Nella giornata del trionfo sui 60 metri di Marcell Jacobs, assegnati tanti altri titoli tra cui il più significativo, per i ben noti tragici motivi di attualità, è stato quello ottenuto dalla ventenne ucraina Yaroslava Mahuchik, che ha anche stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno nel salto in alto con la misura di 2.02m.
Mahuchik è arrivata a Belgrado dopo un viaggio interminabile di 2000 km in auto durato tre giorni e la vittoria iridata ha regalato certamente un momento di felicità ad un popolo che sta resistendo ai bombardamenti russi.
Yaroslava Mahuchik: “Da giorni noi ucraini ci svegliamo sotto i colpi delle bombe, con il suono delle esplosioni. E’ stata una vittoria molto importante per me, la mia famiglia e il mio paese. Arrivare qui è stato molto difficile.
Abbiamo dovuto percorrere 2000 km di auto per tre giorni. Saltare qui è stato difficile dal punto di vista psicologico perché il mio paese rimane nel mio cuore. Penso di aver fatto bene per il mio paese perché proteggo il mio paese in pista. Penso che sia molto importante per il mio paese”.
Dopo la gara Yaroslava ha ricevuto gli abbracci delle avversarie e dell’allenatrice Tetyana Stepanyuk e gli applausi del pubblico.
Mahuchik ha aggiunto l’oro iridato alla sua collezione dopo l’argento ai Mondiali outdoor di Doha 2019, il bronzo olimpico a Tokyo 2021 e gli ori agli Europei Indoor di Torun e under 23 di Tallin 2021 oltre ai successi giovanili ai Mondiali under 18 a Nairobi 2017 e agli Europei under 20 di Boras 2019.
L’australiana Eleaonor Patterson ha vinto la medaglia d’argento con il nuovo primato dell’Oceania di 2.00m.
Mahuchik ha avuto bisogno di due tentativi per superare la quota di 1.92m, mentre Patterson ha fatto percorso netto superando tutte le misure fino a 1.95m al primo tentativo.
L’ucraina ha centrato le quote successive di 1.95m e 1.98m alla prima prova e 2.00m alla terza. Patterson ha valicato l’asticella a 1.98m e a 2.00m alla seconda prova rimanendo in gara per la vittoria.
Mahuchik ha realizzato il salto decisivo a 2.02m alla prima prova ed è andata vicina a superare 2.04m al secondo tentativo. Patterson ha commesso un errore a 2.02m e i due tentativi rimanenti a 2.04m.
L’australiana allenata dal coach Alex Stewart ha vinto la terza medaglia importante della sua carriera dopo il titolo mondiale under 18 nel 2013 e l’oro ai Giochi del Commonwealth nel 2014 quando aveva 18 anni. Prima dei Mondiali di Belgrado aveva vinto tre gare nel World Indoor Tour a Banska Bystrica con 1.99m, Birmingham con 1.97m e Madrid con 1.96m.
La kazakha Nadezhda Dubovitskaya ha vinto la medaglia di bronzo superando tutte le misure al primo tentativo fino alla quota del primato asiatico indoor di 1.98m. Successivamente Dubovitskaya ha commesso tre errori a 2.00m.
La montenegrina Marija Vukovic si è piazzata al quarto posto superando 1.95m al primo tentativo. L’ucraina Iryna Gerashchenko ha iniziato la gara con il piede giusto superando tutte le misure al primo tentativo fino a 1.92m ma ha sbagliato tre prove a 1.95m piazzandosi al quinto posto a pari misura con l’azzurra Elena Vallortigara, che ha avuto bisogno di tre prove per centrare la quota di 1.92m.
400 metri femminili
La due volte campionessa olimpica Shaunae Miller Uibo ha vinto l’atteso testa a testa con la campionessa europea indoor Femke Bol nella finale dei 400 metri femminile in 50”31, tempo che avvicina il suo record continentale di un decimo di secondo. L’anno scorso la bahamense realizzò 50”21 a New York. Ha resistito la migliore prestazione mondiale dell’anno dell’olandese Femke Bol, che aveva corso in 50”30 ai Campionati nazionali di Apeldoorn. Bol è salita sul podio mondiale vincendo l’argento in 50”57 dopo l’oro agli Europei Indoor di Torun e il bronzo nei 400 ostacoli con il record europeo di 52”03 alle Olimpiadi di Tokyo.
