Karsten Warholm è stato incoronato Atleta Europeo dell’anno durante la cerimonia dei Golden Tracks a Losanna battendo nella votazione il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100 Marcell Jacobs e il campione olimpico e primatista del mondo del salto con l’asta Armand Duplantis.
La medaglia d’oro olimpica dei 5000 e dei 10000 metri Sifan Hassan è stata eletta Atleta Europea dell’anno a livello femminile precedendo la campionessa olimpica del salto in alto Mariya Lasitskene e la tripla campionessa olimpica del lancio del martello Anita Wlodarczyk.
Warholm e Hassan hanno completato il Grande Slam vincendo entrambi la medaglia d’oro agli Europei a Berlino nel 2018, ai Mondiali di Doha 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021.
I riconoscimenti per gli atleti emergenti dell’anno sono andati a Femke Bol, medaglia di bronzo olimpica dei 400 ostacoli con il record europeo di 52”03 e al diciannovenne francese Sasha Zhoya, campione europeo e mondiale under 20 sui 110 ostacoli e primatista mondiale juniores con 12”72 nella finale dei Campionati del Mondo Under 20 di Nairobi.
Tra i finalisti per il premio di rising star c’erano anche l’azzurro Alessandro Sibilio (campione europeo under 23 dei 400 ostacoli) e lo sloveno Kristjan Ceh (campione europeo under 23 del lancio del disco) in campo maschile, la britannica Keely Hodgkinson (vice campionessa olimpica sugli 800 metri) e l’irlandese Rhasidat Adeleke, campionessa europea under 20 sui 100 e sui 200 metri a Tallin.
Bol e Zhoya sono stati premiati dai Vice Presidenti di European Athletics Libor Varhanik e Jean Gracia.
La serata dei Golden Tracks Award è stata presentata dalla campionessa europea dei 400 ostacoli Lea Sprunger e dalla saltatrice in lungo britannica Jazmin Saywers.
Questi sono i profili dei finalisti del Premio di atleta europeo dell’anno e alcune dichiarazioni dei finalisti
Karsten Warholm
Ha vinto il Premio di Atleta Europeo dell’anno per la seconda volta di fila dopo il successo del 2019, mentre nel 2020 i riconoscimenti non erano stati assegnati a causa della pandemia. Nel 2017 si aggiudicò il Premio di Rising Star nell’anno in cui trionfò ai Mondiali di Londra.
Warholm ha riscritto la storia migliorando dopo 29 anni il primato del mondo dei 400 ostacoli di Kevin Young con 46”70 sulla pista di casa in occasione dei Bislett Games di Oslo.
Un mese dopo il fuoriclasse norvegese è diventato il primo ostacolista della storia a scendere sotto i 46 secondi con il sensazionale 45”94 realizzato nella finale olimpica di Tokyo nella più grande gara di sempre. Warholm ha vinto anche i 400 ostacoli al meeting di Montecarlo in 47”08 e alla finale della Diamond League a Zurigo in 47”35. Per il terzo anno consecutivo è rimasto imbattuto sui 400 ostacoli.
Warholm ha ricevuto il Premio Golden Track dal bulgaro Dobromir Karamarinov, Presidente di European Athletics.
Karsten Warholm: “Ho guardato la finale olimpica più volte in tante lingue. Ho iniziato nel 2017 con il titolo mondiale a Londra in 48”35 e in ogni stagione ho continuato a migliorarmi. Nella mia vita faccio dei sacrifici perché so cosa serve per raggiungere questi traguardi.
Devo ancora realizzare la portata dell’impresa perché ho raggiunto un livello che non era mai stato toccato prima. Inseguivo questo obiettivo da tanto tempo. E’ importante trovare sempre nuovi obiettivi. Dopo la finale delle Olimpiadi il mio allenatore mi ha detto che il prossimo traguardo è correre in 44 secondi. Essere un personaggio non è un obiettivo primario. Il vero obiettivo è realizzare le performance in pista.”
Marcell Lamont Jacobs
Il velocista di Desenzano è diventato il quinto atleta europeo a vincere la finale olimpica dei 100 metri stabilendo il record italiano in batteria con 9”94 e due primati europei con 9”84 in batteria e 9”80 in finale. Prima dell’allievo di Paolo Camossi soltanto quattro leggende dello sprint europeo avevano vinto l’oro olimpico come il tedesco Armin Hary (Roma 1960), l’ex sovietico Valery Borzov (Monaco 1972), lo scozzese Allan Wells (Mosca 1980) e il britannico di origini giamaicano Linford Christie (Barcellona 1992).
