A soli 23 anni compiuti lo scorso 12 aprile, Nadia Battocletti è da tempo l’icona del mezzofondo femminile italiano, punto di riferimento per tante giovani come lei che sono emerse negli ultimi anni, ma è certamente anche una delle principali atlete in assoluto del nostro movimento che si sta esprimendo sempre meglio nei principali contesti internazionali.

Una grandissima atleta ma anche una donna dai principi morali solidissimi con obiettivi che vanno anche al di là dello sport, e lo dimostra il fatto che inizi i suoi allenamenti mattutini alle 6,30 per poi trovare il tempo da dedicare allo studio che la impegna tantissimo, con le frequenze dei corsi di ingegneria e architettura all’Università di Trento che iniziano alle 8.30 e finiscono alle 18.30, per poi spesso fare una seconda seduta di allenamenti con un carico di impegni che richiede uno stile di vita disciplinato e monastico.

E’ ormai il quinto anno che Nadia conduce questo percorso molto impegnativo con eccellenti risultati, oltre che sportivi, anche a livello di studio e a metà dell’anno prossimo, pochi mesi prima delle Olimpiadi di Parigi dovrebbe essere in grado anche di laurearsi, o quantomeno concluderà definitivamente i corsi richiedenti una frequenza obbligatoria e potrà definitivamente dedicarsi solo all’attività di atleta professionista, con la consapevolezza di poter un giorno, quando smetterà l’attività agonistica, esercitare la professione per cui si è tanto impegnata e sacrificata.

In un contesto di vita così impegnativo è naturalmente difficile poter intervistare direttamente Nadia e per questo ci siamo affidati ad alcune dichiarazioni da lei rilasciate negli ultimi giorni al sito di World Athletics da cui, per cominciare, è emersa un’interessante anteprima sulla sua prossima stagione agonistica: “Ho delle novità perché agli Europei di Roma farò i 5000 metri, ma alle Olimpiadi voglio fare i 1500″.

Battocletti aveva stupito molti alle Olimpiadi di Tokyo del 2021 quando, all’età di 21 anni, si era classificata settima nella finale dei 5000 metri in 14’46″29, ma d’altra parte la sua infanzia è stata improntata in un contesto totalmente dedito all’atletica in quanto il padre Giuliano, suo allenatore da sempre, è stato bronzo mondiale under 20 sui 5000 nel 1994 ed è stato un buon maratoneta successivamente, mentre la madre, Jawhara Saddougui, ha un personale di 2’01 sugli 800 metri.

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Le parole di Nadia sulla famiglia: “È una cosa preziosa per me, perché voglio che la mia famiglia mi segua in tutto il mondo. Mio padre mi capisce e io capisco lui. Un allenatore non è qualcuno che si limita a scrivere l’allenamento. Sono persone che ti capiscono, che ti seguono, che ti permettono di essere te stessa, non solo come atleta, ma come persona“.

Date le esigenze di tempo ed energia, il volume di allenamento di Battocletti è inferiore a quello di molti altri concorrenti. In genere percorre 80-90 km alla settimana, mentre in inverno raggiunge i 110 km. Va in palestra una volta alla settimana durante la fase di preparazione, ma non durante la stagione delle gare.

Quando non è impegnata all’università, la Battocletti si reca spesso a Font Romeu, nei Pirenei francesi, per allenarsi in altitudine, ed è lì che si è preparata prima del suo record italiano sui 5000 metri, realizzato al meeting della Diamond League di Londra a luglio di quest’anno, facendo segnare 14’41″30 per togliere tre secondi al record di Roberta Brunet che resisteva da 27 anni.

La Battocletti sembrava pronta a ripetere, o forse a superare, il suo risultato olimpico ai Campionati mondiali di atletica leggera di Budapest, la sua prima apparizione su quel palcoscenico dopo aver saltato i campionati dello scorso anno in Oregon a causa di una fastidiosa persistente periostite ma, dopo aver superato la batteria dei 5000 metri al settimo posto, mancando di poco il record italiano con 14’41″78, tre giorni dopo il serbatoio è rimasto vuoto nella finale dove si è piazzata al 16° posto in 15’27″86.

Di quella gara sfortunata Nadia dice oggi questo: “Non so cosa sia successo. Ho parlato con il mio allenatore, la mia famiglia, la mia federazione. Penso che sia stato il caldo molto intenso ma anche un insieme di cose che mi ha fatto correre così male. Non sono stata contento di quella finale, ma penso di essere maturata perché dopo quella gara ho iniziato a gareggiare anche sui 1500 metri e sui 10km“.

Battocletti ha fatto registrare a settembre un personale sui 1500m di 4ì03″34 a Padova all’inizio di settembre, prima di vincere il titolo italiano dei 10km a Pescara la settimana successiva in 31’36 per poi affrontare all’inizio di ottobre la gara dei 5 km nell’edizione inaugurale dei campionati del mondo di corsa su strada, affrontando un campo ricco di avversarie di prestigio e chiudendo in un prestigioso quinto posto.

Per lei una stagione eccellente, con l’unica piccola parentesi della finale dei mondiali di Budapest, praticamente senza sosta agonistica in quanto è già davanti il prossimo obiettivo rappresentato dai Campionati Europei di corsa campestre in programma a Bruxelles a dicembre, per quella che sarà la sua prima esperienza da assoluta in una competizione che ha vinto quattro volte, due nella categoria under 20 e due in quella under 23, l’ultima delle quali proprio a dicembre dell’anno scorso a Venaria Reale in Piemonte.

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