Lo confesso, dei tanti esaltanti risultati realizzati in questo bellissimo, per l’Atletica Italiana, inizio di 2021, quelli che più mi hanno emozionato sono stati di Federica Del Buono che, ieri sera, è tornata anche a correre un grande meeting internazionale, il World Indoor Tour Gold di Madrid, dove ha ottenuto un brillante quarto posto.
Federica è una mezzofondista di enorme talento, anche lei con i geni trasmessile da genitori con un ottimo passato sportivo, messasi in evidenza da giovanissima ed esplosa agli Euroindoor di Praga 2015 quando, appena ventenne, seppe ottenere una fantastica medaglia di bronzo in una gara in cui la vincitrice portava il nome di Sifan Hassan.
Purtroppo, quel bellissimo giorno di marzo coincidente con la festa della donna, non fu l’inizio della sfolgorante carriera agonistica che tutti si sarebbero aspettati per Federica ma, per lei, cominciarono una serie di problematiche fisiche che ne condizionarono pesantemente il suo percorso sportivo.
In tal senso l’Atleta non riuscì più a gareggiare per tutta la stagione estiva 2015, e tornò alle competizioni in alcun cross della stagione invernale 2016, vincendo anche un titolo italiano promesse in tale disciplina per poi, però, doversi ancora fermare e ritornare alle gare in pista, tra l’agosto e il settembre del 2016.
Il 25 settembre 2016, a neanche 22 anni, Federica corre una gara, a Cinisello Balsamo durante la finale oro degli 800 metri ai campionati assoluti di società, per poi sparire tra problemi di vario genere che la tengono lontana dai campi di allenamento, e la espongono ad un inevitabile oblio generale.
Dal 1 novembre del 2019 ho cominciato a dedicare vari articoli a Federica, ben memore del suo talento ma anche perché, grazie al suo profilo instagram, vedevo dei filmati in cui si stava allenando e sembrava in buone condizioni.
Poi il primo ritorno, quasi improvviso, in una gara su strada di 10 chilometri, un paio di gare in pista, all’inizio del 2020, una di queste addirittura in una competizione master a cui ha partecipato per la straordinaria voglia che aveva di rimettersi in pista e, anche grazie a questa, la consapevolezza di stare tornando a buoni livelli e l’iscrizione ai campionati assoluti indoor del 2020, sui 3000 metri, dove sarebbe partita da favorita.
Anni e anni di difficoltà, probabilmente anche di oscuri pensieri di abbandono, sembravano dunque lasciati alle spalle e Federica era pronta per tornare, correndo e vincendo una massima manifestazione nazionale, per poi continuare nella ripresa che il suo immenso talento le avrebbe concesso.
Implacabile, però, il destino avverso si è messo ancora una volta di traverso e, pochissimi giorni prima dell’appuntamento tricolore, un dolore al piede, in una delle ultime rifiniture, ha cominciato ad affliggere l’Atleta che ha voluto ugualmente crederci e si è presentata, il giorno della gara, al Palaindoor di Ancona, sperando in un miracolo, confidando che un trattamento di fisioterapia potesse in qualche modo risolvere tutto.
Ero li, quel pomeriggio e attendevo con grande trepidazione la gara di Federica per cui, quando l’ho incontrata nella zona sovrastante la pista, a pochi minuti dall’inizio dei 3000 metri, le ho istintivamente chiesto cosa ci facesse lì, e i suoi occhi carichi di tristezza oltre che luccicanti, mi hanno fatto capire ben prima che me lo spiegasse che lei non avrebbe gareggiato.
Ci aveva provato sino all’ultimo, si era anche leggermente scaldata al punto che, ironia della sorte, quando poi le atlete sono partite, lo speaker di gara, che aveva davanti l’elenco ufficiale delle partecipanti che avevano confermato, ha annunciato che c’era anche Federica, non essendosi ancora accorto della realtà della situazione.
Come se non bastasse questa ennesima terribile tegola, per Federica anche le difficoltà derivanti dall’esplosione successiva della pandemia, il lockdown totale tra marzo e maggio, insomma tutta una serie di situazioni che hanno, ovviamente, rallentato gli accertamenti per verificare la reale entità del problema al piede.
Credo che sola una persona veramente appassionata e determinata avrebbe potuto reagire a così tanta sfortuna e accanimento della sorte, ma Federica ci è riuscita e, questa volta, è andata a fondo più che mai, nella misura in cui è riuscita finalmente a scoprire che il suo problema derivava da qualcosa di radicato negli anni passati e che, solo intervenendo in un certo modo, avrebbe potuto essere risolto.
Pur dovendo attendere la fine della prima importante ondata del Covid-19, quindi, nel giugno 2020 si opera a Bologna con il Prof. Sarino Ricciardello per risolvere un impingement osteo-fibroso tra l’astragalo e lo scafoide del piede sinistro.
Un intervento importante e la ripresa per Federica non è certo immediata, con tutta una serie di ulteriori ansie derivanti da dolori che, ai primi allenamenti, continuano a perseguitarla.
Poi, finalmente, come già avvenne circa un anno fa, il ritorno in competizione, questa volta direttamente in pista nella sua gara preferita, i 1500 metri, 4’19″69 il 30 gennaio a Padova.
Successivamente gli italiani assoluti, il 20 febbraio e mi piace molto riportare questo post da lei scritto, prima della gara, sul suo profilo instagram, parole che esplicano perfettamente la sua grande passione e l’immensa sofferenza patita negli ultimi anni.
“Sabato dopo 6 anni dall’ultima volta parteciperò ai campionati italiani indoor…ancora stento a crederci!
Sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare e la strada è lunga e tortuosa e sarebbe molto più facile per me decidere di non farli, ma sapete cosa? ✨?????????????✨.
Per me è già un grandissimo traguardo riuscire a partecipare dopo tanto tempo (a momenti mi scendono le lacrimucce dalla commozione a ripensarci) e qualsiasi risultato arriverà per me sarà già una grande vittoria esser presente sulla linea di partenza!
A volte ripenso alla me di Settembre in lacrime convinta di dover smettere per i dolori, invece ad oggi rispetto a 5 mesi fa sento di aver fatto dei passi da gigante…..?? ??? ?????????❗️”
Agli assoluti un buon secondo posto, migliorando di oltre tre secondi il crono dell’esordio e ottenendo, con 4’16″32, il minimo imposto da European Athletics per andare agli Europei Indoor, 4’17″00.
Dopo 4 giorni, ieri sera a Madrid, al rientro internazionale in pista, praticamente da quel 8 marzo del 2015 a Praga, Federica si è migliorata quasi altri 3 secondi e con 4’13″44 si è avvicinata tantissimo anche al minimo per Torun chiesto da FIDAL, 4’12″00, oltre ad avere ottenuto il miglior crono italiano dell’anno.
Nella classifica europea del 2021, nei 1500 metri, Federica è adesso 23esima e, oltretutto, considerando che davanti a lei ci sono 4 britanniche e 5 tedesche, e che ogni rappresentativa può schierare al massimo tre atlete, credo che la sua convocazione, insieme peraltro a quella di Gaia Sabbatini, sia totalmente sacrosanta.