La stagione 2023 del mezzofondo mondiale è stata caratterizzata da tantissimi risultati di enorme spessore tra cui alcuni record del mondo, ma anche da varie appassionanti sfide a cominciare, per lunghezza della gara, dagli 800 metri maschili che hanno vissuto della rivalità tra il diciannovenne keniano Emmanuel Wanyonyi e il ventiquattrenne canadese di origini sudanesi Marco Arop.
Arop ha conquistato l’oro ai Mondiali di Budapest davanti a Wanyonyi un anno dopo la medaglia di bronzo ai Mondiali di Eugene sulla pista di Hayward Field con il primo, conosciuto come un front runner, che ha cambiato strategia di gara rimanendo in coda al gruppo, mentre Wanyonyi è transitato in testa alla campana dell’ultimo giro in 52”68 ma, in quel momento, Arop ha iniziato la sua rimonta superando uno ad uno tutti gli avversari compreso il keniano che ha dovuto arrendersi al sensazionale spunto del rivale.
Il canadese ha tagliato il traguardo in 1’44”24 diventando il primo canadese in grado di vincere gli 800 metri mentre Wanyonyi si è piazzato al secondo posto in 1’44”53 con il britannico Ben Pattison che si è aggiudicato la medaglia di bronzo in 1’44”91, un anno dopo il terzo posto ai Giochi del Commonwealth.
Wanyonyi, campione del mondo under 20 a Nairobi nel 2021, ha continuato a dimostrare il suo immenso talento vincendo la medaglia d’argento ai Mondiali di Eugene e la finale della Wanda Diamond League di Eugene stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con l’eccellente tempo di 1’42”80. Arop si è classificato secondo a cinque centesimi dal vincitore stabilendo il record canadese con 1’42”85.
Wanyonyi ha collezionato altri tre successi in Diamond League nelle tappe di Rabat in 1’44”36, a Parigi in 1’43”27 e a Xiamen in 1’43”20.
L’azzurro Simone Barontini ha vinto il titolo italiano a Molfetta in 1’44”50 e si è migliorato con 1’44”34 nella semifinale dei Mondiali di Budapest. Catalin Tecuceanu è sceso sotto gli 1’45” con 1’44”79 nella semifinale dei Mondiali di Budapest. Il giovane Francesco Pernici si è piazzato quarto agli Europei under 23 di Espoo, terzo ai Campionati italiani di Molfetta in 1’45”23 e ha vinto al meeting di Padova in 1’45”41.
Marco Arop: “Sapevo che sarebbe stata una gara tattica. Sono rimasto sveglio per immaginare le possibili strategie per vincere. Il piano era lanciare l’attacco decisivo da dietro. Ne è valsa la pena aspettare”.
Emmanuel Wanyonyi: “Ho parlato con il due volte campione olimpico David Rudisha, che mi ha dato alcuni consigli. Mi ha detto di rimanere concentrato e lottare fino alla fine. E’ una bella sensazione che David sia riuscito ad aiutarmi a vincere la medaglia d’argento”.
800 metri femminili
La keniana Mary Moora, la britannica Keely Hodgkinson e la statunitense Athing Mu hanno continuato a stimolarsi a vicenda contribuendo a dare vita a straordinarie sfide. Moraa ha vinto la sua prima medaglia d’oro iridata ai Campionati del mondo di Budapest stabilendo il record personale con 1’56”03 e ha celebrato la vittoria con un balletto dopo aver tagliato la linea del traguardo. Hodgkinson si è aggiudicata la medaglia d’argento in 1’56”34 un anno dopo il secondo posto alle spalle di Moraa ai Giochi del Commonwealth di Birmingham.
Mu, che ha preso la decisione di gareggiare soltanto all’ultimo momento dopo un infortunio, si è aggiudicata la medaglia di bronzo in 1’56”61. La giovane statunitense di origini sudanesi aveva gareggiato soltanto una volta dal giorno in cui vinse la medaglia d’oro ai Mondiali di Eugene nel Luglio 2022 davanti a Hodgkinson e a Moraa.
