I primatisti del mondo Armand Duplantis e Yulimar Rojas sono stati eletti atleti dell’anno in occasione dei World Athletics Awards, andati in scena in versione virtuale.
Sanya Richards e Ato Boldon hanno condotto il Gala degli Oscar dell’atletica in onda sulla pagina youtube di World Athletics.
Duplantis ha stabilito due primati del mondo nei meeting del World Indoor Tor a Torun con 6.17m e a Glasgow con 6.18m e ha cancellato lo storico record mondiale all’aperto di Sergey Bubka superando 6.15m al Golden Gala Pietro Mennea di Roma lo scorso 17 Settembre. Il ventenne svedese è rimasto imbattuto in tutte le sedici gare disputate nel 2020.
Duplantis ha appena festeggiato 21 anni lo scorso novembre ed è il più giovane a vincere il premio di atleta mondiale dell’anno. Mondo ha festeggiato anche il premio di Coach dell’anno andato al papà Greg (ex astista da 5.80m che segue il figlio nella preparazione tecnica) e alla mamma Helena (ex eptatleta e pallavolista che segue la preparazione fisica del primatista mondiale).
Duplantis ha raccolto il maggior numero di voti precedendo il primatista mondiale dei 5000 e dei 10000 metri Joshua Cheptegei, il campione olimpico del getto del peso Ryan Crouser, il campione mondiale e primatista europeo dei 400 ostacoli Karsten Warholm e il campione mondiale di Londra 2017 Johannes Vetter.
Armand Duplantis: “E’ stata una stagione strana per me e per tutti, ma sono riuscito a realizzare grandi risultati. Volevo dimostrare a tutto il mondo di essere capace di raggiungere ottime misure, specialmente durante la stagione indoor. Quando tutti gli impianti sono stati chiusi e le competizioni sono state rimandate a fine stagione, sono riuscito a trovare una buona condizione di forma.
I risultati della stagione outdoor sono stati ancora più straordinari rispetto alla stagione indoor perché sono rimasto fermo per due mesi a causa del lockdown. E’ bello sentire dalla gente che io sono il volto copertina dell’atletica, ma non ho bisogno di esserlo e non devo esserlo.
Cerco semplicemente di saltare il più in alto possibile e di migliorarmi battendo record del mondo. E’ stato fantastico condividere il premio con i miei genitori che mi hanno accompagnato durante tutta la mia carriera fin da quando ero bambino. Dai miei fratelli ho imparato ad essere molto competitivo fin da quando ero piccolo”.
Il Presentatore Ato Boldon è andato a casa Duplantis in Louisiana per intervistare Greg e Helena. Armand ha consegnato il Premio di allenatori dell’anno ai genitori.
Helena Duplantis: “Armand non aveva impegni universitari quest’anno e ha potuto concentrarsi sul salto con l’asta a tempo pieno. Ha cambiato qualche abitudine nel mangiare e dormire. Il record del mondo è solo l’inizio. Ha ancora una strada davanti da percorrere”.
Greg Duplantis: “E’ difficile realizzare la portata di un record del mondo. Nell’atletica è il massimo risultato a cui un atleta può aspirare”.
Duplantis vinse il premio di stella emergente dell’anno nel 2018. Lo scandinavo ha vinto il Covid Inspiration Award insieme agli amici Renaud Lavillenie e Sam Kendricks per aver ideato e realizzato l’Ultimate Garden Clash, l’evento virtuale di salto con l’asta organizzato da Lavillenie che ha calamitato l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo durante il periodo più buio della pandemia.
La gara di salto con l’asta virtuale ha preceduto il meeting Herculis EBS di Montecarlo e i Mondiali di mezza maratona di Gdyna.
Renaud Lavillenie: “In questa stagione abbiamo sentito la mancanza di molte manifestazioni. Volevo organizzare qualcosa di bello in questo anno difficile e sono contento che abbia funzionato molto bene. Sono contento che World Athletics abbia sostenuto il mio progetto”.
Come molti atleti durante il 2020, Yulimar Rojas ha gareggiato poco ma ha scritto un nuovo capitolo nella storia del salto triplo femminile stabilendo il record sudamericano indoor con 15.03m a Metz poche settimane prima di migliorare di sette centimetri il primato del mondo al coperto con 15.43m nel meeting del circuito World Indoor Tour di Madrid.
L’allieva di Ivan Pedroso ha vinto due gare all’aperto a Montecarlo con 14.27m e a Castellon con 14.71m.
Rojas ha preceduto la campionessa mondiale dei 1500m e dei 10000 metri Sifan Hassan, la campionessa olimpica dei 100 e dei 200 metri Elaine Thompson Herah, la campionessa del mondo di mezza maratona Peres Jepchirchir e la primatista mondiale dei 5000 metri Letesenbet Gidey.
Come Duplantis, anche Rojas si era già imposta come Atleta emergente dell’anno nel 2017. La venezuelana residente a Madrid è la seconda triplista sudamericana a vincere questo prestigioso riconoscimento dopo l’affermazione della colombiana Caterine Ibarguen nel 2018.
Yulimar Rojas: “Onestamente non mi aspettavo di vincere il Premio di Atleta dell’anno. Non riesco ancora a crederci. Provo una grande gioia e sono piena di felicità. Già il fatto di essere scelta tra le cinque finaliste era come una vittoria. Essere eletta atleta dell’anno davanti a grandi atlete è un risultato meraviglioso.
La vittoria significa molto per me e per tutti coloro che lavorano al mio fianco ogni giorno e mi danno forza e motivazione. Essere l’atleta dell’anno è un’ispirazione aggiuntiva per la stagione 2021. Sarà un grande anno e ho molte ambizioni.
Questo riconoscimento mi dà molta forza per il futuro. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno votato per me e tutti coloro che hanno contribuito ad aiutarmi a diventare atleta dell’anno nel 2020.
Ringrazio il mio allenatore, il mio manager, la mia famiglia, il mio paese. Grazie per avermi fatto diventare parte della storia del nostro sport. E’ la dimostrazione che i sogni possono diventare realtà. Nel giorno del primato del mondo ciò che ha fatto la differenza è essermi concentrata sul salto. Non ho pensato alla performance e al record.
E’ stato un giorno perfetto. Tutti mi sostenevano e gridavano il mio cognome. Il mio allenatore Ivan Pedroso era più nervoso di me. Sapevo che c’era qualcosa di speciale nell’aria. Spero di vivere tanti momenti come questi nel 2021.
Pedroso è come un secondo padre. Ci unisce l’amore per il nostro sport. Possiamo andare molto lontani. Mi emoziona molto parlare di Ivan. Da lui ho imparato la forza, la capacità di rialzarsi e di essere umili. Ivan ha sempre trovato una soluzione ai miei problemi. So che un giorno posso battere il record del mondo all’aperto (15.50m) e arrivare a 16 metri ”.