti con la struttura dell’imprenditore desenzanese, perché è vietato dalle leggi sportive essere seguiti da chi abbia subito una condanna dal Tribunale Nazionale Antidoping.

    Scriviamo questo, tra l’altro, perché ovviamente l’unico reale nostro interesse sulle vicende del sig. Spazzini sono legate al fatto che sia stato per alcuni mesi il nutrizionista del campione olimpico ed europeo all’aperto dei 100 metri, nonché mondiale ed europeo dei 60, Marcell Jacobs il quale, a dire il vero, aveva dichiarato attraverso il suo staff di non essere più seguito da Spazzini dal marzo del 2021, quando era in corso un’indagine penale sull’imprenditore da cui è stato poi assolto, ma che in qualche modo viene dallo stesso Spazzini sempre citato come, ad esempio, il giorno della sua vittoria olimpica di Tokyo, il 1° agosto 2021, in cui sulla pagina Instagram di Spazzini c’è ancora la foto di Marcell e sotto la scritta: “Abbiamo fatto la storia“.

    In definitiva questa assoluzione, che crediamo dimostri come in nessun modo Spazzini abbia mai avuto a che fare con sostanze proibite dalla giustizia sportiva, è anche totalmente rassicurante in merito all’immagine di Jacobs e di tutta l’atletica italiana, e sinceramente questa è l’unica cosa su cui ci premeva sgomberare il campo da ogni possibile illazione.

    Per dovere finale di cronaca va infine detto che non sappiamo se anche tutti gli altri nominativi da noi indicati nell’articolo di domenica, e che risultano presenti sugli elenchi degli inibiti tratti dalle fonti già citate, abbiano fatto ricorso o se le disposizioni applicate nei loro confronti siano ancora in corso.

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