Miller Uibo ha arricchito la sua collezione di medaglie dopo il doppio oro di Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2021 e gli argenti mondiali di Pechino 2015 e di Doha 2019 oltre al bronzo ai Mondiali Indoor di Sopot 2014 quando era ancora junior.
La giamaicana Stephanie Ann McPherson ha conquistato il bronzo in 50”79 precedendo la polacca Justyna Swiety Ersetic, che con 51”40 ha ripetuto il quarto posto delle edizioni di Sopot 2014 e Portland 2016.
Shaunae Miller Uibo: “Sono felice di come sia andata la gara e di essere riuscita a vincere. L’obiettivo era andare in testa alla campana dell’ultimo giro. E’ stata dura correre tre turni. I 400 metri sono una gara brutale. Sento la fatica nelle gambe”.
Femke Bol: “Questi campionati sono stati fantastici. Mi sono divertita perché ho corso contro le migliori al mondo. Ho visto tante magliette arancioni dell’Olanda e questo mi è piaciuto molto. Ho fatto un buon lavoro. Sono curiosa di vedere cosa riuscirò a fare in Oregon. Tornerò a correre i 400 ostacoli.”
Getto del peso maschile
Il brasiliano Darlan Romani ha vinto a sorpresa la medaglia d’oro ai Mondiali Indoor stabilendo il record dei Campionati con 22.53m, la stessa misura con la quale rimase fuori dal podio con il quarto posto nella finale dei Mondiali di Doha 2019. Romani ha battuto inoltre il suo record sudamericano di 82 cm. La notizia più sorprendente è stata la prima sconfitta di Ryan Crouser dal giorno della finale iridata all’aperto del 2019 quando fu secondo con 22.90m. A livello indoor non perdeva dalle finali NCAA indoor del 2015. Il primatista mondiale e campione olimpico si è dovuto accontentare del secondo posto con 22.44m. Dopo la gara Crouser ha affermato di essere stato limitato da un problema al nervo radiale del braccio.
Il campione del mondo indoor delle ultime due edizioni Tom Walsh ha vinto ancora il bronzo come alle Olimpiadi realizzando due volte il record nazionale con 22.29m e 22.31m. Il croato Filip Mihljevic si è piazzato al quarto posto con 21.83m mancando il record croato di un centimetro. Josh Awotunde ha chiuso al quinto posto con 21.70 battendo di tre centimetri l’azzurro Zane Weir, che ha battuto di sei centimetri il record italiano indoor di Nick Ponzio con 21.67m.
Ponzio, che aveva realizzato il suo record italiano con 21.61m proprio a Belgrado lo scorso 7 Marzo, ha superato per la settima volta in questa stagione i 21 metri con 21.30m. E’ stata la prima gara indoor nella quale più di un atleta ha superato i 22 metri.
Ryan Crouser: “Ho avuto problemi ad estendere il braccio e questo mi è costato molto in termini di misure. Sono felice di come ho iniziato la gara, ma sono deluso di come ho lanciato negli ultimi tentativi”.
Tom Walsh: “E’ stata una gara frustrante. Non mi piace perdere. Sono contento della misura ma so che posso fare meglio. Sono un atleta che rende al meglio nelle occasioni più importanti ma non ho espresso tutto il mio valore né a Tokyo né a Belgrado”.
Eptathlon maschile
Il canadese Damian Warner ha vinto il secondo grande titolo globale della sua carriera dopo il successo alle Olimpiadi di Tokyo realizzando il record canadese e del Commonwealth con 6489 punti. Soltanto Ashton Eaton ha fatto meglio in occasione del record del mondo di 6645 punti realizzato ai Mondiali Indoor di Istanbul 2012.
Warner è stato stimolato dal giovane Simon Ehammer, che ha battuto il record svizzero con 6363 punti battendo il bronzo olimpico Ashley Moloney, che è diventato il primo atleta dell’Oceania a superare i 6000 punti con il record continentale di 6344 punti.
Dario Dester ha concluso la gara al decimo posto con 5929 punti dopo il settimo posto agli Europei di Torun dello scorso anno. Nella seconda giornata il cremonese ha realizzato 8”12 nei 60 ostacoli, 4.90m nel salto con l’asta e 2’43”49 nei 1000 metri.
