Nino Di Francesco (foto pubblica pagina facebook)
Nino Di Francesco (foto pubblica pagina facebook)

Sul sito di Nado Italia è apparsa ieri questa notizia in merito al tesserato FIDAL Nino Di Francesco.

La Prima Sezione del TNA, in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, ha provveduto a sospendere in via cautelare l’atleta Nino Di Francesco (tesserato FIDAL), riscontrato positivo alla sostanza D-Amfetamina, a seguito di un controllo in competizione disposto da Nado Italia, in occasione dell’evento “Maratona D’Annunziana” svoltosi a Pescara il 18 ottobre 2020.

Devo ammettere che, come spesso ho scritto, mi colpiscono molto di più le positività a sostanze dopanti di atleti non professionisti perché, se per chi fa della corsa o dello sport in generale una professione, può esserci un motivo, sia pur deprecabilissimo, di carattere economico per rischiare la salute barando, per chi lo fa solo per passione, sia pur con tutti i sacrifici che l’allenamento comporta, proprio non riesco a comprendere un tale autolesionismo.

E allora faccio sempre fatica a credere che uno di questi atleti possa realmente cadere in una simile situazione e provo a guardare oltre la notizia, cercando sul web qualche ulteriore informazione di chiarimento, qualche dichiarazione in merito e chi sia realmente lo sportivo in questione.

Lui ha 41 anni, ha una pagina facebook con 14.420 like da cui risulta essere anche uno scrittore al punto che, proprio nel 2020, ha pubblicato un libro che si intitola “Maledetta corsa. Tutto quello che un runner non dovrebbe sapere“, in vendita su tantissimi siti di vendita online, recensito anche da importanti testate giornalistiche quali “repubblica.it” con la prefazione di un grandissimo ex maratoneta, Orlando Pizzolato, che sembrerebbe essere il suo allenatore almeno leggendo le dichiarazioni riportate dal sito Podisti.net dopo la vittoria del 18 ottobre.

Dal suo blog personale riporto, invece, testualmente queste note.

Nino Di Francesco è uno sportivo agonista, imprenditore, laureato in Economia ed in Management e Sviluppo Socioeconomico. Ha conseguito un Master di primo e secondo livello in comunicazione strategica e scienza della performance nel Centro di Terapia Strategica del Prof. Giorgio Nardone. Oltre le certificazioni come Executive Coach e Professionista in Programmazione Neuro Linguistica presso la NLP Italy.

Per la verità ho cercato di scoprire qualcosa di più ma, sia il blog che la stessa pagina facebook, hanno pochissimi contenuti da cui attingere ma mi sembra di aver capito, in ogni caso, che la sua principale professione attuale sia quella di vendita di auto.

Dalle Schede FIDAL ho però avuto modo di riscontrare come la passione per la corsa sia subentrata da pochi anni, più o meno dal 2017 e, in effetti, non sono tantissime le gare da lui disputate: tre mezze maratone tra il 2017 e il 2018, due maratone sempre in quei due anni e poi, nel 2020, un 400 metri corso in 60″09 e, appunto, la maratona incriminata del 18 ottobre scorso a Pescara, dove ha vinto in 2h39’52 e battuto il suo precedente personale del 2018 di circa 10 minuti.

Dalle note di presentazione del suo libro, sopra citato, si legge, sempre sulla sua pagina facebook, come l’autore voglia raccontare del perché si sia appassionato alla corsa ma, quel che sicuramente mi ha più colpito, oltre alla seconda parte del titolo stesso, sono parole quali “effetti collaterali” al desiderio di correre e di come tale passione sia per lui anche una “maledetta ossessione“, espressioni forti che potrebbero anche spiegare quanto accaduto.

Ovviamente, sto solo commentando un’iniziale sospensione a cui faranno seguito delle controanalisi di cui vi terrò informati come di ogni altra eventuale novità in merito.

 

 

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