E’ appena uscito “Veloce come il vento”, la biografia di Eseosa Fausto Desalu, scritta insieme al giornalista della Gazzetta dello Sport Francesco Ceniti. Il libro è stato presentato al Festival dello Sport di Trento a fine Settembre e alla Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano.
“La vittoria di Desalu nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo è stata un bel pretesto per approfondire la storia di Fausto Desalu, che porta con sé valori che vanno al di là dell’impresa sportiva. In questo periodo difficile c’era bisogno di una bella storia ricca di valori positivi”, ha detto Francesco Ceniti alla presentazione.
La biografia ripercorre tutte le tappe che hanno portato Fausto a superare gli ostacoli della vita. Nato da genitori nigeriani a Casalmaggiore in provincia di Cremona, è stato abbandonato dal padre quando non aveva ancora tre anni.
Fino a tre anni Fausto ha vissuto in un garage a Breda Cisoni, frazione di Sabbioneta in provincia di Mantova. La madre Veronica lavora come badante per non bruciare il futuro dell’unico figlio perché lavorare è il solo esempio che poteva dare a suo figlio.
In un momento molto difficile Faustino e Veronica hanno trovato l’aiuto di Roberto e Rita, che hanno offerto loro affetto, solidarietà e supporto.
“Roberto e Rita sono diventati per me dei nonni adottivi. Conoscevano mia madre da tempo e si sono fatti in quattro per noi e grazie all’intervento del Comune ci hanno permesso di trasferirci in un bilocale a Breda Cisoni, paesino di 900 abitanti, dove conservo i ricordi più cari della mia infanzia, come le prime amicizie, i giri in bicicletta nelle campagne, l’oratorio e i campus estivi”.
Nel libro viene ricordato Don Massimo, parroco di Breda Cisoni dal 2002.
“Don Massimo è stata una persona molto importante nella mia vita. Mi ha fatto apprezzare tanti aspetti dell’adolescenza. Grazie ai campus estivi da lui organizzati mi sono innamorato della montagna”.
La biografia racconta del suo talento per la musica e la batteria che Faustino impara a suonare a Breda Cisoni, la passione per il calcio e il Milan, ereditata da “nonno” Roberto e l’approdo sulla pista di atletica quando sognava di diventare uno scrittore di fantascienza.
Nel libro vengono ripercorse le fasi iniziali della sua carriera di atleta dai Campionati Italiani cadetti allo Stadio Olimpico di Roma fino al titolo italiano allievi sui 60 metri ostacoli indoor nel 2011 ad Ancona di 7”86, che non fu riconosciuto come record italiano perché Fausto non era formalmente italiano fino al compimento dei 18 anni.
Nel 2007 è entrato a far parte dell’Interlumina, club di atletica di Calalmaggiore presieduto da Carlo Stassano. Nel 2013 è passato dall’Interflumina alle Fiamme Gialle.
E’ stato allenato da Giangiacomo Contini fino al 2018, quando ha iniziato il suo rapporto tecnico con il giovane tecnico parmense Sebastian Bacchieri. In quell’anno Fausto si piazzò sesto nella finale degli Europei di Berlino in 20”13, attualmente terzo tempo più veloce in Italia di sempre alle spalle di Pietro Mennea (19”72) e di Filippo Tortu (20”10).
“Agli Europei di Berlino c’era anche mia mamma in tribuna. Era la prima volta che veniva a vedermi. Mi piazzai secondo in semifinale. Mia madre confuse la semifinale con la finale e credeva che avessi vinto la medaglia d’argento. Dopo il risultato di Berlino ho iniziato ad avere più consapevolezza nei miei mezzi.
Con la prestazione realizzata agli Europei di cinque anni fa sarei salito sul podio in tutte le edizioni della manifestazione continentale. Ho avuto bisogno di tempo per realizzare la portata di quel risultato. L’obiettivo del futuro è diventare il secondo duecentista italiano dopo Mennea a scendere sotto i 20 secondi. E’ un grande obiettivo ma è giusto che gli atleti coltivino traguardi ambiziosi. Sono diventato più consapevole dei miei mezzi”.
Fausto ha festeggiato il giorno più bello nella carriera il 6 Agosto 2021 quando ha conquistato la medaglia d’oro con la staffetta 4×100 insieme a Lorenzo Patta, Marcell Jacobs e Filippo Tortu alle Olimpiadi di Tokyo con il record italiano di 37”50, secondo miglior crono europeo della storia.
“Quel giorno sentivamo che potevamo vincere. E’ stata la vittoria di un gruppo di amici e il rapporto che ci lega è stato molto importante per raggiungere questo traguardo. Di quei giorni ricordo l’accoglienza al nostro ritorno.
Mi ha emozionato vedere le persone felici dopo due anni difficili a causa del covid. Il nostro successo insieme a quelli di Jacobs, Tamberi, di Massimo Stano e Antonella Palmisano hanno contribuito a rendere più popolare l’atletica in Italia”.
Desalu ha ripreso la preparazione in vista della stagione 2023 che culminerà con i Mondiali di Budapest dal 19 al 27 Agosto. L’obiettivo è fare meglio rispetto ad una stagione 2022 condizionata da alcuni problemi fisici.
“Purtroppo ho avuto il covid poco prima di partire per i Mondiali di Eugene. A questo problema si è aggiunto un infortunio al metatarso.. Agli Europei ho realizzato il personale stagionale in semifinale. Avrei potuto fare di più. La mia aspirazione era la finale. Ora i miei obiettivi sono i Mondiali di Budapest nel 2023, gli Europei di Roma e le Olimpiadi di Parigi nel 2024. Voglio fare bene a livello individuale e con la staffetta”.