Jacobs ha vinto il secondo oro con la staffetta 4×100 insieme a Lorenzo Patta, Eseosa Desalu e Filippo Tortu stabilendo il secondo miglior tempo europeo di sempre e il quinto a livello mondiale con 37”50.
Agli Europei Indoor di Torun Marcell ha conquistato la medaglia d’oro sui 60 metri stabilendo il record italiano e la migliore prestazione mondiale dell’anno con 6”47. Sempre in terra polacca l’azzurro ha corso la sua frazione di staffetta in 8”91 nella 4×100 delle World Relays di Chorzow.
Marcell Jacobs: “Quando rivedo la finale olimpica c’è sempre qualche dettaglio che colgo per poter migliorare ancora, ma mi emoziono ancora io e rivedermi mi dà la voglia di cercare di ripetermi. La semifinale era la più tosta delle tre, ma sapevo che quel giorno mi stavo giocando il lavoro di una vita.
Il mio obiettivo principale era la finale ma mi sono lasciato una porta aperta. La vittoria di Gimbo Tamberi mi ha dato una grande carica. Ho già la testa all’anno prossimo, meglio così. Ora puntiamo a vincere il titolo mondiale, anche se sarà tosta, tutti vogliono riprendersi quello che gli ho tolto”.
Armand Duplantis
Lo svedese della Louisiana ha vinto l’oro olimpico del salto con l’asta a 21 anni con 6.02m e il suo primo diamante della Diamond League grazie alla vittoria nella finale di Zurigo con 6.06m (primo salto oltre la barriera dei 6 metri nella storia del meeting del Letzigrund). “Mondo” ha superato i 6 metri in 12 gare disputate nel 2021 tra indoor e outdoor.
Durante la stagione indoor ha saltato 6.10m a Belgrado e ha vinto l’oro europeo al coperto a Torun stabilendo il record dei campionati sulla stessa pedana dove l’anno prima stabilì il primo record del mondo della sua carriera con 6.17m. Nel 2018 il figlio d’arte dell’ex astista Greg Duplantis vinse il titolo di Rising Star europeo nei Golden Tracks a pari merito con Jakob Ingegrigtsen dopo le straordinarie vittorie agli Europei di Berlino.
Sifan Hassan
Ha vinto due ori sui 5000 e sui 10000 metri e il bronzo sui 1500 metri alle spalle di Faith Kipyegon e Laura Muir alle Olimpiadi di Tokyo. La vittoria sui 10000 metri è arrivata alla sesta competizione disputata in dieci giorni sulla pista di Tokyo. La fuoriclasse olandese di origini etiopi ha stabilito il primato del mondo sui 10000 metri con 29’06”82 a Hengelo, ma il suo record è durato solo 48 ore perché l’etiope Letesenbet Gidey ha fatto ancora meglio correndo in 29’01”03 sulla stessa pista in occasione dei Trials olimpici etiopi.
Dopo i trionfi olimpici Sifan ha vinto i 5000 metri al Prefontaine Classic di Eugene e il miglio a Bruxelles in 4’14”74 (a due secondi dal suo record del mondo) prima di piazzarsi seconda sui 1500 metri dietro a Faith Kipyegon nella Finale della Diamond League di Zurigo.
Hassan è la seconda atleta olandese della storia a vincere il Premio di Atleta Europea dell’Anno dopo la velocista Dafne Schippers, che si aggiudicò questo riconoscimento per due volte di fila nel 2014 e nel 2015.
Hassan non ha potuto raggiungere Losanna ma ha mandato un video messaggio. Il Presidente della Federazione Olandese Eric Van der Burg ha ricevuto il Premio dalla Vice Presidente di European Athletics Cherry Alexander.
Sifan Hassan: “Ringrazio la European Athletics e il mio team per il sostegno che mi ha permesso di realizzare il mio obiettivo di vincere due medaglie d’oro alle Olimpiadi”.
