La prima parte, quella riservata alla competizione femminile, dell’UdinJump Development, meeting internazionale di salto in alto, ci regala la grandissima emozione del ritorno di Alessia Trost ad ottimi livelli, dopo un anno complicato per vari motivi e questa è, certamente, l’ennesima buona notizia per il movimento dell’Atletica Italiana.
Alessia, che ricordiamo essere stata anche debilitata, a inizio mese, dal Covid-19, è apparsa subito molto reattiva con il piede nello stacco e, nonostante qualche piccolo problema tecnico di rincorsa, ha superato alla prima prova tutte le misure sino a 1,90.
Successivamente ha saltato 1,93 al secondo tentativo e ha fallito tre volte 1,96, anche per un po’ di stanchezza ma la sua faccia, alla fine, mostrava tutta la grande gioia che provava dentro e che, certamente, le darà una carica infinita per il prosieguo della stagione indoor.
Davanti a lei, l’atleta più attesa che non ha, certamente, deluso le aspettative, la fuoriclasse ucraina Yaroslava Mahuchikh, 19enne argento iridato a Doha che, dopo un errore in entrata a 1,86, ha passato tutte le quote, al primo tentativo, sino a 2,00 metri, per poi sbagliare tre volte 2,03, che sarebbe stato il suo primato indoor e miglior prestazione dell’anno, per pochissimo.
Straordinario il talento di questa giovanissima atleta che rappresenta il futuro, ma anche il presente della specialità.
Delle altre azzurre, leggermente in ritardo di condizione, Elena Vallortigara che salta 1,86 alla seconda prova e poi fallisce tre volte 1,90, ma c’è tutto il tempo per arrivare al meglio, agli appuntamenti importanti della stagione indoor tra cui, su tutti, gli Europei di Torun.
Erika Furlani è quinta con 1,82 misura saltata anche dalle altre due azzurre, Idea Pieroni e Rebecca Pavan, ma con più errori.
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