Alle spalle delle tre medagliate anche le altre finaliste sono scese sotto la barriera dei 2 minuti. L’altra statunitense Raevyn Rogers, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021, si è classificata al quarto posto con 1’57””45 davanti alla scozzese Jemma Reekie (1’57”72), alla statunitense Nia Akins (1’57”73), alla giamaicana Adelle Tracey (1’58”41) e all’ugandese Halimah Nakaayi (1’59”18).
Nell’ambito della Wanda Diamond League Moraa ha vinto tre gare a Rabat in 1’58”72, Losanna in 1’57”43 e a Chorzow in 1’56”85. Hodgkinson si è aggiudicata la tappa di Parigi migliorando di 11 centesimi di secondo il suo primato britannico in 1’55”77.
Mu ha finito al meglio la stagione vincendo la finale della Wanda Diamond League di Eugene in 1’54”97, miglior tempo mondiale dell’anno e nuovo primato statunitense. Hodgkinson ha migliorato il record britannico con 1’55”19. La giamaicana Natoya Goule si è piazzata al terzo posto in 1’55”96.
1500 metri maschili
Jakob Ingebrigtsen ha stabilito due primati europei sui 1500 metri, due migliori prestazioni mondiali all-time sulle distanze non olimpiche dei 2000 metri e delle 2 miglia e i primati europei sul miglio e sui 3000 metri. Il ventiduenne norvegese si è dovuto però accontentare della medaglia d’argento per la seconda edizione consecutiva dei Campionati del Mondo. Un anno dopo il secondo posto ai Mondiali di Eugene alle spalle di Jake Wightman, Ingebrigtsen è stato battuto dall’altro mezzofondista britannico Josh Kerr. Wightman e Kerr hanno in comune di essere entrambi scozzesi e di far parte dello stesso club di atletica Edimburgo.
Kerr, quinto classificato ai Mondiali di Eugene, ha conquistato l’oro in 3’29”38 due anni dopo il bronzo vinto alle Olimpiadi di Tokyo. Ingebrigtsen si è piazzato al secondo posto scendendo sotto i 3’30” con 3’29”65.
Il keniano Abel Kipsang è andato al comando nei primi giri con Ingebrigtsen alle sue spalle. Il norvegese ha preso la testa della gara a due giri e mezzo dalla fine, ma Kerr lo tallonava. Il venticinquenne scozzese ha lanciato il suo attacco a 150 metri dalla fine battendo Ingebrigtsen al termine di un avvincente arrivo allo sprint.
Ingebrigtsen ha battuto di tre centesimi di secondo il connazionale Narve Nordas, che ha migliorato il record personale con 3’29”68. Nordas è allenato da Gjert Ingebritsen, padre di Jakob. Kipsang si è classificato al quarto posto in 3’29”89 davanti allo statunitense di origini etiopi Yared Nuguse (3’30”28).
Kerr ha ricevuto la medaglia d’oro dal Presidente di World Athletics Sebastian Coe.
Josh Kerr: “Gli ultimi momenti della gara sono rimasti scolpiti nella mia memoria. Ho corso un testa a testa con Ingebrigtsen fino a 50 metri dalla fine. E’ una sensazione pazzesca che due atleti dell’Edinburgh Athletics Club abbiano prodotto gli ultimi due campioni del mondo. So che Jake Wightman era tra il pubblico e sono grato a lui per avermi indicato la strada”.
Dopo essere guarito da un’infezione virale Ingebrigtsen ha iniziato la stagione indoor 2023 con la vittoria nel meeting del World Indoor Tour di Liévin in 3’32”28 a metà Febbraio tre settimane prima di vincere due medaglie d’oro sui 1500 e sui 3000 metri agli Europei Indoor di Istanbul. La stagione outdoor del fuoriclasse norvegese è entrata a pieno ritmo in occasione della vittoria sui 1500 metri ai Bislett Games di Oslo con il primato europeo di 3’27”95 davanti a Mohamed Katir (3’28”89). Nuguse ha stabilito ii primato nord americano con 3’29”02 precedendo il campione mondiale di Doha 2019 Timothy Cheruiyot (3’29”08).
