Dariya Derkach alle Olimpiadi contro ogni sfortuna

    Insieme alla triplista altri tre azzurri ottengono il minimo olimpico

    Splendida giornata finale dei campionati italiani assoluti di atletica, svoltisi a Rovereto (Trento), con ben quattro atleti in grado di ottenere il minimo di qualificazione per la partecipazione alle Olimpiadi, proprio a due giorni dalla scadenza del tempo limite per realizzarlo, martedì 29 giugno.

    I 3000 siepi, i 400 ostacoli e il salto triplo regalano grandissime emozioni in un pomeriggio che ha confermato, ancor di più, la grandissima vitalità che sta vivendo tutto il movimento dell’Atletica Italiana, e cominciando proprio dal triplo femminile, è incredibile quello che è successo sulla pedana con Dariya Derkach che si presentava a tale competizione reduce dall’ottimo personale di 14,31, stabilito pochi giorni prima a Rieti.

    Tale misura era distante solo un centimetro dal minimo olimpico che, per lei, rappresentava l’unica possibilità di qualificazione in quanto non piazzata bene nel ranking mondiale.

    L’azzurra alla prima prova della gara salta proprio i 14,32 del minimo ma con un vento di +2,1 e quindi non valido e, poi, al secondo tentativo fa ancora un ottimo salto, con vento nella norma di +1,5 ma atterra ancora a 14,31, sempre a un centimetro dal limite richiesto: pazzesco, sembrava una maledizione.

    Al terzo, però, apoteosi della bravissima azzurra che esegue alla perfezione i tre balzi e, con vento di +0,5, chiude a 14,47, personale realizzato e biglietto garantito per la sua seconda Olimpiade, oltre che quarta miglior prestazione italiana di tutti i tempi.

    Al secondo posto della gara che la Derkach ha chiuso dopo il terzo decisivo salto, una buona Ottavia Cestonaro che chiude con 14,09 ottenuto all’ultimo tentativo.

    Eleonora Marchiando corona una stagione di eccezionale crescita agonistica anche sui 400 ostacoli, ottenendo un grande crono di 55″16 che rappresenta il suo personale e le da il minimo olimpico che è di 55″40.

    Una bellissima finale che vede una bravissima Linda Olivieri arrivare seconda, anche lei con il personale di 55″54 ma, ironia della sorte, l’azzurra che prima di questa finale era ben posizionata nel ranking che da in ogni caso la qualificazione olimpica, si trova ora davanti tre atlete che hanno il minimo e quindi, di fatto, esclusa dal suo sogno olimpico proprio nel giorno migliore della sua carriera.

    Al terzo posto Yadisleidy Pedroso con 55″79 e quarta Ayomide Folorunso con 56″05, le altre due azzurre con il minimo, anche se ottenuto un paio di anni fa.

    Certo, senza nulla togliere a nessuna, sembra ingiusto lasciare fuori la Olivieri che appare in condizione eccellente, ma bisognerà vedere cosa deciderà in merito la Direzione Tecnica.

    Eleonora Marchiando (foto Grana/FIDAL)
    Eleonora Marchiando (foto Grana/FIDAL)

    Nell’ultima gara individuale dei Campionati, i 3000 siepi, Ala Zoghlami prenota il biglietto sull’aereo per il Giappone insieme al gemello Osama vincendo la gara con un grande spunto finale che lo porta all’ottimo crono di 8’17″65, ampiamente sotto il minimo di 8’22.

    Al secondo posto Yohanes Chiappinelli con 8’25″32 che, purtroppo per lui, a causa di questa grande prestazione di Ala viene escluso dai Giochi Olimpici per cui, sino a oggi, era qualificato grazie al ranking.

    Ala Zoghlami (foto Grana/FIDAL)
    Ala Zoghlami (foto Grana/FIDAL)

    Tobia Bocchi, nel salto triplo, aveva la quasi matematica certezza di qualificarsi per le Olimpiadi grazie alla sua buona posizione nelle classifiche mondiali, ma toglie ogni dubbio e con un gran balzo a 17,14 realizza il minimo al centimetro, ottenendo anche il suo primato personale.

