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Nadia Battocletti ha realizzato il nuovo record italiano dei 3000 metri con 8’26″27 a Rabat in Marocco, chiudendo al secondo posto la gara della Diamond League dominata dalla keniana campionessa olimpica Beatrice Chebet con un mostruoso 8’11″56, e ha cancellato uno dei primati nazionali più vecchi in quanto apparteneva dal 1997 a Roberta Brunet che aveva corso a Monaco in 8’35″65, ma impressionante la dimostrazione di forza della Chebet che ha condotto dal primo metro la gara, inizialmente trainata da una lepre, per finire con un tempo che oltre a essere il primato keniano e dell’Africa, rappresenta il secondo di sempre nella storia dietro a quello pazzesco, e anche molto controverso pur se ufficiale, ottenuto nel 1993 dalla cinese Wang Junxia con 8’06″11 a Pechino.

Battocletti che si è lasciata alle spalle avversarie di grande spessore quali l’irlandese Sarah Healy terza con 8’27’02 e anche lei al personale, ma soprattutto l’etiope Ejgayehu Taye quarta in 8’29″55, sarà prossimamente impegnata il 2 giugno sui 1500 metri del Palio della Quercia di Rovereto e poi il 6 giugno, a Roma nel Golden Gala Pietro Mennea sui 5000 dove rinnoverà la sfida con la Chebet.

La 24enne Eloisa Coiro, al debutto stagionale all’aperto, è forse la sorpresa azzurra più grande della serata marocchina in quanto ha chiuso la sua gara degli 800 metri in ottava posizione ma con l’ottimo tempo di 1’58″64, che rappresenta il suo personale battuto di 43 centesimi e la fa diventare la terza italiana di sempre nella specialità dietro Gabriella Dorio ed Elisa Cusma, quest’ultima avvicinata di 1 centesimo. La prova è stata vinta dall’etiope Tsige Duguma in 1’47″52.

Nel getto del peso il campione europeo Leonardo Fabbri è ottavo con una miglior misura di 21,03 nella gara vinta dallo statunitense Payton Otterdahl con 21.97, lo stesso che aveva vinto tre giorni fa nel Continental Tour di Zagabria dove invece l’azzurro era stato terzo con la miglior misura stagionale all’aperto di 21.63, mentre l’italo sudafricano Zane Weir finisce undicesimo con 20,11.

Il 36enne saltatore torinese Marco Fassinotti ha ottenuto un prestigioso secondo posto nella gara dell’alto, che non decolla peraltro su misure troppo elevate, con una miglior misura di 2.25, la stessa del vincitore della gara il neozelandese Hamish Kerr che fa però meno errori complessivi dell’azzurro, mentre l’altro italiano Matteo Sioli, solo 19 anni e alla sua seconda esperienza in Diamond League, è ottavo con 2,21.

Nel salto con l’asta la primatista italiana Roberta Bruni non ripete la brillante prova di Doha dove aveva chiuso al secondo posto, ma ottiene in ogni caso una buona quinta posizione con 4,50 nella prova vinta dalla statunitense Katie Moon con 4.73, e anche per questa competizione di salti in elevazione misure non straordinarie a dimostrazione probabilmente di una situazione climatica non ideale.

Nei 400 ostacoli che hanno segnato il debutto stagionale della campionessa europea e bronzo olimpico Femke Bol, facile vittoria dell’olandese in 52″46 con la primatista nazionale Ayomide Folorunso terza con 54″74, mentre nei 100 H non validi nell’occasione per l’assegnazione dei punti Diamond, grande prestazione dell’azzurra Giada Carmassi quinta con il proprio personale di 12″81 che la pone al terzo posto di sempre in Italia, a 6 centesimi dal primato di Luminosa Bogliolo, ma bene anche l’altra italiana Elena Carraro sesta in 12″89 nella prova vinta dalla primatista del mondo, la nigeriana Tobi Amusan, in 12″45.

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