Marcell Jacobs, il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100 a Tokyo 2021, ma anche il campione europeo sempre dei 100 e mondiale indoor dei 60 metri, titoli questi conquistati l’anno scorso, ha pubblicato oggi sulla sua pagina Instagram che conta un milione e centomila followers, ma dove da ieri sono spariti tutti i post precedenti, un lungo messaggio dove spiega il suo stato d’animo, le sue paure, la sua delusione per le critiche ricevute negli ultimi giorni, ma anche il suo desiderio di rinascere ancora una volta e, forse, l’avere cancellato tutti i post precedenti su Instagram sembra quasi il segnale del voler ricominciare da zero.

Prima di riportare integralmente quanto postato sulla pagina di Marcell, continuo però a fare fatica a capire la situazione nel senso che, non ho assolutamente condiviso le critiche anche forti ricevute dal velocista azzurro dopo la prova di Diamond League a Parigi, perché certamente non ha fatto la miglior gara della sua carriera, ma neanche la peggiore, avendo oltretutto avuto un problema di sciatalgia che forse non ha nemmeno del tutto risolto, oltre al fatto che fosse al debutto con la possibilità certa di migliorare nelle successive uscite.

Il problema, come sostengo da quando Jacobs vinse le Olimpiadi sui 100 metri, è che quello rimarrà sempre un risultato immortale che nessuno potrà mai toglierli, ma fu la punta dell’iceberg di una carriera certamente brillante in cui trovò 26 ore da fenomeno, tra le 20 del 31 luglio e le 22 del 1 agosto 2021, nel senso che apparve quasi imbattibile, anche se di fatto nella semifinale fu battuto, ma questo non poteva bastare per essere considerato l’atleta da battere da quel giorno in avanti e, invece, a seguire si è generata l’idea che ogni volta che fosse sceso in pista avrebbe dovuto strabiliare e, addirittura, qualcuno ha anche cominciato a parlare di un possibile attacco al record del mondo dei 100 metri di Bolt.

Scrive bene Marcell sotto, lui è un essere umano e, da sempre, si impegna negli allenamenti con una dedizione rara e per questo va assolutamente sostenuto e incoraggiato ma, purtroppo, l’errore è consistito nel fatto di aver fatto credere che fosse l’atleta che non è, vale a dire il migliore di tutti e che, ogni volta che vada sui blocchi, lo debba fare per vincere e correre abbondantemente sotto i 10″, cosa non possibile perché lui sotto i 10 secondi nei 100 metri c’è andato solo 6 volte in tutta la carriera, di cui 3 nelle 26 ore di Tokyo che gli hanno regalato il suo fantastico oro olimpico.

Jacobs va a mio avviso considerato un ottimo velocista, quasi certamente il miglior in Europa se all’apice della condizione, ma nel mondo uno che può certamente puntare a una finale di un Mondiale o di un’Olimpiade, senza poi presentarsi ad una simile manifestazione con il ruolo di favorito e, in tal senso, gli hanno anche dedicato una recente puntata di una trasmissione televisiva chiamata “Underdog“, quelli su cui nessuno scommette e poi sovvertono i pronostici.

Mi piace continuare a pensare a Marcell in tale senso, e sperare che poi mi sorprenda ancora una volta, ma se devo analizzare i dati oggettivi dei suoi risultati non posso che essere realista e allora lo immagino a dover lottare, con buone probabilità, per conquistarsi un posto nella finale dei Mondiali di Budapest e, allo stesso modo, a quella delle Olimpiadi di Parigi dell’anno prossimo ma, siccome l’onda mediatica non la pensa come me, ecco che l’atleta deve difendersi in tutti i modi dagli attacchi che gli sono arrivati per aspettative troppo elevate, parlando alla fine addirittura di rinascita quando di fatto ha corso una gara in cui è apparso solo un po’ pesante negli ultimi 30/40 metri, con un crono di 10″21 inficiato anche da un leggero vento contro.

Le notizie delle ultime ore, poi, con l’annuncio dello staff medico della FIDAL che Jacobs non gareggerà ai Campionati Europei a squadre di Chorzow a fine giugno e che, di fatto, non tornerà a gareggiare prima di luglio, hanno creato ancor più confusione e, forse, anche quelle ulteriori critiche a cui il velocista desenzanese fa riferimento.

Sarà molto importante, a mio avviso, che l’atleta possa ritrovare soprattutto quella indispensabile tranquillità mentale che serve per andare sui blocchi ma, per ritrovarla, ribadisco come sia molto importante che si ridimensionino le attese nei suoi confronti.

Il post di Jacobs sulla sua pagina Instagram

È da un po’ di tempo che vorrei scrivervi qualcosa, ma non sono mai riuscito a trovare le parole giuste. Ora però sento forte l’esigenza di raccontarvi come mi sento, è corretto che lo sappiate.

Ho iniziato la stagione outdoor e purtroppo non è andata come volevo. Eppure, nonostante fossi fermo da quasi un mese per il mio problema fisico, nonostante sapessi di non essere in alcun modo pronto per raggiungere i risultati che tutti speravamo, ho scelto di scendere in campo lo stesso, sapendo bene che probabilmente in molti non avrebbero capito che non era il risultato di quella gara l’obiettivo che mi prefiggevo.

Era importante che tornassi in pista. È stato emozionante sentire la gioia scoppiarmi nel petto quando sono entrato nello stadio, percepire l’adrenalina nel corpo, sentire il calore del pubblico e vedere gli sguardi degli avversari. Quanto mi mancava! Mi sono sentito bene sui blocchi di partenza e sono partito come non facevo da tempo, ma poi le gambe non hanno sostenuto quello sforzo fino alla fine, mancava l’allenamento necessario e il risultato lo conoscete.

E immancabili sono arrivate le critiche, gli attacchi, le prese in giro di chi non sa e nemmeno immagina quanto possa essere complicata la vita di un atleta professionista. In un attimo tutti i risultati raggiunti sembrava non valessero più niente. E mi dispiace molto, perché sarebbe bello se in momenti così complicati potessi essere sostenuto. Ma non voglio lasciarmi condizionare da tutto questo e prendere decisioni che non sono quelle giuste per me.

Voglio ricordarvi che sono un essere umano e spingo il mio corpo a dare il 110% continuamente, e sudo, fatico e sputo sangue ogni singolo giorno della mia vita per raggiungere obiettivi davvero sfidanti. Ho tante paure, ma sono consapevole di tutte quelle, tantissime, che ho affrontato e superato. E rinascerò ancora, superando gli ostacoli che la vita mi sta di nuovo mettendo davanti. Ci riuscirò, perché non permetterò mai a niente e nessuno di impedirmi di sognare e di lottare per raggiungere i miei traguardi! Ci vediamo presto e spero di trovarvi ancora una volta al mio fianco”.

Sport OK Junior