La bahamense Devynne Charlton ha vinto la prima medaglia d’oro della sua carriera ai Mondiali indoor sui 60 metri ostacoli migliorando per la seconda volta in questa stagione il record del mondo con lo strepitoso tempo di 7”65. Lo scorso Febbraio la caraibica aveva migliorato dopo 16 anni il record del mondo della svedese Susanna Kallur correndo in 7”67 e aveva successivamente eguagliato questo tempo a Madrid sempre nell’ambito del World Indoor Tour. Charlton aveva corso in precedenza la semifinale in 7”72.

Due anni fa Charlton si piazzò seconda ai Mondiali indoor di Belgrado 2022 alle spalle della francese Cyrena Samba Mayela. Questa volta l’ordine d’arrivo si è invertito con Charlton prima e Samba Mayela, seconda con 7”74 dopo aver stabilito il record francese di 7”73 in semifinale. Charlton, laureata all’Università in biologia marina, si è piazzata quarta ai Mondiali di Budapest.

Devynne Charlton: “Questo record del mondo significa molto per me perché mi sono prefissata degli obiettivi. Non ho cambiato molto la mia tecnica, ma ho lavorato tanti al di fuori della pista con uno psicologo dello sport. Mi sono presa cura di me stessa. Le indoor si adattano alla perfezione al mio stile e alle mie abilità”.

La polacca Pia Skryszowska ha vinto la medaglia di bronzo in 7”79 mancando di un centesimo il personale realizzato in semifinale con 7”78. La statunitense Masai Russell si è piazzata al quarto posto in 7”79. Sarah Lavin ha corso in 7”91 dopo aver eguagliato il record personale con 7”90 in batteria e in semifinale. Charisma Taylor ha eguagliato il record personale con 7”91 in sesta posizione battendo l’ungherese Luca Kozak (7”95).

La friulana Giada Carmassi ha migliorato il record personale in batteria con 8”03 prima di correre la semifinale in 8”27.

Embed from Getty Images

Salto con l’asta maschile

Il campione olimpico e primatista del mondo Armand Mondo Duplantis ha vinto il secondo titolo mondiale indoor consecutivo con 6.05m due anni dopo aver stabilito il record del mondo a Belgrado con 6.20m nella precedente edizione della rassegna iridata. Non è stata però una passeggiata per Duplantis, che ha aperto la gara con un salto riuscito al primo tentativo a 5.65m ma si è trovato con le spalle al muro quando ha avuto bisogno di tre tentativi per superare la misura di 5.85m. Il fuoriclasse svedese ha superato successivamente 5.95m al secondo tentativo e 6.05m alla terza prova. Per Mondo è la settantaseiesima volta oltre la barriera dei 6 metri nella sua carriera. Lo scandinavo cresciuto in Louisiana ha tentato senza successo tre prove a 6.24m.

Armand Duplantis: “E’ stata la vittoria più sofferta e difficile. Succede sempre ogni volta che affronto Sam Kendricks. E’ un avversario duro da battere. Riesce sempre a farmi tirare fuori il meglio. Ho avuto le spalle al muro diverse volte in questa giornata e sono contento di averla spuntata al terzo tentativo. Non ho mai avuto un atteggiamento negativo quando ho commesso errori. Ho grandi ricordi del mio record del mondo stabilito qui nel 2020. E’ un posto perfetto per saltare”.

Sam Kendricks ha vinto la medaglia d’argento superando tutte le misure fino a 5.90m sempre al primo tentativo. Lo statunitense ha commesso successivamente due errori a 5.95m e uno a 6.00 metri. Per l’astista del Mississippi è stato un ritorno sul podio in una grade rassegna mondiale dopo una stagione un paio di stagioni complicate da qualche problema fisico.

Il greco Emmanouil Karalis ha vinto il bronzo con 5.80m al primo tentativo. Lo statunitense Chris Nielsen si è dovuto accontentare del quarto posto con 5.75m, a pari misura ma davanti dell’australiano Kurtis Marshall per un numero minore di errori.

