Il ritorno agonistico di Sonia Malavisi

    Torna sulla pedana dell'asta dopo circa 19 mesi la saltatrice romana

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    Sonia Malavisi è una specialista del salto con l’asta, la disciplina certamente più spettacolare dell’atletica in quanto necessita di grandi doti fisiche ma anche acrobatiche e infatti, la maggior parte di coloro che la praticano hanno un trascorso nella ginnastica artistica, come ad esempio la saltatrice romana che l’ha praticata sino ai 15 anni ma poi, per motivi di altezza, ha capito che non avrebbe potuto raggiungere i risultati auspicati e ha deciso di dedicarsi all’atletica e, in particolare, all’asta dove avrebbe potuto sfruttare al meglio le sue doti naturali.

    La carriera di Sonia, 28 anni compiuti lo scorso 31 ottobre, è stata molto promettente da giovanissima e la sua medaglia di bronzo, conquistata agli Europei under 20 di Rieti nel 2013, era stata un’ottima premessa per una carriera agonistica che ha preso la giusta direzione con vari titoli nazionali, il record italiano juniores di 4,42, il personale di 4,51 realizzato nel 2016 anno in cui ha partecipato sia agli Europei di Amsterdam che alle Olimpiadi di Rio in Brasile, con il desiderio forte di poter lasciare un segno importante nella sua specialità.

    Così, alla fine del 2018, ha deciso di lasciare il suo mondo per trasferirsi da sola, a proprie spese, a Cuba per essere allenata da un importante tecnico mondiale quale Alexandre Navas Páez ma, dopo oltre un anno di inevitabile ambientamento con mille difficoltà pratiche quotidiane, quando era pronta per raccogliere i risultati di un duro lavoro svolto, si è trovata a non poter più vivere nel paese centroamericano per la gravissima emergenza sanitaria mondiale del Covid.

    Tutto questo ha significato per lei dover farsi allenare a distanza, nel 2020, in un anno oltretutto con pochissime gare a disposizione e quindi a dover affrontare varie problematiche tecniche in una disciplina estremamente complicata, che ne hanno condizionato il rendimento e non le hanno permesso di ottenere risultati eclatanti per poi, alla fine di quell’anno prendere la decisione sofferta di rinunciare all’esperienza cubana, e di ritornare ad allenarsi a Roma, con un altro cambio di tecnico, che adesso è Emanuel Margesin.

    Il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno della ripresa della sua ascesa agonistica, l’anno delle Olimpiadi di Tokyo a cui tanto teneva, ma la qualificazione che sembrava a un passo per la logica del piazzamento nel ranking mondiale è sfumata per una sola posizione, a pochissimi giorni dalla chiusura dei termini, un’autentica disdetta che ha fatto il paio con quanto accadutole in occasione dei mondiali di Doha 2019 che aveva perso per lo stesso motivo.

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    Ma l’apice della sfortuna, per Sonia, è stato il fatto che nell’agosto del 2021, quando stava cominciando la preparazione per la nuova stagione, ha subito il riacutizzarsi di una frattura da stress in essere da vari anni che ha innescato una serie di infinite problematiche fisiche, con anche un paio di interventi, che di fatto non le hanno più permesso di gareggiare dal 27 giugno di due anni fa, in occasione dei Campionati Italiani di Rovereto quando fu terza.

    Oggi, finalmente, per la gioia dei suoi tantissimi tifosi perché Sonia è veramente una ragazza speciale, tornerà in pedana dopo quasi 19 mesi per provare a ripartire nel meeting infrasettimanale al Palaindoor di Ancona, dalle ore 17.30, in una gara a invito.

    Sarà un test importante in cui l’atleta che, nello scorso settembre si è anche laureata in scienze economiche, proverà a riprendere confidenza con il clima agonistico affrontando subito una delle migliori interpreti della specialità in Italia, la campionessa italiana indoor Elisa Molinarolo, ottava ai mondiali indoor di Belgrado 2022, già approdata a 4,40 nel primo scorcio di questa stagione, e terza azzurra di sempre con il 4,55 all’aperto di due anni fa.

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    Le parole della vigilia di Sonia tramite il suo canale instagram: “Tanto il tempo trascorso dalla mia ultima gara, quella che mi “condannò” ad essere la prima delle escluse per quella che doveva essere la mia seconda Olimpiade.

    Da quel momento in poi ci sono state tante lacrime e pochi sorrisi, due operazioni alla tibia e la paura concreta che questo giorno non sarebbe mai più arrivato. Paura che ogni giorno accantonavo perché la speranza che prima o poi tutto si sarebbe risolto era più grande.

    Ed eccomi qui! Domani finalmente tornerò in gara e indosserò di nuovo questo completo e questo sorriso che così tanto mi sono mancati. Che la mia seconda carriera agonistica abbia inizio!

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