Georgeta Muresan (foto personale profilo facebook)
Georgeta Muresan (foto personale profilo facebook)

La notizia è di ieri e, in questo periodo di limitate informazioni agonistiche, non è passata totalmente inosservata al punto da essere riportata, oltre che dal sito federale, da alcuni portali specialistici sulla corsa.

Un’atleta master, Georgeta Muresan, tesserata per la ASD Track & Field Master Gross di Grosseto, è stata sospesa dalla Prima Sezione del TNA, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, in quanto trovata positiva alla sostanza Betametasone, dopo un controllo antidoping alla fine della sua gara dei 5.000 metri in pista di marcia ai “Campionati Italiani individuali su pista Master” svoltisi, ad Arezzo, il 10 ottobre scorso.

Questa la notizia, nuda e cruda che, se letta così distrattamente, non potrebbe che far istintivamente pensare a qualcosa di negativo quale possa essere il tentativo di barare per alterare le regole dello sport pulito.

In realtà pur non sapendo, ovviamente, chi sia Georgeta, credo sia assolutamente impossibile che la 39enne atleta che corre nella categoria SF35 possa aver assunto, consapevolmente, qualche sostanza atta a migliorare le proprie prestazioni.

Sono andato, in tal senso, a guardarmi le sue gare degli ultimi anni e ho visto che si è cimentata su varie distanze, tra la marcia e la corsa, dai 5 chilometri sino addirittura a una mezza maratona, ma con prestazioni cronometriche che denotano chiaramente la voglia di provare, stare in salute e divertirsi, in pratica quello stesso spirito che, il 10 ottobre scorso, l’ha portata a gareggiare in una competizione, mista tra SF 35 e SF 40, dove è arrivata, nei 5000 metri di marcia, ultima in oltre 36 minuti, ma terza tra le 3 iscritte sotto i 40 anni.

Allora, io capisco e rispetto assolutamente le leggi antidoping e i controlli relativi che sono essenziali per dare credibilità a questo sport, ma che senso ha andare a fare un controllo a un’atleta master che arriva ultima in una gara di marcia con 7 partecipanti, con un tempo da passeggiata veloce?

E’ chiaro, a mio avviso senza il minimo dubbio, che Georgeta abbia assunto il Betametasone in qualche farmaco antinfiammatorio, quale potrebbe essere ad esempio il Bentelan e, allo stesso modo, è però giusto affermare il principio derivante dalla nota  locuzione latina “ignorantia legis non excusat, per cui esiste una normativa che impone agli atleti di sapere se un certo medicinale possa contenere sostanze proibite e che, se assunte per una patologia, vanno dichiarate con determinate procedure.

Ma un’atleta che sia pur tale, perché tesserata per una Federazione, che magari fa due o tre garette in un anno per divertimento, può certamente dimenticarsi le regole che forse nessuno gli ha nemmeno spiegato anche se, come detto, questa non può essere una giustificazione.

Rimane la mia domanda sul perché si adottino dei criteri, così casuali, di scelta delle persone da sottoporre ai controlli antidoping, sicuramente a sorteggio ma che, per un mondo master fatto, per la stragrande maggioranza, da atleti che lo fanno solo per divertirsi ogni tanto, andrebbero scelti in maniera più mirata.

Da parte mia, sinceramente, tutta la mia solidarietà a Georgeta con l’auspicio che possa dimostrare la sua ovvia buona fede e che venga annullato il procedimento sospensivo.

 

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