Salto in lungo femminile

La statunitense Tara Davis Woodhall ha vinto il suo primo titolo mondiale indoor della sua carriera con la misura di 7.07m realizzata al quarto tentativo. La lunghista cresciuta in Texas ha realizzato un’altra misura oltre i 7 metri con un sesto salto da 7.03m alla sesta prova a sua disposizione. Davis, sposata con l’atleta paralimpico Hunter Woodhall, ha avvicinato il record statunitense indoor di Brittney Reese in occasione della vittoria ai Campionati statunitensi di Albuquerque con 7.18m. Davis Woodall diventa la quarta statunitense a vincere un titolo mondiale indoor dopo Dawn Burrell, Tiana Madison e Brittney Reese.

Tara Davis Woodhall: “Ogni volta dice che sono campionessa del mondo. E’ una grande emozione. Finalmente ce l’ho fatta. Sono davvero felice. La medaglia è dedicata a mia nonna, la mia eroina. Ha impiegato molto per raggiungere il top. Ora è in pensione e si gode il suo successo. Sarà felice di questa medaglia”.

Monae Nichols ha completato la doppietta statunitense vincendo la medaglia d’argento con 6.85m al quarto salto dopo aver realizzato 6.83m alla terza prova.

La spagnola Fatima Diame si è aggiudicata la medaglia di bronzo con 6.78m precedendo di un solo centimetro la medaglia bronzo degli Europei under 18 del 2021 Mikaelle Assani

La svizzera Annik Kaelin (medaglia di bronzo agli Europei di Monaco di Baviera 2022 nell’eptathlon) ha sfiorato di un solo cm il record personale con 6.75m piazzandosi al quinto posto con 6.75m. La serba Milica Gardasevic si è classificata al sesto posto con 6.74m al quinto tentativo davanti a Larissa Iapichino, che ha realizzato la sua miglior misura con 6.69m al quinto tentativo in una prova condizionata dai crampi.

Salto triplo femminile

Thea Lafond ha vinto il titolo mondiale indoor nel salto triplo femminile stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con l’eccellente misura di 15.01m realizzata al secondo tentativo. Lafond è diventata la prima atleta della piccola isola caraibica di Dominica a vincere una medaglia in una manifestazione globale come Olimpiadi e Mondiali. Lafond Ha superato la barriera dei 15 metri per la prima volta in carriera. Dopo due tentativi la caraibica ha deciso di passare i tre tentativi successivi.

La cubana Leyanis Perez Hernandez si è portata in seconda posizione con un salto da 14.90m realizzato al quarto tentativo. La cubana è salita sul podio in una grande rassegna mondiale dopo il bronzo ai Mondiali all’aperto di Budapest 2023 nella gara vinta da Yulimar Rojas.

La medaglia di bronzo olimpica Ana Peleteiro Compaoré si è aggiudicata la medaglia di bronzo con un salto da 14.75m realizzato al quinto tentativo. La spagnola, diventata mamma nel Dicembre 2022 dopo il matrimonio con il triplista francese Benjamin Compaoré, ha vinto la terza medaglia in una rassegna internazionale dopo i bronzi ai Mondiali indoor di Birmingham 2018 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021.

Lafond é nata a Rouseu, la capitale di Dominica, piccola isola caraibica di circa 70000 abitanti, un decimo dell’intera popolazione di Glasgow. Gareggiò per la prima volta a livello internazionale nel salto in alto e nel salto triplo ai Mondiali under 18 di Villeneuve d’Asq e ha preso parte a gare di salto in lungo, salto triplo, ostacoli e prove multiple durante le competizioni NCAA. Decise di concentrarsi sul salto triplo dopo una conversazione con Jack Pierce, terzo classificato nella finale olimpica dei 110 metri ostacoli di Barcellona 1992.

Lafond si é classificata al quinto posto nelle ultime due edizioni dei Mondiali di Eugene 2022 e di Budapest 2023 e al quarto ai Mondiali indoor di Belgrado 2022. Prima dei Mondiali di Glasgow aveva un record personale di 14.90m. Lo scorso anno Lafond ha vinto al meeting di Savona.

Thea Lafond: “E’ una sensazione assolutamente surreale Sono l’unica atleta di Dominica a questi campionati e ho raggiunto il massimo risultato. Dedico questo successo al mio paese”.

