Per quelli giovani potrebbe essere un nome e cognome che dice molto poco, per quelli della mia generazione, anni 50/60, Valerij Borzov rappresenta l’avversario principe del grande Pietro Mennea in delle epiche sfide sui 100 e 200 metri.
Il libro
E’ venuto in Italia, dopo un po’ di tempo, per presentare ufficialmente nel Salone d’Onore del CONI la sua autobiografia: Il grande sprint – tra sogno e realtà.
Cosa fa Borzov adesso?
L’ex campione olimpico, membro CIO, è un signore di 69 anni, ucraino per l’esattezza, ai tempi c’era solo la Russia, che è stato più volte membro di importanti cariche sportive all’interno della sua Nazione.
Sempre molto attivo, ha deciso di regalarsi e regalarci questa splendida testimonianza in cui vengono riportate tutte le foto e gli schemi dei suoi allenamenti.
Le sue dichiarazioni in merito
In sostanza Valerij, oro nei 100 e 200 metri ai Giochi Olimpici di Monaco 1972, ha spiegato di aver letto i libri di ex velocisti quali Jesse Owens, Livio Berruti, Usain Bolt e di aver sempre avuto il desiderio di saperne di più, nel senso che nessuno di loro ha mai spiegato, realmente, in quale modo bisogna allenarsi per diventare un grande campione.
Il suo scopo primario, dunque, è quello di lasciare una sorta di eredità per le nuove generazioni, con l’intento di far capire quanto sia duro il lavoro che bisogna svolgere per emergere.
Il saluto delle massime autorità
Presenti alla cerimonia, Giovanni Malagò, Presidente del CONI e membro CIO, Franco Carraro, rappresentante del CIO, Mario Pescante, membro onorario CIO, Alfio Giomi Presidente Fidal e Manuela Olivieri, moglie di Pietro Mennea, che ha ricordato come i due atleti, pur essendo grandi rivali, fossero anche molto amici.
La nostra personale celebrazione
Ci piace celebrarlo con le immagini della sua vittoria ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera,nei 200 metri con 19″99, dove un giovanissimo Pietro Mennea, solo ventenne, colse un prestigiosissimo bronzo.
Cliccate sull’immagine per guardare il video, reale reperto storico, dove potrete vedere anche le due semifinali, il tutto con il commento del grandissimo e indimenticato, per la mia generazione, Paolo Rosi.
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Fonte video: Archeologia dello Sport