Era certamente l’atleta più attesa dei campionati del mondo al coperto di Glasgow insieme all’extraterrestre Armand Duplantis, Femke Bol, grande specialista olandese dei 400 ostacoli oltre che di quelli piani a cui si dedica totalmente nella stagione al coperto, che non ha certamente deluso conquistando alla fine lo scettro della indiscussa protagonista assoluta con due ori, nella staffetta 4×400 e nei 400 metri, oltretutto migliorando per la seconda volta nell’anno il suo record del mondo nella gara individuale con lo stratosferico crono di 49″17.

Impressionante cosa sia riuscita a fare la fenomenale 24enne olandese, considerando oltretutto il doppio turno della batteria e della semifinale nella giornata inaugurale di venerdì, per poi correre la finale della competizione piana il sabato e, il giorno dopo, altri due turni tra batteria e finale della 4×400 a dimostrazione di una tenuta fisica e mentale senza eguali.

Certamente, però, la conquista dell’oro in staffetta è stato molto più sofferto di quello dei 400 individuali, in quanto nell’atto conclusivo Femke ha sicuramente accusato un po’ di stanchezza, ma ha controllato il ritorno della statunitense Alexis Holmes che l’aveva beffata nella staffetta 4×400 mista ai Mondiali di Budapest 2023 all’aperto, riuscendo anche a chiudere in spinta pur non facendo la frazione più veloce tra le sue compagne, che è stata invece realizzata dall’argento della gara individuale, Lieke Klaver, con 50″26 ma va evidenziato come quest’ultima fosse stata risparmiata nella batteria della mattina, e quindi sia arrivata certamente più fresca.

Le dichiarazioni di Bol dopo la vittoria in staffetta: “Ero stanca ma questo succede nelle manifestazioni di campionato. Le mie compagne mi danno molta energia, soprattutto quando mi consegnano il testimone in prima posizione. L’Olanda è un grande team”.

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L’altro record del mondo della manifestazione iridata è stato ottenuto dalla bahamense Devynne Charlton che ha vinto la prima medaglia d’oro della sua carriera in un evento iridato sui 60 metri ostacoli, migliorando per la seconda volta in questa stagione il record del mondo con lo strepitoso tempo di 7”65.

Lo scorso Febbraio la caraibica aveva migliorato dopo 16 anni il record del mondo della svedese Susanna Kallur correndo in 7”67 e aveva successivamente eguagliato questo tempo a Madrid sempre nell’ambito del World Indoor Tour. Charlton aveva corso in precedenza la semifinale in 7”72.

Due anni fa Charlton si piazzò seconda ai Mondiali indoor di Belgrado 2022 alle spalle della francese Cyrena Samba Mayela. Questa volta l’ordine d’arrivo si è invertito con Charlton prima e Samba Mayela, seconda con 7”74 dopo aver stabilito il record francese di 7”73 in semifinale. Charlton, laureata all’Università in biologia marina, si è piazzata quarta ai Mondiali di Budapest, mentre la polacca Pia Skryszowska ha vinto la medaglia di bronzo in 7”79 mancando di un centesimo il personale realizzato in semifinale con 7”78.

Le parole di Charlton: “Questo record del mondo significa molto per me perché mi sono prefissata degli obiettivi. Non ho cambiato molto la mia tecnica, ma ho lavorato tanti al di fuori della pista con uno psicologo dello sport. Mi sono presa cura di me stessa. Le indoor si adattano alla perfezione al mio stile e alle mie abilità”.

Il campione olimpico e primatista del mondo Armand Mondo Duplantis ha vinto il secondo titolo mondiale indoor consecutivo con 6.05m due anni dopo aver stabilito il record del mondo a Belgrado con 6.20m nella precedente edizione della rassegna iridata.

Non è stata però una passeggiata per Duplantis, che ha aperto la gara con un salto riuscito al primo tentativo a 5.65m ma si è trovato con le spalle al muro quando ha avuto bisogno di tre tentativi per superare la misura di 5.85m.

Il fuoriclasse svedese ha superato successivamente 5.95m al secondo tentativo e 6.05m alla terza prova. Per Mondo è la settantaseiesima volta oltre la barriera dei 6 metri nella sua carriera. Lo scandinavo cresciuto in Louisiana ha tentato senza successo tre prove a 6.24m.

Sam Kendricks ha vinto la medaglia d’argento superando tutte le misure fino a 5.90m sempre al primo tentativo. Lo statunitense ha commesso successivamente due errori a 5.95m e uno a 6.00 metri. Per l’astista del Mississippi è stato un ritorno sul podio in una grade rassegna mondiale dopo una stagione un paio di stagioni complicate da qualche problema fisico.

Il greco Emmanouil Karalis ha vinto il bronzo con 5.80m al primo tentativo. Lo statunitense Chris Nielsen si è dovuto accontentare del quarto posto con 5.75m, a pari misura ma davanti dell’australiano Kurtis Marshall per un numero minore di errori.

Le parole di Duplantis: “E’ stata la vittoria più sofferta e difficile. Succede sempre ogni volta che affronto Sam Kendricks. E’ un avversario duro da battere. Riesce sempre a farmi tirare fuori il meglio. Ho avuto le spalle al muro diverse volte in questa giornata e sono contento di averla spuntata al terzo tentativo. Non ho mai avuto un atteggiamento negativo quando ho commesso errori. Ho grandi ricordi del mio record del mondo stabilito qui nel 2020. E’ un posto perfetto per saltare”.

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Il belga Alexander Doom è stato la grande sorpresa dei campionati del mondo al coperto, vincendo ben due medaglie d’oro, come Femke Bol, nelle stesse discipline dell’olandese dei 400 e della staffetta 4×400 metri.

Nella gara individuale l’atleta ha ottenuto il record nazionale di 45”25 battendo il grande favorito Karsten Warholm, che si è dovuto accontentare della medaglia d’argento con 45”34 nell’impianto dove vinse l’oro agli Europei indoor del 2019, mentre il giamaicano Rusheen McDonald ha conquistato la medaglia di bronzo con il personale di 45”65.

Doom ha poi il giorno dopo trascinato il Belgio ad una fantastica vittoria nella staffetta 4×400 maschile in 3’02”54, a soli tre centesimi di secondo dal record nazionale, precedendo di soli sei centesimi di secondo l’ultimo frazionista statunitense Christopher Bailey, che ha portato gli Stati Uniti alla medaglia d’argento in 3’02”60. Doom ha corso la frazione più veloce in 44”88. Della formazione belga hanno fatto parte anche Jonathan Saccor, Dylan Borlée e Christian Iguacel.

L’Olanda ha vinto ha vinto il bronzo in staffetta con il record nazionale di 3’04”25.

Le parole di Doom dopo la staffetta: “I miei compagni mi hanno messo nella posizione perfetta. Sapevo che qualcosa sarebbe stato possibile alla fine. Ero stanco dopo gli sforzi degli ultimi giorno ma ho trovato la forza per lanciare il mio attacco finale”.

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