La statunitense Keturah Orji si è classificata al quarto posto con 14.36m davanti alla connazionale Jasmine Moore (14.15m).

Salto in alto maschile

Il neozelandese Hamish Kerr si è aggiudicato il suo primo titolo mondiale indoor con 2.36m due anni dopo aver condiviso la medaglia di bronzo con Gianmarco Tamberi nella precedente edizione dei Mondiali al coperto di Belgrado 2022. Kerr ha superato tutte le misure da 2.15m a 2.31m al primo tentativo assicurandosi la vittoria.

Successivamente ha valicato la quota di 2.36m al secondo tentativo eguagliando il record dell’Oceania detenuto dalla coppia australiana formata da Tim Forsyth e Brandon Starc, che superarono questa misura rispettivamente nel 1997 e nel 2016. Kerr è allenato ora dall’ex saltatore in alto britannico Robbie Grabarz, che vinse la medaglia di bronzo ai Mondiali indoor 2016 di Portland nella gara vinta da Tamberi.

Kerr ha incrementato di tre centimetri la migliore prestazione mondiale dell’anno detenuta dallo statunitense Shelby McEwen e ha aggiunto due centimetri al suo record nazionale stabilito l’anno scorso.

McEwen, vincitore a Hustopece con 2.33m lo scorso Febbraio, ha superato 2.28m al secondo tentativo aggiudicandosi l’argento. Lo statunitense ha commesso successivamente due errori a 2.31m e uno a 2.34m. Il sudcoreano Sanghyeok Woo, campione del mondo indoor a Belgrado nel 2022, Iha superato 2.20m al primo tentativo ma ha avuto bisogno di tutti i tre tentativi a sua disposizione per superare 2.24m. Woo ha valicato successivamente la quota di 2.28m al secondo tentativo aggiudicandosi la medaglia di bronzo per un numero maggiore di errori rispetto a McEwen. Il saltatore asiatico ha tentato tre prove senza successo a 2.31m.

Hamish Kerr: “Sto ancora realizzando la portata dell’impresa. Pensare che sono diventato campione del mondo mi fa venire la pelle d’oca. Ho fissato degli obiettivi con mesi di anticipo con il mio team. Ho sognato in grande e sono riuscito a realizzare il mio obiettivo. E’ ciò che ho fatto oggi. Ho sensazioni contrastanti. Ora tutti vorranno battermi nell’anno olimpico ma saltare 2.36m ad inizio stagione mi dà delle grandi sensazioni”.

L’ucraino Oleh Doroshchuk, il ceco Jan Stefela, lo statunitense Vernon Turner e il polacco Norbert Kobielski si sono piazzati rispettivamente quarto, quinto, sesto e settimo con la stessa misura di 2.24m.

Eptathlon maschile (seconda giornata)

Lo svizzero Simon Ehammer ha vinto il primo titolo mondiale indoor della sua carriera nell’eptathlon con il record nazionale di 6418 punti due anni dopo l’argento conquistato a Belgrado 2022.

Ehammer ha avvicinato di sette centesimi di secondo il record personale sui 60 metri ostacoli con 7”62 nella prima prova della seconda giornata dell’eptathlon. L’atleta del Cantone di Appenzeller nella Svizzera Centrale ha realizzato di recente il record personale con 7”55 in questa specialità ai Campionati svizzeri di San Gallo.

Il leader della prima giornata Ken Mullings ha eguagliato il record personale sui 60 metri ostacoli con 7”76 e ha mantenuto un vantaggio di 42 punti nei confronti di Ehammer prima del salto con l’asta.

Ad una gara dalla fine Ehammer era in testa con 5610 punti davanti a Mullings (5470 punti) e a Skotheim (5457 punti),

Ehammer ha vinto il salto con l’asta con 5.20m, un solo centimetro in meno rispetto al suo record personale. Il norvegese Sander Skotheim (primato personale di 5.35m nel salto con l’asta) si è piazzato secondo con 5.10m. Mullings ha valicato l’asticella a 4.60m prima di commettere tre errori a 4.70m.

