Nella giornata di ieri in cui è arrivata la notizia del record del mondo assoluto, tra indoor e outdoor, di Ryan Crouser nel getto del peso con un lancio di 23″38, il nuovo record mondiale di Femke Bol nei 400 metri dei campionati olandesi indoor di Apeldoorn, con il sensazionale crono di 49″26, appare ancora più stupefacente e rende l’ostacolista olandese, perché la sua specialità primaria dovrebbero essere i 400 H, un’autentica extraterrestre.
L’atleta, che compirà 23 anni il prossimo 23 febbraio e che in stagione aveva già realizzato la miglior prestazione di tutti i tempi sui 500 metri con 1’05″63, ha realizzato un miglioramento abissale di ben 33 centesimi rispetto al 49″59 che la mitica cecoslovacca Jarmila Kratochvilova aveva ottenuto nel corso degli Euroindoor disputati nel Palazzo dello Sport di Milano nel 1982.
Giusto per fare un parallelo e meglio far capire la portata dell’impresa di Femke, ricordiamo come Kratochvilova, eccellente interprete di specialità dai 100 agli 800 metri, sia tutt’ora detentrice del record mondiale più vecchio della storia dell’atletica sui due giri di pista all’aperto e che, il suo personale sui 400 outdoor sia di 47″99, a soli 39 centesimi dal record iridato di Marita Koch.
In tale senso, quindi, è facilmente ipotizzabile che il crono di ieri di Bol possa equivalere all’aperto, dove ovviamente si corre più veloce essendo un solo giro e non dovendo competere alla corda, ad un tempo molto vicino ai 48 e se pensiamo che l’anno scorso, nei campionati del mondo di Eugene, la bahamense Shaunae Miller-Uibo ha vinto con 49″11, non è difficile pensare quali possano essere le prospettive per la giovane atleta olandese.
Sarà quindi interessante vedere se la scelta del suo staff sarà quella di puntare decisamente sul giro di pista senza ostacoli per la conquista dell’oro ai prossimi mondiali di Budapest dell’agosto 2023, tralasciando la sfida sulle barriere con l’irraggiungibile statunitense Sydney McLaughlin-Levrone che però, a sua volta, potrebbe pensare, vantando un record di 50″68 sui 400 H, di puntare anche sulla distanza del giro piano.
Per la cronaca, nella scia di Femke nella gara olandese dei campionati nazionali, sette decimi di progresso anche per Lieke Klaver, seconda con un altrettanto eccellente 50″34 che è un crono di soli 3 centesimi superiore a quello con cui la Miller-Uibo aveva vinto i 400 indoor ai mondiali di Belgrado l’anno scorso.
Gli altri principali risultati dei campionati nazionali in Europa
In Svizzera, nel St.Gallen Athletics Center, doppio primato elvetico nei 60 ostacoli per Jason Joseph con 7″44 che rappresenta il terzo crono mondiale dell’anno, e per Ditaji Kambundji con 7″81, secondo crono mondiale dell’anno, la cui sorella, la campionessa del mondo dei 60 piani Mujinga, ha fermato il cronometro in un altrettanto eccellente 7″03 di primato europeo stagionale, mentre nella gara maschile Pascal Mancini è sceso al record svizzero di 6″58 e il lunghista-decatleta Simon Ehammer ha vinto il lungo con 7,98.
In Spagna, quattro record nazionali, quello doppio del triplista ex-cubano Jordan Alejandro Diaz, con 17,58 e 17,59 (world lead), il 7.48 nei 60 ostacoli di Enrique Llopis (eguagliato Orlando Ortega) e il 45″58 di Oscar Husillos nella finale dei 400 metri.
In Finlandia ottimo crono di Reetta Hurske nei 60 H che corre prima in 7″85 e poi vince in 7″83.
In Francia, standard per Istanbul ottenuto in serie: Leonie Cambours (pentathlon in 4.603), lo sprinter U20 Jeff Erius (6.62), Laeticia Bapte nei 60hs in 7.95 (7.90 in batteria) e Cyrena Samba-Mayela 7.98 (7.95 in batteria). Personale per le altiste Solene Gicquel e Nawal Meniker (1,92), necessarie prestazioni di 46.11 per vincere i 400 (Biron), di 6.090 per l’eptathlon (Gletty), di 5,60 e 4,61 per le gare di asta (Sene e Chevrier).
In Polonia ancora un record nazionale di Natalia Kaczmarek con 50″83 nei 400 metri e record anche per Adrianna Sulek nel pentathlon con 4.860. Bukowiecki torna a vincere il peso con 21,55. I 60 sono di Kopec (6″58) e della Swoboda (7″10).
Nei campionati tedeschi ottimo 3000 donne vinto dalla campionessa d’Europa dei 5000 Konstanze Klosterhalfen in 8’34″89 su Hanna Klein con 8’36″83. Nei 60 metri vittorie di Aleksandr Askovic in 6″56 e a Gina Luckenkemper in 7″17, Hess ancora campione nazionale di triplo con 16,73. Malaika Mihambo ha vinto il lungo con 6,66 mentre nell’alto uomini vittoria di Potye con 2,28.
Nei campionati britannici Reece Prescod vince i 60 metri in 6.54 sul bronzo europeo dei 100 Jeremiah Azu secondo in 6″57, e si allontana dal più significativo 6″49 di Berlino per cui rende la gara dei prossimi Euroindoor totalmente aperta ad ogni risultato pur non essendo Jacobs al top della condizione. Senza la Asher-Smith, titolo donne a Daryll Neita in 7″17. David King con 7″62 vince i 60 H, con Andrew Pozzi lontano dalla migliore condizione, Melissa Courtney-Bryant 8’50″76 nei 3000.
Nei campionati serbi di Belgrado, migliore gara della carriera per la lunghista Milica Gardasevic, che batte Ivana Vuleta-Spanovic (6,81 e stop per un problema fisico), con un grande 6,90 nel salto conclusivo, che la proietta come favorita ai prossimi Euroindoor. Il pesista Sinancevic vince con 21,19 sul veterano Kolasinac (20,36).
In Slovenia, 4,65 di Tina Sutej nell’asta.
I campionati ucraini di Kiev, senza la Mahuchikh, hanno visto la vittoria nell’alto di una ritrovata Yulia Levchenko, al titolo con 1,96, stessa misura superata da Kateryna Tabashnyk, terza Iryna Gerashchenko con 1,92. Assente anche Protsenko, titolo uomini a Roman Petruk con 2,26. Pentathlon a Yuliya Loban con 4.468 punti.
In Bielorussia l’under 20 astista Matvey Volkov cresce fino a 5,75.
In Svezia (Malmoe), Andreas Kramer vince gli 800 in 1’46″75, misura sottotono per la lunghista Khadiatou Sagnia (6,39).
In Repubblica Ceca (Ostava) record nazionale per Amalie Svabikova nell’asta con 4,72, primato sfiorato di un centesimo dallo sprinter Zdenek Stromsik sui 60 (6″59), puntuale la spallata di Tomas Stanek (21,43).
In Portogallo (Pombal) 18,90 di Auriol Dongmo nel peso, 4’08″58 di Marta Pen nei 1500 metri.
In Irlanda record nazionale del velocista Israel Olatunde con 6″57 nei 60 metri.