
Kilian non ce l’ha fatta a realizzare l’impresa che si era prefissato nella sua testa di guerriero delle montagne che vuole andare a conquistare un campo, una pista di atletica, per lui praticamente sconosciuto.
La folle idea, specie per un atleta dalle sue caratteristiche di corridore e sciatore in mezzo alle più alte vette montane, era di battere il il vecchio primato del mondo del leggendario ultramaratoneta greco Iannis Kouros, detto “il Dio della corsa” o anche “Il successore di Filippide”, capace di correre ben 303,506 chilometri, in Australia nel 1997.
Kilian è partito ieri alle 11 ma si è fermato dopo circa 10 ore e mezzo sulla pista norvegese di Måndalen, quando aveva già percorso 134,8 chilometri, ovvero 337 giri di pista ed era, in pratica, in netto vantaggio sulla tabella per battere il primato del mondo.
“Dopo aver ricevuto cure mediche, Kilian si sentiva meglio, ma gli esperti medici che lo hanno esaminato hanno ritenuto fosse meglio per lui sottoporsi a degli accertamenti ospedalieri”, ha detto Laura Font Sentis, il portavoce di Jornet, per cui l’atleta è stato ricoverato.
Nel suo tentativo è stato accompagnato da 5 straordinari specialisti norvegesi di prove estreme, tre dei quali hanno resistito e concluso la prova con la percorrenza che vi indichiamo sotto il loro nome.
Ritirato dopo 13 ore di corsa 161,2 chilometri percorsi (anche lui in testa sulla tabella di record).

Prova terminata con 232 chilometri percorsi.

Prova terminata con 208 chilometri percorsi.

Ritirato.

Prova terminata con 219,2 chilometri percorsi.

Kilian Jornet i Burgada è un atleta conosciutissimo, con pagine social seguite da circa 1 milione di followers in tutto il mondo.
