Come ampiamente previsto, in quanto di fatto era l’unica candidatura rimasta, i mondiali di atletica del 2027 sono stati assegnati in tarda serata di ieri, nel corso del Consiglio di World Athletics svoltosi a Glasgow dove domani inizieranno i campionati indoor, alla Cina e in particolare alla capitale Pechino dove già si svolsero nel 2015.

Ieri vi era stata anche la rinuncia della candidatura presentata dalla FIDAL il 23 febbraio scorso in merito alla quale il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha ritenuto fondamentale redigere un comunicato per spiegare quanto accaduto e, senza nessun commento perché come sempre detto ci occupiamo di sport e non di politica, lo riportiamo integralmente per doverosa cronaca lasciando ad ognuno le opportune valutazioni in merito.

Le dichiarazioni del Ministro per lo Sport Andrea Abodi

Il Governo ha fatto tutto il possibile per sostenere la candidatura per i Mondiali di Atletica del 2027, anche chiedendo a novembre dello scorso anno alla Fidal di predisporre
un business plan, documento che forse sarebbe servito ben prima, ed è stato presentato il 24 gennaio.

Con tutta la buona volontà, in una fase così delicata per il nostro Paese, da tanti punti di vista, è risultato impossibile trovare le garanzie pubbliche necessarie per la
copertura degli 85 milioni di euro richiesti, relativi a un budget di 130 milioni.

Questo era il significato della lettera di supporto alla candidatura che ho firmato in stretto coordinamento con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la quale il Governo richiamava l’esigenza di un ulteriore passaggio parlamentare per giungere alla formalizzazione di tutte le garanzie finanziarie richieste dalla World Athletics.

A questo proposito, sorprende il tono di alcune figure istituzionali, a partire dall’assessore Onorato, che sul tema non ha mai manifestato il profilo economico dell’appoggio alla candidatura di Roma per i Mondiali del 2027, come si attende ancora, a 100 giorni dall’inizio degli Europei di atletica leggera, di sapere formalmente quale sarà il
contributo di Roma Capitale per l’evento.

Organizzare un grande avvenimento sportivo, se ben programmato e ben gestito, rappresenta motivo di soddisfazione sportiva, sociale ed economica, ma questo presuppone un metodo che deve essere quanto meno all’altezza degli impegni economici che devono essere assunti, soprattutto quando questi gravano esclusivamente sul Governo.

Quando si tratta di garanzie per decine e decine di milioni di euro, non è più solo un tema sportivo, né un tema di presentazioni, filmati, discorsi, inaugurazioni e cerimonie, ma di gestione d’impresa, che merita le opportune cautele e valutazioni, e non solo approcci approssimativi ed emotivi.”

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