Palmisano rinuncia ai mondiali di Eugene

La campionessa olimpica frenata da un problema all'anca

Antonella Palmisano, campionessa olimpica nella 20 km di marcia alle Olimpiadi giapponesi disputate per la sua specialità a Sapporo, ha comunicato la sua rinuncia ai prossimi Mondiali di atletica che si disputeranno a Eugene, in Oregon negli Stati Uniti, dal 15 al 24 luglio prossimo.

Una brutta tegola per l’atleta azzurra, allenata da Patrizio Parcesepe, nata a Mottola in provincia di Taranto il 6 agosto 1991, esattamente 30 anni prima del suo trionfo olimpico, ma anche per tutta l’atletica italiana, in quanto la sua vittoria a cinque cerchi non è stata certamente casuale poiché ha sempre dimostrato una grandissima continuità di rendimento nelle più importanti manifestazioni mondiali, con le medaglie di bronzo dei Mondiali di Londra 2017 e degli Europei di Berlino 2018, ma anche con gli ottimi piazzamenti degli Europei 2014 di Zurigo, settima, dei Mondiali di Pechino 2015, quinta, e delle Olimpiadi di Rio 2016 in cui si piazzò quarta.

Solamente nel 2019 ai Mondiali di Doha, in una notte infernale a causa del caldo e dell’umidità tremenda, aveva chiuso in tredicesima posizione lontana dal podio, ma la sua tecnica eccezionale che non le fa quasi mai prendere nemmeno una proposta di squalifica, è sempre state una garanzia, per cui si poteva certamente prevedere che anche in Oregon potesse rifare una grande prestazione e puntare quantomeno a un podio mondiale.

I motivi di tale dolorosa decisione sono legati a problemi fisici passati che sono riesplosi negli ultimi mesi e che le hanno procurato un’infiammazione all’anca che non le consente di allenarsi a pieno regime, limitano di fatto l’intensità dei suoi lavori.

Per tale ragione, nell’ottica di preservare le sue possibilità in funzione dell’altro importante appuntamento stagionale, gli Europei di Monaco di Baviera in Germania che si terranno dal 15 al 21 agosto, la marciatrice insieme a tutto il suo team ha pensato che fosse meglio concentrarsi esclusivamente su tale competizione, nella speranza di avere più tempo per recuperare.

Queste le sue parole piene di amarezza ma anche di grande speranza sul fatto di poter salvare ancora la stagione 2022, e in tal senso spiega quanto accaduto e come prevede di operare nelle prossime settimane.

Ancora devo metabolizzare che non gareggerò ai Mondiali di Eugene e che dovrò guardarli da casa. Non posso pensare che la mia stagione sia finita, devo darmi nuovi obiettivi e Monaco di Baviera sicuramente lo è.

Dopo un’infiltrazione di acido ialuronico, ora dobbiamo riprendere la mobilizzazione dell’anca, già a partire da dopo Pasqua: la prossima settimana sarò a Formia per lavorare con il mio fisioterapista Cristian Bruno e ritrovare il prima possibile la funzionalità.

Mi aiuterà anche il lavoro in acqua e la cyclette. Ci vorranno però almeno venti giorni ed è difficile che riesca a tornare a marciare prima della metà di maggio”.

Antonella Palmisano (foto Colombo/FIDAL)
Antonella Palmisano (foto Colombo/FIDAL)

Antonella ha voluto anche chiarire quanto accaduto nei mesi scorsi e come sia arrivata a questa situazione.

Dopo i tanti eventi, premiazioni e festeggiamenti post-Tokyo, siamo ripartiti a gennaio con un primo ciclo di preparazione invernale. Due bei mesi introduttivi, fino alla fine di febbraio.

Poi un problema fisico, che già mi aveva limitato prima di Tokyo, è riemerso quando abbiamo cominciato a mettere nelle gambe i primi 25 km e, di conseguenza, l’intero mese di marzo l’ho passato ad approfondire, facendo visite su visite, per cercare di capire di cosa si trattasse.

Alla fine si è scoperto che si tratta di una problema che ho fin dalla nascita, tra la testa del femore e l’acetabolo. Per fortuna è stata esclusa la necessità di un’operazione, e questo mi ha ridato anche un umore migliore rispetto alle scorse settimane”.

Dopo la diagnosi dello specialista dell’anca Raul Zini, in contatto con il responsabile medico federale Andrea Billi, e la successiva infiltrazione, è stato necessario riadattare i programmi (che inizialmente prevedevano la 35 km ai Mondiali) e ricalibrare gli obiettivi, in funzione degli Europei.

Non ho bisogno di tante settimane per portare a casa il risultato, ma almeno due mesi di lavoro completo sì e teoricamente, se per metà maggio si ricomincia a marciare, e poi a giugno-luglio potrò allenarmi a pieno regime, i tempi per Monaco di Baviera ci sono tutti.

Del resto, quasi mai le mie stagioni sono state lineari, senza intoppi. Per esempio prima di Tokyo non ho marciato e soltanto corso per tre mesi”.

Antonella Palmisano (foto Colombo/FIDAL)
Antonella Palmisano (foto Colombo/FIDAL)
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