    Per Tobia una grande soddisfazione, come per tutto il settore di tale disciplina maschile che vedrà ai Giochi anche altri due azzurri, che già avevano ottenuto la misura richiesta, Andrea Dallavalle ed Emmanuel Ihemeje.

    Tobia Bocchi (foto Grana/FIDAL)
    Tobia Bocchi (foto Grana/FIDAL)

    Al maschile, nei 400 ostacoli, è sontuoso Alessandro Sibilio, con il miglior tempo italiano dal 2005 (48″96), per diventare il quarto azzurro di sempre e blindare la qualificazione per Tokyo pur senza il minimo.

    Una delle gare più attese del pomeriggio era forse quella dei 1500 metri, per la partecipazione di due grandi talenti del mezzofondo azzurro che si erano un po’ persi, a varie riprese, quali Federica Del Buono e Marta Zenoni, di Nadia Battocletti, straordinaria interprete dei 5000 metri in cui ha ottenuto il minimo olimpico, poche settimane fa, e di Gaia Sabbatini, altra giovanissima in grande crescita che ha praticamente in tasca il pass per le Olimpiadi su tale distanza.

    Alla partenza, però, non si presenta la Sabbatini, che giustamente preferisce risparmiarsi dopo l’ottima prova di ieri sugli 800 dove è arrivata seconda scendendo sotto i 2’01, e allora sfida a tre con Del Buono che parte subito in testa a fare il ritmo, mentre Zenoni si mantiene in terza quarta posizione per un po’ e Battocletti ancora più indietro nel gruppo, quasi a far pensare che voglia solo fare una semplice passerella.

    All’ultimo giro parte decisamente Marta che supera prima Elisa Bortoli, che aveva corso in seconda posizione tutta la gara e poi la Del Buono che cede gradatamente mentre la Zenoni vola verso il traguardo con notevole vantaggio ma, incredibilmente, negli ultimi 50 metri spunta come un siluro la Battocletti che arriva a velocità doppia e supera negli ultimi dieci metri Marta.

    Subito dopo il traguardo Nadia ha un crollo totale e quasi sviene, soccorsa subito proprio dalla Zenoni ma, dopo qualche minuto, tutto si risolve e la trentina può uscire dalla pista pur se visibilmente molto provata.

    Per la Battocletti grandissimo crono di 4’09″38 che polverizza il precedente personale di 4’17″76 sia pur del 2018, ma molto bene anche Marta che chiude in 4’09″79, a pochi centesimi dal personale ottenuto nel 2019 di 4’09″48 a Marsiglia, e la proietta alla grande verso i campionati Europei under 23 di Tallin che, a questo punto, riteniamo possa correre da protagonista.

    Bel pomeriggio anche per i velocisti con Fausto Desalu molto brillante nei 200 metri con un eccellente 20″38 controvento (-1.8), ma altrettanto positiva la prova della ventenne Dalia Kaddari, nella stessa gara al femminile, che bissa il titolo dell’anno scorso con 22″89 (+0.1) che conferma la sua consolidata abitudine su crono sotto i 23 secondi.

    I 1500 al maschile, dedicati al compianto Cosimo Caliandro, premiano Mohamed Zerrad che vince in 3’39″31.

    Ancora una convincente prestazione di Elisa Molinarolo nell’asta femminile con una bella vittoria a 4,50, mentre Sonia Malavisi deve accontentarsi del terzo posto con 4,30 e abbandonare le residue speranze di partecipare alla sua seconda Olimpiade.

    Si rivede un buon Marco Fassinotti nel salto in alto maschile con 2,26, e grandissimo onore sia per Marco Lingua al quindicesimo titolo italiano nel martello con 74,27 che per Chiara Rosa al titolo numero 29 in carriera nel peso, 16,79.

    All’ultimo lancio, Giovanni Faloci vince con 60,10 nel disco.

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