Skotheim ha vinto i 1000 metri con 2’33”12 precedendo Johannes Erm (2’36”15). Ehammer ha stabilito il record personale con 2’46”03 nella prova di mezzofondo dove aveva mostrato dei punti deboli in passato salendo al nono posto nelle liste mondiali all-time. Skotheim ha vinto la medaglia d’argento migliorando il record nzionale di 6407 punti. Erm si è aggiudicato il bronzo con il record personale di 6340 punti.

Mullings ha stabilito il personale sui 1000 metri con 2’49”35 chiudendo al quarto posto, miglior risultato di sempre per un atleta bahamense in una grande rassegna golobale di campionato. Il francese Machenson Gletty ha terminato la prova con 6187 punti precedendo il ceco Vilem Straski (6080 punti) e Sven Jansons (6076 punti).

Simon Ehammer: “E’ un risultato straordinario e incredibile. E’ stata una gara durissima. Ho spinto sui 1000 metri perché volevo vincere questo oro. Mi piace gareggiare anche nel salto in lungo ma mi sento uno specialista delle prove multiple. Questa medaglia è una partenza perfetta della stagione olimpica. Disputerò il salto in lungo agli Europei di Roma e il decathlon e il salto in lungo alle Olimpiadi di Parigi”.

800 metri maschili

Lo statunitense Bryce Hoppel ha vinto l’oro sugli 800 metri maschili strapando a Catalin Tecuceanu la migliore prestazione mondiale dell’anno con 1’44”92. Il ventiseienne texano vinse il bronzo nella precedente edizione dei Mondiali indoor di Belgrado e si piazzò quarto ai Mondiali all’aperto a Doha 2019.

Lo svedese Andreas Kramer ha vinto la medaglia d’argento con 1’45”27 sei anni dopo il secondo posto agli Europei outdoor di Berlino 2018. Il belga Elliot Crestan si è aggiudicato il bronzo in 1’45”32 un anno dopo il terzo posto agli Europei indoor di Budapest. Il primatista italiano Catalin Tecuceanu ha raggiunto il piazzamento più prestigioso della sua carriera con il quarto posto in 1’46”39 davanti allo spagnolo Mariano Garcia.

Bryce Hoppel: “Essere riuscito a cogliere questo momento è davvero incredibile. Tutto quello che mi sta succedendo mi sta dando un nuovo livello di fiducia. Ho corso la gara esattamente come volevo. E’ una sensazione quasi irreale essere diventato campione del mondo. E’ speciale godermi questo momento”.

800 metri femminili

La ventitreenne etiope Tsige Duguma ha vinto a sorpresa la finale degli 800 metri femminili diventando la prima atleta del suo paese a vincere un titolo mondiale all’aperto. Duguma ha vinto la favorita Jemma Reekie in 2’01”39. Reekie si è aggiudicata la prima medaglia della carriera in una grande rassengna mondiale in 2’02”72. La trentanovenne Noelle Yarigo ha regalato la medaglia di bronzo al Benin ha vinto il bronzo in 2’03”15.

Duguma ha iniziato la sua carriera nello sprint e nel 2017 vinse il titolo africano under 20 sui 200 metri nel 2017.

Tsige Duguma: “Questa gara é stata davvero straordinaria. E’ difficile trovare le parole giuste. Il pubblico ha sostenuto Reekie ma ero fiduciosa prima di questa gara perché sapevo di essermi allenata duramente ed ero pronta per lottare per la medaglia d’oro. Ora il mio focus è puntato sulle Olimpiadi”.

1500 metri femminili

L’Etiopia ha vinto la seconda medaglia d’oro di questi campionati grazie a Freweyni Hailu, che ha trionfato sui 1500 metri femminili pochi minuti dopo il successo di Tsige Dugume sugli 800 metri. Hailu ha tagliato il traguardo in 4’01”46 davanti alla campionessa statunitense outdoor dei 1500 metri Nikki Hiltz (4’02”32”) e all’altra statunitense Emily Mackay (4’02”63). Diribe Welteji si è piazzata al quinto posto in 4’03”82 dietro alla britannica Georgia Bell (4’03”47).

Hailu è salita ancora sul podio ai Mondiali indoor dopo l’argento sgli 800 metri a Belgrado 2022.

