
Lei è un talento straordinario dell’atletica italiana, ancor giovanissima, ha appena compiuto 21 anni, ma con alle spalle già tanti successi e altrettante delusioni per una serie di infortuni che ne hanno frenato, l’ascesa agonistica, per quasi tre anni.
Da oltre un anno è tornata, esprimendosi nel 2019 a ottimi livelli e facendo presagire ottime prospettive tra cui, ovviamente, la possibilità, quest’anno, di ottenere il minimo per le Olimpiadi.
Il coronavirus ha fermato, più di qualunque altro Atleta di interesse nazionale, la preparazione di Marta Zenoni perché lei, che vive a Ranica e si allena a Bergamo, è proprio nel centro di una delle zone più contagiate d’Italia.
Le sue dichiarazioni sono, come è giusto che sia, di dispiacere per l’impossibilità, per quest’anno, di raggiungere un sogno ma anche, e soprattutto, di accettazione per qualcosa di inevitabile e indispensabile per la salute di tutti.
Le parole di Marta
“E’ oltre un mese che non posso entrare in piscina né palestra e non ho accesso a una pista, e adesso sono 8 giorni che non corro, come prescritto dalle ordinanze, nel rispetto della mia città, delle persone più fragili e più esposte a rischi, del personale sanitario che è impegnato nella gestione dell’emergenza e di tutti i cittadini.
Certo, rimanendo a casa faccio tutto quello che posso, cercando di mantenere l’entusiasmo e la motivazione, ma non è abbastanza.
La mia preparazione, come quella di tanti altri atleti, è compromessa.
Le Olimpiadi sono state il mio sogno fin da quando sono bambina, ma resto convinta che la salute individuale e collettiva venga prima di tutto.
Quindi sì, penso che questa fosse l’unica soluzione possibile per il rispetto dello sport e dello spirito olimpico”.