Ingebrigtsen ha demolito il primato mondiale sulla distanza delle 2 miglia detenuto dal keniano Daniel Komen con 7’58”61 dal 1997 fermando il cronometro in 7’54”10 sulla pista dello Stadio Charlety a Parigi.
Un mese più tardi Ingebrigtsen ha migliorato il suo primato europeo correndo in 3’27”14 sui 1500 metri nel meeting della Diamond League di Chorzow. Con questa prestazione lo scandinavo è salito al quarto posto nelle liste mondiali di sempre.
Dopo i Mondiali di Budapest Ingebrigtsen ha stabilito la migliore prestazione mondiale all-time sui 2000 metri fermando il cronometro in 4’43”13 sulla pista nuova di zecca dello Stadio Re Baldovino di Bruxelles. Con questa straordinaria prestazione cronometrica il campione olimpico ed europeo dei 1500 metri ha tolto oltre un secondo al precedente record stabilito 24 anni fa dal marocchino Hicham El Guerrouj con 4’44”79 al meeting di Berlino. I due primati del mondo si aggiungono al curriculum di Ingebrigtsen, che in precedenza aveva stabilito anche il record mondiale indoor sui 1500 metri a Liévin nel 2022 con 3’30”60.
Ingebrigtsen è andato vicino a battere un altro primato storico di El Guerrouj stabilendo il record europeo e la terza migliore prestazione mondiale all-time del miglio con 3’43”73 in occasione della vittoria nella finale della Wanda Diamond League di Eugene. Nuguse ha stabilito il record nord americano con 3’43”97. Il giovane britannico George Mills ha migliorato il record personale di quasi due secondi.
Mario Garcia si è piazzato al quarto posto stabilendo il record spagnolo con 3’47”69. Reynold Cheruiyot ha migliorato il record mondiale under 20 con 3’48”06. Undici dei primi 13 della finale di Eugene hanno stabilito primati personali.
1500 metri femminili
Faith Kipyegon è stata la dominatrice assoluta dei 1500 metri e del miglio. Lo scorso 2 Giugno Kipyegon ha battuto di quasi un secondo il primato del mondo dei 1500 metri detenuto dall’etiope Genzebe Dibaba fermando il cronometro in 3’49”11 diventando la prima donna della storia ad infrangere la barriera dei 3’50”. Il precedente primato mondiale era stato stabilito dall’etiope Genzebe Dibaba con 3’50”07 a Montecarlo nel 2015.
Il 23 Luglio la due volte campionessa olimpica dei 1500 metri ha cancellato il record del mondo sulla distanza del miglio fermando il cronometro in 4’07”64 al meeting della Wanda Diamond League di Montecarlo allo Stadio Louis II. Il precedente primato mondiale era stato stabilito dall’olandese Sifan Hassan sempre sulla pista del Principato di Monaco nel 2019. Kipyegon aveva stabilito il suo record personale precedente di 4’16”71 nel 2015.
Per la ventinovenne keniana è stato il terzo record del mondo in un mese dopo quelli realizzati sui 1500 metri a Firenze e sui 5000 metri a Parigi con 14’05”20.
Nelle sue precedenti partecipazioni al meeting Herculis Kipyegon aveva sfiorato il record dei 1000 metri per 17 centesimi di secondo con 2’29”15 nel 2020 e il primato dei 1500 metri per 30 centesimi con 3’50’37”.
Alle spalle di Kipyegon numerosi record nazionali e continentali sono stati stabiliti sulla pista monegasca da sempre super performante nelle gare di mezzofondo. La vice campionessa europea dei 1500 metri Clara Mageean si è classificata seconda stabilendo il record irlandese con 4’14”58. L’etiope Freweyni Hailu è scesa sotto i 4’15” con il tempo di 4’14”79. La britannica Laura Muir, medaglia d’argento olimpica a Tokyo sui 1500 metri alle spalle di Kipyegon, ha migliorato il primato britannico con 4’15”24.
L’australiana Jessica Hull ha stabilito due record dell’Oceania sui 1500 metri con 3’57”29 in occasione del terzo posto al Golden Gala di Firenze e sul miglio con 4’15”34 a Montecarlo. Nikki Hiltz ha realizzato il record nord americano con 4’16”35.