Mariya Lasitskene
Ha completato la sua straordinaria collezione di titoli vincendo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo con 2.04m dopo alcuni problemi ad un ginocchio che avevano condizionato la prima parte della stagione. La fuoriclasse russa ha migliorato di un centimetro il primato mondiale stagionale saltando 2.05m sulla pedana di Sechselautenplatz a Zurigo in occasione della prima giornata delle Finali di Diamond League disputata nel centro della città svizzera.
Anita Wlodarczyk
La polacca è diventata la prima atleta della storia in grado di vincere tre ori olimpici consecutivi nella stessa specialità con il trionfo nella finale olimpica del lancio del martello con l’eccellente misura di 78.48m (suo miglior lancio negli ultimi tre anni) nella stagione del ritorno dopo un infortunio.
Questi sono i profili dei finalisti del Premio Rising Star
Alessandro Sibilio
Ha vinto il titolo europeo under 23 sui 400 ostacoli a Tallin in 48”42 a Tallin sfiorando per cinque centesimi di secondo il primato dei campionati detenuto da Karsten Waholm e la medaglia d’argento con la staffetta 4×400 azzurra.
L’atleta allenato da Giampaolo Ciappa si è qualificato per la finale olimpica a Tokyo con 47”93 in semifinale stabilendo la seconda migliore prestazione italiana di sempre a livello assoluto dopo Fabrizio Mori. Sibiliio ha migliorato il record italiano under 23 di Mori, che corse in 48”92 ai Mondiali del 1991 a Tokyo.
Nella più grande gara di sempre sui 400 ostacoli vinta da Karsten Warholm con il primato del mondo di 45”94, Sibilio si è classificato ottavo con 48”77. Il napoletano è salito al terzo posto delle liste europee under 23 di sempre dietro a due grandi della specialità dietro a Warholm (47”64) e al tedesco Harald Schmid (47”85). Sibilio ha contribuito al settimo posto della staffetta 4×400 alle Olimpiadi con il doppio primato italiano (2’58”91 in semifinale e 2’58”81 in finale).
Durante un anno ricco di soddisfazioni anche fuori dalla pista di atletica Sibilio si è laureato in ingegneria.
Alessandro Sibilio: “Essere in nomination tra le rising stars europee è un grande onore e sono in ottima compagnia, ma la verità è che non mi voglio più accontentare, dentro e fuori dalla pista. A 11 anni sono finito su una pista di atletica per caso grazie ad un mio amico, ed è stato amore a prima vista.
Durante la finale dei 400 ostacoli ho vissuto emozioni che si provano poche volte nella vita. Essere tra i migliori della storia mi ha dato una carica incredibile, che ho riversato nella staffetta, e la consapevolezza di voler essere protagonista di una specialità in grande evoluzione. Il record italiano di Fabrizio Mori è un sogno.
Sicuramente ci voglio provare, ma devo lavorare ancora. Non credo che potrò attaccarlo nel 2022. Fabrizio è sempre stato il mio idolo. Guardavo e riguardavo il video della vittoria mondiale ancora prima di diventare un’ostacolista. Ora ho la fortuna di avere il suo aiuto, che non è solo tecnico. Sa trasmettermi cosa provava sui blocchi, darmi i consigli giusti, da atleta ad atleta”.
Femke Bol
L’olandese è diventata la prima specialista dei 400 ostacoli in grado di scendere quattro volte al di sotto dei 53 secondi nella stessa stagione e ha vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo con 52”03 alle spalle delle statunitensi Sydney McLaughlin e Dalilah Muhammad. Bol ha vinto la finale della Diamond League a Zurigo con 52”80 dopo aver conquistato successi nel circuito a Firenze, Oslo, Stoccolma, Gateshead e Losanna.
Bol ha vinto 11 gare su 12 sui 400 ostacoli e 9 gare su 10 sui 400 metri, compresa la vittoria agli Europei Indoor di Torun, dove ha guidato la nazionale olandese al successo nella staffetta 4×400.
Femke Bol: “Mi sono allenata duramente con il mio coach e ogni gara mi ha dato molta fiducia. Alle Olimpiadi Sydney McLaughlin e Dalilah Muhammad sono andate fortissime e ho provato a reggere il loro ritmo nei primi 300 metri. Quando ho visto il tempo finale ho provato una sensazione pazzesca. Non riuscivo crederci. Durante la stagione della Diamond League mi sono goduta ogni gara”.