Dario Dester: “Porto a casa un’esperienza importante e tanti insegnamenti per il futuro.”
All’inizio della seconda giornata Warner ha vinto i 60 metri ostacoli stabilendo il record dei campionati di questa disciplina con 7”61. Ehammer si espresso su grandi livelli correndo in 7”75, mentre Moloney ha fermato il cronometro in 7”88.
Warner ha eguagliato il personale nel salto con l’asta con 4.90m, ma Ehammer si è migliorato con 5.10m superando il canadese nella classifica generale prima dei 1000 metri finali. Moloney ha realizzato il personale con 5.10m, ma l’estone Hans Christian Hausenberg ha saltato la misura di 5.30m salendo in quarta posizione nella classifica generale a sei punti da Moloney.
Warner ha un personale nettamente migliore di Ehammer sui 1000 metri e ha superato l’elvetico dopo aver corso l’ultima prova in 2h39’56”.
Warner aveva raccontato in una recente intervista di essersi allenato su un campo di hockey su ghiaccio durante il lockdown causato dalla pandemia.
Damian Warner: “Quando la competizione è iniziata, ho ripensato ai mondiali indoor del 2018 dove gareggiai contro Kevin Mayer e vinsi la medaglia d’argento. Ho dato tutto in questa competizione. Ho realizzato i miei migliori risultati dopo la pandemia e questo dimostra l’ottimo lavoro del mio team. Ciò che conta non è soltanto avere impianti ma servono grandi allenatori”.
Otto uomini hanno superato più di 6000 punti. Gli atleti tra il quarto e il sesto posto hanno realizzato il personale: Hausenberg (6191), lo svizzero Andri Oberholzer (6099) e lo statunitense Bastien (6074).
Salto con l’asta femminile
Sandi Morris ha vinto il secondo titolo mondiale indoor della sua carriera nell’asta femminile con 4.80m quattro anni dopo il successo di Birmingham. Morris ha avuto bisogno di due tentativi per superare 4.60m prima di realizzare 4.70m e 4.75m al primo tentativo e 4.80m alla terza prova.
La campionessa olimpica Katie Nageotte ha vinto l’argento superando tutte le misure al primo tentativo fino a 4.75m. Medaglia di bronzo per la slovena Tina Sutej a pari misura grazie ad un numero minore di errori. Nageotte e Sutej hanno commesso tre errori a 4.80m.
Morris si allena da quest’anno proprio con Nageotte sotto la guida di Brad Walker, grande saltatore statunitense da 6.04m.
Sandi Morris: “Dopo un anno difficile nel quale mi sono infortunata alle Olimpiadi ho sentito il bisogno di dimostrare di essere ancora competitiva ad alti livelli. Oggi dovevo scacciare i demoni. Vincere due titoli mondiali indoor consecutivi è stato straordinario e farlo insieme alla mia compagna di allenamento Nageotte è ancora più speciale”.
Katie Nageotte: “Sono davvero felice per Sandi. Voglio sempre vincere ma ho avuto una stagione indoor difficile, dal punto di vista mentale ed emotivo”.
La svizzera Angelica Moser (campionessa europea indoor a Torun 2021) si è piazzata quarta con 4.60m.
Bella prova della campionessa italiana indoor Elisa Molinarolo, che ha chiuso all’ottavo posto con 4.45m.
1500 metri femminili
La primatista mondiale indoor Gudaf Tsegay ha dominato la gara dall’inizio alla fine battendo il primato dei campionati con 3’57”19. La connazionale Gelete Burka aveva stabilito il precedente record di questa manifestazione con 3’59”75 a Valencia nel 2008.
Tsegay aveva vinto tre medaglie di bronzo ai mondiali indoor del 2016 sui 1500m, ai Mondiali all’aperto sui 1500m a Doha 2019 e sui 5000m alle Olimpiadi di Tokyo 2021.
L’Etiopia ha fatto tripletta vincendo anche l’argento con Axumawit Embaye, già sul podio in una passata edizione dei Mondiali indoor (4’02”29) e la vincitrice dei Giochi Africani Hirut Meshsha (4’03”39). L’ugandese Winnie Nanyondo si è piazzata al quarto posto in 4’04”60 davanti alla statunitense Josette Norris (4:04.71).