Ai Campionati del Mondo di Budapest Kipyegon ha vinto il terzo titolo mondiale sui 1500 metri della sua carriera senza sorprese anche se il risultato non era assolutamente scontato considerando le qualità delle avversarie.
Kipyegon ha controllato la finale fin dall’inizio guidando ai 400 metri in 65”14, agli 800 metri in 2’11”78 e ai 1200 metri in 3’12”41. Dopo aver lasciato brevemente la testa della gara a Clara Mageean Kipyegon ha lanciato l’attacco finale alla campana dell’ultimo giro prendendo un vantaggio enorme nei confronti delle avversarie a 200 metri dalla fine. La keniana ha tagliato il traguardo in 3’54”87 con l’ ultimo 800 metri cronometrato in 1’59”83 e i 400 metri finali in 56”8.
L’etiope Diribe Welteji ha vinto la medaglia d’argento in 3’55”69. L’olandese Sifan Hassan si è aggiudicata la medaglia di bronzo in 3’56”00 riscattando la delusione per la caduta che le era costata una medaglia sui 10000 metri nella giornata inaugurale. Clara Mageean si è classificata al quarto posto stabilendo il primato irlandese con 3’56”61. La ventenne Nelly Chepchirchir ha migliorato il record personale con 3’57”90 chiudendo al quinto posto dopo aver vinto la semifinale in 3’57”90.
Altre tre atlete sono scese sotto i 4 minuti: la britannica Laura Muir (sesta in 3’58”58), l’australiana Jessica Hull (settima in 3’59”54) e l’altra britannica Katie Snowden settima in 3’59”65).
Faith Kipyegon: “Sono fortunata ad aver corso contro queste atlete straordinarie. Sono state tutte felici per me ed è stato molto emozionante. Quando ho iniziato la stagione, il mio obiettivo era semplicemente battere il record del mondo dei 1500 metri Grazie a Dio ha battuto anche quelli dei 5000 metri e del miglio. Inseguivo la storia. Il mio piano era andare in testa e correre forte fin dall’inizio perché so che queste gare possono avere alti e bassi. Sono andato al comando ai 300 metri e nessuna è riuscita ad avvicinarsi”.
Kipyegon ha vinto la finale della Wanda Diamond League stabilendo la quarta migliore prestazione mondiale di sempre e il record del meeting con 3’50”72 sulla pista di Hayward Field a Eugene dopo aver percorso l’ ultimo giro in 59”6. Alle sue spalle Welteji si è piazzata seconda in 3’53”93 (decima migliore prestazione mondiale di sempre). Laura Muir ha corso il terzo tempo più veloce della sua carriera con 3’55”16 battendo l’etiope Freweyni Hailu (3’55”68 primato personale). Linden Hall ha stabilito il record dell’Oceania con 3’56”92.
Faith Kipyegon: “Non ho visto il cronometro. Ho pensato soltanto a correre la mia gara. E’ stata una sensazione fantastica realizzare il primato del meeting”.
La stagione da record per la specialità ha fatto registrare ben 71 performance al di sotto dei 4 minuti. Venticinque atlete sono state in grado di infrangere questa barriera.
5000 metri maschili
Come nell’edizione dell’anno scorso la finale dei 5000 metri di Budapest ha offerto a Jakob Ingebrigtsen la possibilità di una rivincita dopo il secondo posto sui 1500 metri.
Un anno dopo il successo sui 5000 metri ai Mondiali di Eugene per 23 centesimi di secondo sul keniano Jacob Krop, il giovane fuoriclasse norvegese ha difeso il titolo mondiale a Budapest battendo lo spagnolo Mohamed Katir con un margine ancora più risicato di 14 centesimi di secondo con il tempo di 13’11”30. Krop si è aggiudicato la medaglia di bronzo in 13’12”28. Il guatemalteco Luis Grijalva si è piazzato al quarto posto per la seconda edizione consecutiva dei Mondiali.
Jakob Ingebrigtsen: “Questo titolo mondiale significa molto per me. Mi sentivo molto stanco e ho cercato di risparmiare energie all’inizio della gara per vincere. Era l’unica strategia possibile. La settimana dei Mondiali di Budapest è stata dolce amara, ma questa vittoria è stata il modo migliore per concluderla”.
