Duplantis-Warholm (foto world athletics)
Duplantis-Warholm (foto world athletics)

European Athletics ha lanciato una serie di brevi documentari in sei puntate dal titolo “My Story”, nei quali alcuni dei migliori atleti europei raccontano i momenti più importanti delle loro carriere e alcuni aneddoti.

La serie ha debuttato nei giorni scorsi con le due stelle più luminose dell’atletica europea e mondiale: Armand Mondo Duplantis e Karsten Warholm.

Seguiranno altri episodi con Nafissatou Thiam, Jakob Ingebrigtsen, Sandra Perkovic e un altro campione ancora da confermare.

I video saranno pubblicati sul sito di European Athletics durante le Festività di Natale e Fine Anno. Davvero un regalo fantastico per gli appassionati per finire con il sorriso un anno complicato per tutti nella speranza di poter tornare ad applaudire presto i nostri amati campioni in stadi pieni di appassionati.

Rob Faulkner (Direttore della Comunicazione di European Athletics):

Con il lancio della nostra campagna dei 50 Momenti d’oro della Storia dell’Atletica Europea, European Athletics ha fatto ricorso alla produzione originale di contenuti attraverso il materiale di archivio.

L’iniziativa ha riscosso enorme successo generando una straordinaria risposta da parte dei nostri appassionati con 21.3 milioni di visualizzazioni e 428000 interazioni durante l’arco temporale di sei mesi.

Con la nuova iniziativa “My Story” mettiamo gli atleti nel cuore dell’azione. Attraverso le storie raccontate direttamente dagli atleti, facciamo conoscere le persone dietro le loro straordinarie imprese. Durante una stagione rovinata dal coronavirus, è incoraggiante poter raccontare il nostro sport parlando degli atleti”.

Nel primo episodio Duplantis ripercorre le fasi più importanti della sua carriera dai suoi inizi sulla pedana di salto con l’asta nel giardino di casa a Lafayette in Louisiana quando aveva appena quattro anni, il trionfo agli Europei di Berlino nel 2018 e i tre primati del mondo battuti nella memorabile stagione 2020.

Duplantis ha sempre dato l’impressione durante le sue gare del 2020 di fare tutto con grande facilità. Il primo obiettivo dello svedese nel 2021 sarà il titolo europeo indoor a Torun, nella città dove ha realizzato il suo primo record mondiale con 6.17m lo scorso Febbraio.

Armand Duplantis: “Sono cresciuto saltando sulla pedana nel mio giardino di casa. Non ricordo esattamente gli anni in cui ho cominciato a saltare per la prima volta. Ho sempre avuto talento per questa specialità. Imparare a saltare con l’asta prima che incominciassi ad imparare qualunque altra cosa mi ha dato un grande vantaggio.

Ci sono stati dei momenti quando avevo 11-12 anni in cui mi chiedevo se davvero volevo saltare con l’asta per il resto della mia carriera. Sono certo di aver preso la decisione giusta, perché mi diverto ogni volta che gareggio.

Non sento la pressione perché salto sempre contro gli stessi ragazzi tutto l’anno. La serata in cui ho vinto il titolo europeo a Berlino è il momento che ogni atleta sogna di vivere. Sapevo di avere nelle braccia i 6 metri.

L’atmosfera era pazzesca e le condizioni erano perfette. Quando ho saltato 5.90m, 5.95m e 6.00m non ho guardato neanche alle misure che stavo superando. Non ricordo molto della gara.

Renaud Lavillenie mi ha aiutato molto durante la gara. Per me è stato un mentore e una fonte di ispirazione durante la mia carriera. Quando ero piccolo sognavo di diventare come lui. Ricordo Berlino come il mio momento più bello perché nella mia carriera non sarà facile rivivere giornate così indimenticabili.

Ogni volta che scendo in pedana cerco di dare sempre il massimo. Voglio continuare a saltare il più a lungo possibile perché amo il salto con l’asta. E’ un segno che si è realizzato. Voglio diventare campione mondiale e olimpico e battere nuovi record del mondo”.

Nel secondo episodio Warholm ha ricordato il giorno della sua prima gara su una pista di atletica. Il due volte campione del mondo e primatista europeo dei 400 ostacoli ha raccontato le sue emozioni dopo la vittoria sui 400 ostacoli agli Europei di Berlino.

Karsten Warholm: “Ci sono momenti in cui devi decidere se essere una pecora o un lupo. E’ meglio essere un lupo quando si va sui blocchi di partenza. Guardo l’atletica da quando ero piccolo e ho sempre sognato di poter gareggiare sui grandi palcoscenici.

Agli inizi mi piaceva fare atletica per incontrare i miei amici e praticare uno sport dopo la scuola. Ho capito di essere dotato e ho iniziato a praticare atletica sempre più seriamente. Un mio amico era iscritto per il club locale di atletica. Un giorno mi chiese se volevo prendere parte ad una gara locale. Partecipai gareggiando con i jeans e una maglietta.

Vinsi la competizione e realizzai che avevo il talento per emergere. Ho cominciato a lavorare con il mio allenatore Leif Olav Alnes nel 2015. Tra noi due è nato subito un bel rapporto di amicizia e questo ha contribuito ai risultati che ho ottenuto. Il mio coach mi ha detto che potevo migliorarmi fin da quando ho incominciato a correre i 400 ostacoli.

Nel 2018 venivo regolarmente battuto ma il mio allenatore mi diceva che chi lavora duramente nel lungo termine ha più probabilità di vincere. Il 2018 è stato l’anno in cui ho imparato di più in tutta la mia carriera. Se insegui un grande sogno, devi vivere con la pressione che viene da coloro che si aspettano che tu vinca sempre. Ho un ricordo indelebile degli Europei di Berlino.

Lo Stadio Olimpico è un impianto davvero grande. Il pubblico è molto caloroso e competente. E’ un luogo straordinario per gareggiare. La finale degli Europei è stata molto tirata. Ho dovuto dare fondo alle mie energie per battere Yasmani Copello. E’ stato uno di quei duelli che il pubblico sogna di vedere.

C’era una grande atmosfera. Nel momento in cui gareggi sei come in una bolla. Solo dopo aver corso ti rendi conto dell’atmosfera che ti circonda. Lo stadio era stracolmo di gente che faceva un grande rumore.

Agli Europei Indoor di Glasgow sapevo di essere in grande forma e avevo la sensazione che sarebbe arrivato qualcosa di speciale. Ho eguagliato il record europeo sui 400 metri. Voglio lavorare duramente per diventare un atleta ancora migliore. Serve la motivazione e la volontà per migliorare.

Credo che sia possibile andare oltre i miei limiti per un periodo ancora molto lungo.”

 

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