Gudaf Tsegay: “Abbiamo fatto la storia vincendo tutte le tre medaglie e mi sento orgogliosa di questo risultato. E’ stato un grande aiuto correre con le mie compagne di squadra, ma in pista siamo tutte avversarie. Era un sogno diventare campionessa mondiale. Desidero dedicare la medaglia d’oro al mio allenatore, che è anche mio marito”.
60 metri ostacoli femminili
La ventunenne francese Cyrena Samba Mayela ha conquistato la medaglia d’oro nella finale dei 60 metri ostacoli femminili stabilendo il record francese con un eccellente 7”78.
La bahamense Devynne Charlton, che aveva stabilito il miglior tempo delle semifinali con 7”81, ha eguagliato questo tempo vincendo l’argento. La statunitense Gabrielle Cunningham ha vinto il bronzo con 7”87. La campionessa europea under 20 Ditaji Kambundji è caduta su un ostacolo in finale dopo aver stabilito il record svizzero in semifinale con 7”89.
Le tre semifinali sono state vinte da Devynne Charlton in 7”81, da Cyrena Samba in 7”85 e dall’olandese Zoe Sedney con 7”95. Elisa Maria Di Lazzaro ha eguagliato il personale in semifinale con 8”11.
Cyrena Samba Mayela: “Sono venuta qui con un obiettivo: diventare campionessa mondiale indoor. Ho lavorato molto quest’inverno e questo mi ha dato l’opportunità di migliorare. Sono riuscita a rimanere concentrata su me stessa. Devynne Charlton è una grande rivale.
Non ho pensato a ciò che devo fare per vincere, ma a ciò che devo fare per migliorare la mia velocità e la mia tecnica. I miei amici e la mia famiglia mi supportano sempre. Spero che il risultato di oggi mi aiuterà a preparare al meglio la stagione estiva”.
Elisa Di Lazzaro: “Sono abbonata a 8”11. E’ già la terza volta, ma farlo in questo contesto ha tutto un altro valore. Speravo di migliorare il personale, non di eguagliarlo. Ora pensiamo alle outdoor.”
400 metri maschili
Il trinidegno Jereem Rchards è diventato il primo atleta del suo paese a vincere l’oro mondiale sui 400 metri maschili con il record dei campionati di 45”00. Il bronzo mondiale dei 200 metri di Londra 2017 ha preceduto di cinque centesimi di secondo il campione statunitense Trevor Bassitt. Carl Bengstrom ha conquistato il bronzo con il record nazionale di 45”33 precedendo il danese Benjamin Vedel, che a sua volta ha stabilito il primato del suo paese con 45”67.
Richards ha dedicato la vittoria al suo amico Deon Lendore, grande quattrocentista trinidegno morto due mesi fa in un incidente stradale.
Jereem Richards: “Essere campione del mondo suona fantastico. Avevo detto al mio allenatore che non sarei venuto qui se non avessi avuto chance di vincere. Quest’anno ho perso Deon Lendore, un amico e un mentore per me.
Era come un fratello. Ho perso anche mio nonno e ieri si è svolto il funerale di mia nonna, ma non sono riuscito ad essere presente. E’ stato un periodo molto duro perché tante persone a me care sono scomparse. Volevo venire qui e renderle orgogliose. Ho dato tutto quello che dovevo fare per vincere.
Sapevo che in questa gara avrei affrontato specialisti dei 400 metri. Arrivando dai 200 metri sapevo di poter contare sulla velocità e l’ho usata per farli uscire dalla loro comfort zone. Il mio compagno di allenamento Wayde Van Niekerk mi ha aiutato ogni giorno. Desidero ringraziarlo”.
800 metri maschili
Lo spagnolo Mariano Garcia ha rispettato il ruolo di favorito vincendo in 1’46”20 davanti al bronzo mondiale under 20 Noah Kibet (1’46”35) e allo statunitense Bryce Hoppel (1’46”51). Garcia arrivava a Belgrado con il miglior tempo mondiale dell’anno di 1’45”12 realizzato a Staten Island.
Mariano Garcia: “Prima di questi campionati ho avuto la sensazione che potevo davvero lottare per una medaglia. Ho avuto una buona preparazione. La gara non è partita bene per me perché ero ultimo del gruppo. Ai 400 metri stavamo andando forte come in un meeting. Ho cercato di tenere testa al gruppo e nell’ultimo giro ho lanciato l’attacco”.
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