Katir ha preso il comando delle liste mondiali stagionali con il 12’52”09 realizzato in occasione della vittoria sui 5000 metri al Golden Gala di Firenze il 2 Giugno. Questa prestazione è rimasta in vetta per due sole settimane fino al 15 Giugno quando l’etiope Yomif Kejelcha ha vinto una super gara ai Bislett Games di Oslo in 12’41”73 battendo l’ugandese Jacob Kiplimo con lo stesso tempo in un gara decisa al photo-finish.
A fine Giugno l’altro etiope Berihu Aregawi ha fatto ancora meglio stabilendo la quinta migliore prestazione mondiale di sempre con 12’40”45 al meeting Athletissima di Losanna. Aregawi ha battuto di oltre un secondo il primatista mondiale Joshua Cheptegei, che ha realizzato la seconda migliore prestazione mondiale dell’anno con 12’41”61.
Ingebrigtsen ha coronato la stagione con la vittoria sui 3000 metri nella finale della Diamond League di Eugene stabilendo il record europeo e il primato della Diamond League con 7’23”63. Ingebrigtsen ha battuto di un solo centesimo di secondo Yomif Kejelcha, che ha migliorato il record etiope con 7’23”64. Lo statunitense Grant Fisher ha migliorato il record nord americano con 7’25”47. Gli etiopi Telahun Bekele e il campione olimpico dei 10000 metri Selemon Barega si sono piazzati al quarto e al quinto posto migliorando i rispettivi record personali con 7’25”48 e 7’26”28.
Diciotto atleti sono scesi al di sotto della barriera dei 13 minuti. Otto hanno corso in meno di 12’47”.
5000 metri femminili
Faith Kipyegon ha dominato la stagione dei 5000 metri esattamente come sui 1500 metri, ma sul finire dell’estate l’etiope Gudaf Tsegay ha conquistato la ribalta migliorando il primato del mondo della keniana sulla distanza più lunga in occasione della finale della Wanda Diamond League di Eugene.
Soltanto una settimana dopo essere diventata la prima donna della storia in grado di correre i 1500 metri in meno di 3’50” Kipyegon ha migliorato in modo quasi inaspettato il primato mondiale dei 5000 metri a Parigi alla sua seconda gara in carriera sulla distanza e alla prima dal 2015.
Kipyegon ha tolto più di un secondo al precedente primato del mondo stabilito dall’etiope Letsenbet Gidey nel 2020 con 14’06”62 a Valencia. Gidey si è avvicinata al suo record personale piazzandosi seconda dietro a Kipyegon nella gara di Parigi in 14’07”94.
Ad un mese dall’inizio dei Mondiali di Budapest Tsegay ha vinto una grande gara di 5000 metri nella tappa della Wanda Diamond League di Londra stabilendo il record personale con 14’12”29 davanti a Beatrice Chebet (14’12”92), Sifan Hassan (14’13”42). Medina Eisa ha stabilito il primato mondiale under 20 con 14’16”54. Nella gara disputata sulla pista del London Stadium l’azzurra Nadia Battocletti ha migliorato il record italiano di Roberta Brunet con 14’41”30.
Kipyegon è diventata la prima donna a vincere i 1500 e i 10000 metri nella storia dei Mondiali aggiudicandosi la finale iridata di Budapest sulla distanza più lunga in 14’53”88 davanti a Sifan Hassan (14’54”11). Chebet si è piazzata al terzo posto in 14’54”33 aggiungendo il bronzo alla sua collezione dopo l’argento dell’anno precedente a Eugene.
Faith Kipyegon: “E’ stato un anno straordinario per me. Ho realizzato il sogno di scrivere la storia vincendo due medaglie nello stesso campionato. La mia pazienza è stata ripagata”.
Tsegay non è andata oltre il tredicesimo posto in 15’01”13 a causa di un infortunio ma la sua stagione era tutt’altro che finita. La ventiseienne etiope ha tolto cinque secondi al record del mondo di Kipyegon fermando il cronometro in 14’00”21 nella finale della Diamond League di Eugene. Chebet si è piazzata seconda in 14’05”92 mancando il record keniano di Kipyegon per 72 centesimi di secondo.
