Una clamorosa notizia è rimbalzata oggi da un comunicato dell’AIU (Athletics Integrity Unit), secondo cui il velocista britannico 27enne, Chijindu Ujah, primo staffettista della Gran Bretagna nella 4×100 vinta trionfalmente dall’Italia, è sotto indagine per una violazione antidoping che potrebbe portare alla cancellazione dell’argento per la squadra battuta per un solo centesimo da Patta, Jacobs, Desalu e Tortu.
Nel campione delle urine di Ujah, controllato dopo la conclusione della 4×100, sono state trovate tracce di ostarina, un anabolizzante che ha effetti simili al testosterone.
La violazione è stata riscontrata l’8 agosto, due giorni dopo la gara, dal laboratorio antidoping di Tokyo.
Il britannico ora ha il diritto di chiedere le controanalisi, ma nel frattempo è stato sospeso in via cautelare.
Se la positività venisse confermata o se Ujah non dovesse richiedere le controanalisi, il caso passerebbe alla Divisione Antidoping del Tribunale dello Sport, che dovrà decidere sulle sanzioni per Ujah che, se dovesse essere squalificato, farebbe inevitabilmente perdere la medaglia d’argento della staffetta, alla sua squadra, che verrebbe assegnata di diritto al Canada mentre la Cina diverrebbe terza.
In pratica se così fosse, la grande rimonta di Filippo Tortu, sul rettilineo conclusivo dello stadio olimpico di Tokyo, non sarebbe stata indispensabile per vincere ma, ovviamente siamo felici che ci sia stata sia per l’eccezionale crono finale, che per il fatto che rimarrà stampata per sempre nella mente di tutti i tifosi italiani.