Nel primo fine settimana di gare al coperto della nuova stagione indoor, si mette subito in luce l’atleta più atteso, il ventenne velocista Eric Marek, il quale sul rettilineo di Bergamo corre i 60 metri dapprima in 6″76, nella batteria, e poi domina la finale con un ottimo 6″70 che gli consente di battere il suo precedente limite di 4 centesimi ed è certamente molto benaugurante per il prosieguo della stagione al coperto dove, certamente, potrà migliorarsi specie se riuscirà a sistemare la partenza apparsa non ottimale, mentre invece il lanciato è stato molto incisivo.

Da segnalare anche il personale di Mame Moussa Ndiaye secondo con 6″74 mentre va evidenziata, al femminile, la prestazione di una velocista ancor più giovane di Marek, con cui condivide il tecnico Fausto Frigerio, Elisa Valensin, solo 17 anni compiuti il primo gennaio, che ha ottenuto l’ottimo tempo di 8″35 sui 60 ostacoli nella gara con le barriere assolute da 84 centimetri, più alte di quelle della sua categoria da allieva.

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Elisa Valensin (foto Grana/FIDAL)
Elisa Valensin (foto Grana/FIDAL)

Nel Palaindoor di Ancona, invece, c’era curiosità per vedere due specialiste dei 400, facenti arte della staffetta azzurra del miglio, Alice Mangione e Rebecca Borga impegnate sui 60 metri e, proprio quest’ultima ha fatto molto bene in finale vincendo e migliorando anche il proprio personale sino a 7″43, mentre la siciliana ha chiuso seconda in 7″48.

Tra gli uomini, invece, vittoria per Matteo Napolini con 6″84 davanti ad Alessio Faggin secondo in 6″85, ma al rientro da quasi un anno fermo successivo al 2022 quando, da junior, si mise in evidenza correndo i 100 metr in 10.25, mentre nei 400 vittorie di Paolo Messina in 47″77 e Angelica Ghergo in 55″49.

Rebecca Borga (foto Colombo/FIDAL)
Rebecca Borga (foto Colombo/FIDAL)

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