Ancora in calo, oggi, il numero di contagiati, 33.979, a fronte però di un ben minore numero di tamponi fatti, 195.275, che alzano la percentuale del rapporto tra i due dati, che arriva al 17,40%, la più alta di sempre della seconda ondata.
Ancor più preoccupante, però, l’ennesimo aumento dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, oggi + 116, che è arrivato a un totale di 3.422,mentre quelli nei reparti normali sono 32.793, 649 più di ieri.
Le vittime odierne sono state 546, in aumento rispetto alle 544 di ieri, per un totale da inizio epidemia di 45.229.
Prima delle consuete immagine riassuntive un nostro personale sentito invito.
Leggo da varie parti, anche da persone che conosco personalmente, e stimo per altri versi, l’invito a una sorta di disobbedienza civica, perché le misure imposte dal Governo limiterebbero la nostra libertà.
Fermo restando che nessun Governo al mondo sarà mai perfetto, questa epidemia non è una semplice influenza e non può essere affrontata come tale.
Utilizzare delle protezioni e delle precauzioni non limita la nostra libertà, ma è solo un atto di rispetto verso i più deboli che, a causa di questo virus, in ogni età, possono perdere la vita.
Rispettiamo e tuteliamo queste persone, dunque, e cerchiamo di non essere egoisti in nome di principi che vanno fatti valere in ben altre situazioni.
La prima immagine descrive, partendo dal 30 giugno scorso, la tendenza dei dati riportati sotto.
- tamponi fatti
- positivi reali
- deceduti
- rapporto tamponi/positivi (grafico in copertina)
Nella seconda immagine, il grafico che identifica la curva delle persone ricoverate in terapia intensiva, partendo dalla data del 3 aprile in cui, con oltre 4.000 ricoveri, si era giunti al numero massimo in pieno lockdown nazionale totale.
La raffigurazione è molto eloquente nella misura in cui si sta, giorno dopo giorno, raggiungendo molto velocemente quel picco massimo di aprile.
Nella terza immagine grafica si identifica la curva delle persone ricoverate in reparti normali, partendo dal numero massimo raggiunto in primavera, il 3 aprile, di circa 27.500 ricoverati.
Ad oggi, tale numero è già stato abbondantemente superato.
Nella quarta immagine il grafico, che non vorremmo vedere, identifica la curva delle persone decedute il cui numero massimo era stato di 968, il 27 marzo.