Freweyni Hailu: “E’ un grande risultato per me. Noi etiopi ci siamo aiutate a vicenda e questa è la chiave che spiega il nostro successo. Più lavoriamo duramente, più abbiamo successo in pista. Per la stagione estiva lavorerò ancora più duramente perché ci sono le Olimpiadi”.

1500 metri maschili

Geordie Beamish ha regalto alla Nuova Zelanda una sorprendente medaglia d’oro sui 1500 metri maschili con il record personale di 3’36”54 davanti ai giovani statunitensi Cole Hocker (3’36”69) e Hobbs Kessler (3’36”72) con un incredibile sprint finale, Il portoghese Isaac Nader è stato il primo degli Europei in quarta posizione in 3’36”97 davanti al norvegese Narve Gilje Nordas (3’37”03 primato personale).

Beamish, conosciuto come buono specialista dei 3000 siepi, ha vinto la seconda medaglia d’oro in questi campionati dopo il successo di Hamish Kerr nel salto in alto. Beamish rinnova la grande tradizione dei mezzofondisti neozelandesi.

Geordie Beamish: “Penso che sia stato il miglior mondiale indoor della storia per la Nuova Zelanda. Gli ultimi giorni hanno fatto registrare grandi risultati per il nostro team come gli argenti di Tom Walsh nel peso e di Eliza McCartney nell’asta e il trionfo di Hamish Kerr nel salto in alto. Kerr e McCartney sono leader in pista e al di fuori della pista. Hanno dimostrato cosa significhi vestire la maglia all-black della Nuova Zelanda. Spero che abbia portato una grande gioia nel mio paese”.

Staffetta 4×400 femminile

Femke Bol ha portato l’Olanda alla vittoria nella staffetta 4×400 femminile con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 3’25”07. Bol ha vinto il secondo oro di questi mondiali dopo il trionfo sui 400 metri con il record del mondo. Le statunitensi Quanera Hayes, Talitha Diggs, Bailey Lear e Alexis Holmes hanno vinto l’argento in 3’25”34. Il quartetto britannico formato dalle sorelle Laviai e Lina Nielsen, da Ama Pipi e Jessie Knight si è aggiudicata il bronzo in 3’25”63.

L’olandese Lieke Klaver ha corso la frazione più veloce di 50”26 in prima frazione. Cathelji Peeters e Lisanne De Witte hanno conservato il vantaggio delle olandesi. Bol ha cambiato marcia in ultima frazione chiudendo con 27 centesimi di secondo su Alexis Holmes.

Femke Bol: “Ero stanca ma questo succede nelle manifestazioni di campionato. Le mie compagne mi danno molta energia, soprattutto quando mi consegnano il testimone in prima posizione. L’Olanda è un grande team”.

Staffetta 4×400 maschile

Alexander Doom ha trascinato il Belgio ad una fantastica vittoria nella staffetta 4×400 maschile in 3’02”54, a soli tre centesimi di secondo dal record nazionale. Doom ha preceduto di soli sei centesimi di secondo l’ultimo frazionista statunitense Christopher Bailey, che ha portato gli Stati Uniti alla medaglia d’argento in 3’02”60. Doom ha corso la frazione più veloce in 44”88. Della formazione belga hanno fatto parte anche Jonathan Saccor, Dylan Borlée e Christian Iguacel.

Doom ha fatto il bis vincendo il secondo oro di questi campionati dopo il trionfo sui 400 metri individuali davanti a Karsten Warholm. L’atleta belga è il primo atleta nella storia a vincere 400 e staffetta 4×400 nella storia dei Mondiali indoor. Noah Lyles ha corso la terza frazione in 45”68 ma non è bastato agli Stati Uniti per vincere la prima medaglia d’oro statunitense nella staffetta 4×400 ai Mondiali Indoor.

L’Olanda ha vinto ha vinto il bronzo con il record nazionale di 3’04”25. Il Kenya si è piazzato al quarto posto stabilendo il record africano con 3’06”71.

Alexander Doom: “I miei compagni mi hanno messo nella posizione perfetta. Sapevo che qualcosa sarebbe stato possibile alla fine. Ero stanco dopo gli sforzi degli ultimi giorno ma ho trovato la forza per lanciare il mio attacco finale”.

Sport OK Junior