Confermata la sospensione della Federazione Russa

    In attesa del completamento del programma di reintegro iniziato dal Presidente ad interim, l'ex grande campionessa Irina Privalova.

    La World Athletics, riunita oggi a congresso, ha deciso di mantenere la sospensione della Federazione Russa per aver creato un sistema di doping istituzionalizzato, sanzione in vigore dal novembre 2015.

    Il Congresso mondiale dell’Atletica ha riconosciuto, peraltro, alcuni sforzi compiuti negli ultimi tempi anche grazie all’ottimo lavoro svolto dal Presidente ad interim della Federazione, l’ex grandissima velocista e specialista degli ostacoli, Irina Privalova.

    Da marzo, infatti, (la Privalova è in carica da febbraio) Rusaf sta attuando un piano di reintegrazione elaborato con l’aiuto di tre esperti indipendenti, che comprende il riconoscimento degli illeciti passati, la creazione di un dipartimento antidoping indipendente, il finanziamento di più test antidoping, sanzioni per le regioni russe con problemi di doping, incoraggiamento per gli informatori e maggiore coinvolgimento degli atleti nella gestione del loro sport.

    Rune Andersen, il capo della task-force creata da W.A. per gestire quanto sta evolvendosi in Russia, ha così dichiarato in proposito: “Rusaf ha fatto progressi costanti nel soddisfare i requisiti per la reintegrazione. I paletti principali sono stati posti, così come vari indicatori chiave richiesti nel piano di reintegrazione.

    Questi cambiamenti riflettono una nuova cultura all’interno della federazione russa, ma ci sono ancora alcune persone nell’atletica russa che non hanno abbracciato questa nuova cultura e c’è ancora molto lavoro da compiere per garantire che non esercitino influenza. Lo status della Rusada (l’agenzia antidoping russa) rimane un’altra area di preoccupazione“.

    Alla fine del 2019, Rusada era stata sanzionata dall’Agenzia mondiale antidoping, inizialmente con una sospensione di quattro anni dalle competizioni internazionali, per aver truccato i file del computer del laboratorio antidoping di Mosca. Il Tribunale arbitrale dello sport aveva ridotto l’esclusione a due anni da dicembre 2020.

    Nonostante la sospensione del loro Paese, gli atleti russi possono ancora competere sotto una bandiera neutrale, sotto severe condizioni di conformità con le regole antidoping.

    Il processo di concessione dello status di atleta neutrale autorizzato (Ana) era stato sospeso nel novembre 2019 dopo che la Federazione Russa aveva aiutato il saltatore in alto Danyl Lysenko a fornire documenti falsi per giustificare il mancato rispetto dei suoi obblighi di localizzazione.

    È stato reintegrato a marzo dopo che la Rusaf ha sviluppato il suo piano di reintegrazione come sopra indicato.

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