Sasha Zhoya
Ha riscritto le liste mondiali ed europee dei 110 ostacoli a livello under 20. Il giovane ostacolista e astista francese (con un personale di 5.56m) nato in Australia ha corso un centesimo più veloce rispetto al primato del mondo correndo in 12”98 nella semifinale degli Europei Under 20 a Tallin, ma il tempo non è stato omologato a causa del vento a favore oltre la norma, che non sempre è un vantaggio per gli ostacolisti.
Zhoya ha vinto successivamente la finale stabilendo il primato dei campionati con 13”05.
Un mese più tardi il transalpino ha realizzato due record del mondo correndo la semifinale in 12”93 e la finale in 12”72 togliendo in tutto 27 centesimi di secondo al precedente primato detenuto dal connazionale Wilhelm Belocian e dal giamaicano Damion Thomas.
Sasha Zhoya: “Ho inseguito questo record da tanto tempo. L’anno prossimo diventerò senior e per me sarà una nuova sfida ma non vedo l’ora. Mi diverto molto a gareggiare ma gli allenamenti sono faticosi.”
Kristjan Ceh
Il ventiduenne sloveno continua la sua ascesa a livello internazionale nel lancio del disco, una specialità dominata da atleti che hanno compiuto i 30 anni. Ceh ha migliorato il record europeo con 69.52m prima di diventare il primo discobolo under 23 in grado di superare la barriera dei 70 metri con la misura di 70.35m al meeting di Kuortane. Soltanto il campione olimpico e mondiale Daniel Stahl ha fatto meglio di Ceh nel 2021 con 70.55n nella stessa gara in terra finlandese.
Ceh ha difeso il titolo europeo under 23 a Tallin stabilendo il primato dei campionati con 67.64m e si è piazzato quinto alle Olimpiadi di Tokyo al debutto nella manifestazione a Cinque Cerchi. Si è piazzato secondo nella finale della Wanda Diamond League di Zurigo alle spalle di Stahl.
Keely Hodgkinson
La diciannovenne britannica è salita sulla ribalta durante la stagione indoor quando ha stabilito il primato mondiale al coperto under 20 sugli 800 metri a Vienna con 1’59”03 e ha vinto il titolo europeo indoor a Torun. La studentessa di criminologia di Wigan ha fatto ancora meglio nella stagione outdoor vincendo il titolo britannico davanti a Jemma Reekie e a Laura Muir.
Nella finale olimpica di Tokyo la teenager di Wigan ha vinto la medaglia d’argento in 1’55”88 dietro all’altra diciannovenne Athing Mu migliorando il primato britannico degli 800 metri detenuto da Kelly Holmes, che corse in 1’56”21 nel 1995 a Montecarlo. Con questo tempo ha polverizzato anche i record europei under 20 e under 23.
Rhasidat Adeleke
La velocista irlandese di origini nigeriane ha vinto 100 e 200 metri agli Europei Under 20 di Tallin diventando la prima sprinter a completare la doppietta in questa manifestazione nell’ultimo decennio. L’atleta residente in Texas si è imposta sui 100 metri in 11”34 di stretta misura prima di dominare i 200 metri con un vantaggio di 65 centesimi di secondo. Adeleke ha sfiorato il primato dei campionati detenuto dal 1983 da Barbel Eckert. Adeleke ha corso la frazione più veloce della staffetta 4×400 con 52”54 nella sua sesta gara dei Campionati Europei Under 20 portando l’Irlanda al quinto posto.
La polacca Maria Andrejczyk ha vinto il premio European Athletics Community Award per aver messo all’asta la medaglia d’argento vinta alle Olimpiadi di Tokyo per raccogliere fondi con l’obiettivo di finanziare l’operazione al cuore che ha salvato la vita di un bambino gravemente malato.
L’atletica europea ha conquistato in tutto 20 medaglie d’oro alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo le emozioni di un 2021 straordinario iniziato tra tante difficoltà legate alla pandemia ma proseguito all’insegna di manifestazioni fantastiche come gli Europei Indoor di Torun, gli Europei Under 20 e Under 23 di Tallin 2021, la European Athletics si prepara ad un 2022 molto ricco di eventi che vivrà i suoi momenti clou con gli Europei Under 18 di Gerusalemme (4-7 Luglio), gli Europei assoluti di Monaco di Baviera (15-21 Agosto) e gli Europei di Cross di Torino (11 Dicembre)