Gudaf Tsegay: “Sono davvero arrabbiata per non essere riuscita a vincere due titoli mondiali a Budapest, ma sapevo di avere molto potenziale per un grande risultato dopo gli ultimi allenamenti”.
10000 metri maschili
Berihu Aregawi ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno in occasione della vittoria in 26’50”66 ai Trials etiopi di Nerja davanti a Selemon Barega (26’51”87). L’unico altro atleta in grado di scendere sotto i 27 minuti nell’arco della stagione è stato il keniano Daniel Ebenyo, che ha vinto i 10000 metri del Memorial Van Damme di Bruxelles in 26’57”80.
Il primatista mondiale Joshua Cheptegei ha conquistato il terzo titolo mondiale della sua carriera sui 10000 metri in 27’51”41 in una gara tattica. Il ventiseienne ugandese è diventato il quarto atleta della storia in grado di vincere tre titoli mondiali dopo tre leggende come i due etiopi Haile Gebrselassie e Kenenisa Bekele e il britannico Mo Farah.
Ebenyo ha vinto la medaglia d’argento in 27’52”60 battendo Barega (27’52”72) e Aregawi (27’55”77).
Joshua Cheptegei: “Sono davvero felice e orgoglioso di essere riuscito a vincere il mio terzo titolo mondiale di fila sui 10000 metri. E’ stato il modo migliore per concludere la stagione. Potrebbe essere il mio ultimo campionato in pista. Per questo la medaglia d’oro significa così tanto”.
10000 metri femminili
Sifan Hassan ha esordito in pista ad inizio Giugno stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno sui 10000 metri con 29’37”38 in occasione dei Fanny Blankers Koen di Hengelo davanti al pubblico di casa.
La prestazione dell’atleta olandese ha resistito soltanto tre settimane perché l’etiope Gudaf Tsegay ha fatto ancora meglio vincendo la gara dei Trials etiopi di Nerja in 29’29”73 (quarto miglior tempo mondiale di sempre) nella seconda gara sulla distanza. Meglio di Tsegay nella storia hanno fatto tre atlete che hanno stabilito primati del mondo: Letsenbet Gidey (29’01”03), Sifan Hassan (29’06”82) e Almaz Ayana (29’17”45 alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016).
Ai Mondiali di Budapest Hassan aveva un metro di vantaggio su Tsegay alla fine dell’ultima curva ma l’etiope ha rimontato sull’olandese a 20 metri dalla conclusione. Hassan è caduta quando era in lotta per la vittoria. Tsegay ha vinto il secondo titolo mondiale della sua carriera in 31’27”18 un anno dopo il successo sui 5000 metri a Eugene davanti a Gidey (31’28”16) e all’etiope Eygayehu Taye (31’28”31).
Sei atlete sono scese al di sotto dei 30 minuti. Quattro di loro sono etiopi. Taye e Lemlem Hailu si sono piazzate al secondo e al terzo posto dietro a Tsegay ai Trials etiopi di Nerja correndo rispettivamente in 29’57”45 e in 29’59”15. Mizam Alem ha migliorato il record personale con 29’59”03 a Londra. Grace Nawowuna si è classificata seconda alle spalle di Hassan a Hengelo con 29’47”42.
La britannica Eilish McColgan ha migliorato di 23 centesimi di secondo il record nazionale di Paula Radcliffe fermando il cronometro con 30’00”86 a San Juan Capistrano.
3000 siepi maschili
Il marocchino Soufiane El Bakkali ha vinto la terza medaglia d’oro consecutiva in una grande rassegna internazionale ai Mondiali di Budapest in 8’03”53 dopo i trionfi degli anni precedenti alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Mondiali di Eugene 2022.
Soufiane El Bakkali: “Dopo aver vinto a Eugene l’anno scorso sono davvero orgoglioso di aver portato a casa un’altra medaglia Mi sono preparato molto bene per i Mondiali di Budapest ma il campo dei partenti era pieno di avversari molto competitivi, come Lamecha. Questa medaglia mi ha dato molta fiducia in vista delle Olimpiadi di Parigi, dove voglio vincere un’altra medaglia d’oro”.
Lamecha Girma, due volte primatista del mondo sui 3000 metri indoor e sui 3000 siepi nel corso del 2023, si è dovuto accontentare della quarta medaglia d’argento consecutiva in 8’05”44 dopo quelle dei Mondiali di Doha 2019 dietro a Conseslus Kipruto, delle Olimpiadi di Tokyo 2021 e dei Mondiali di Eugene 2022 alle spalle di El Bakkali. Girma puntava all’obiettivo di diventare il primo atleta etiope in grado di vincere la medaglia d’oro ai Mondiali.
Nel corso della stagione l’etiope ha strappato dopo 25 anni il primato mondiale sui 3000 metri indoor a Daniel Komen con 7’23”81 prima di demolire il record del mondo di Saif Saeed Shaheen sui 3000 metri correndo in 7’52”11 a Parigi. Girma ha appena 22 anni e avrà molte occasioni per vincere la medaglia d’ora che ancora manca al suo curriculum.
Lamecha Girma: “E’ la mia quarta medaglia d’argento ma sono contento per ogni gara disputata contro El Bakkali. Faceva molto caldo a Budapest, ma la finale è andata bene. I miei obiettivi non sono cambiati. Punto sempre a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi e ai Mondiali. Forse ora sono ancora più motivato per l’anno prossimo”.
La medaglia di bronzo è andata al keniano Abraham Kibiwott che ha recuperato miracolosamente da una caduta su una barriera all’inizio dell’ultimo giro ma è riuscito a vincere il bronzo in 8’11”96 superando allo sprint Leonard Kipkemboi Bett (8’12”26).
Simon Kiprop ha vinto due gare di Diamond League a Montecarlo in 8’04”19 e Eugene in 8’06”26 aggiudicandosi il Trofeo dei Diamanti a 20 anni.
3000 siepi femminili
La ventitreenne Winfred Yavi ha vinto il suo primo titolo mondiale, la Finale della Wanda Diamond League di Eugene e gli Asian Games durante una stagione straordinaria. Yavi, che si era piazzata al quarto posto nelle due precedenti edizioni dei Mondiali, ha conquistato l’oro iridato sulla pista di Budapest in 8’54”29, miglior tempo mondiale dell’anno e quarta prestazione più veloce della storia.
Yavi ha mantenuto un eccellente condizione di forma nell’ultima parte della stagione vincendo al meeting di Zurigo in 9’03”19 e nella finale della Diamond League stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno e il record asiatico con 8’50”56.
Beatrice Chepkoech, che vinse il titolo mondiale a Doha nel 2019 un anno dopo aver stabilito il primato del mondo con 8’44”32 a Montecarlo, si è piazzata seconda a Londra in 9’04”34 un mese prima di vincere la medaglia d’argento ai Mondiali di Budapest in 8’58”98 davanti alla campionessa mondiale under 20 Faith Cherotich, che è diventata la prima atleta della categoria juniores a salire sul podio ai Mondiali sui 3000 siepi fermando il cronometro in 9’00”69. Chepkoech si è piazzata seconda nella finale della Diamond League di Eugene in 8’51”67 (secondo miglior crono mondiale della stagione).
Beatrice Chepkoech: “Per me l’argento è come un oro. Le ultime due stagioni sono state molto difficili. E’ davvero speciale essere riuscita a tornare a grandi livelli. E’ stato difficile. Ho fatto fatica dopo le Olimpiadi di Tokyo. Pensavo che non sarei più riuscita a tornare a buoni livelli. Ho dimostrato di essere ancora molto competitiva”.
Jackline Chepkoech, salita sulla ribalta con l’oro ai Giochi del Commonwealth di Birmingham nel 2022, è scesa per la prima volta al di sotto dei 9 minuti a 19 anni in occasione della vittoria nella tappa della Diamond League di Londra con 8’57”35 un mese prima di piazzarsi al nono posto nella finale dei Mondiali di Budapest.