Armand Mondo Duplantis si è preso la scena nell’ultima giornata degli Europei allo Stadio Olimpico di Roma vincendo il terzo titolo europeo consecutivo della sua carriera nel salto con l’asta, con il nuovo record dei campionati di 6.10m, che migliora di quattro centimetri il precedente primato della manifestazione da lui stesso stabilito all’Olympiastadion di Monaco di Baviera nel 2022.
Duplantis ha fatto un percorso perfetto superando tutte le misure a 5.65m, 5.82m, 5.92m e 5.97m al primo tentativo. Con l’oro ormai in cassaforte lo svedese ha fatto mettere l’asticella a 6.10m che ha valicato ancora alla prima prova. Mondo si è concesso tre prove a 6.25m, un centimetro in più rispetto al suo record del mondo di 6.24m realizzato nella prima tappa della Diamond League a Xiamen lo scorso 20 Aprile.
Su questa pedana lo scandinavo nato in Louisiana aveva cancellato il record del mondo di Sergey Bubka superando 6.15m nell’edizione del 2020 segnata dalla pandemia in uno stadio vuoto. Questa volta il pubblico era numeroso e ha fatto sentire tutto il suo calore per un campione diventato beniamino degli appassionati di tutto il mondo non solo per i risultati ma anche per la sua simpatia.
Sulle note della canzone “Volare” a fare da accompagnamento musicale, Duplantis ha commesso tre errori alla misura del record del mondo. Soprattutto nel primo tentativo é andato vicino all’impresa, mentre le altre due prove sono state meno convincenti.
Duplantis ha superato la barriera dei 6 metri per l’ottantaduesima volta in carriera.
Armand Duplantis: “Ho avuto ottime sensazioni. L’obiettivo era vincere e portare a casa il mio terzo oro europeo. Sono davvero soddisfatto della misura. Non ho pensato realmente al primato del mondo. Non faceva parte dei miei piani. Dopo il salto da 6.10m non avevo più tante energie. Ho guardato i miei genitori. Avevamo la stessa idea. Ci siamo detti: “Divertiamoci. Perché non provo il record”. Non posso lamentarmi. Ho bisogno di un grande team e di fiducia in loro. Ho fiducia in mio padre e in mia madre. Mi hanno guidato dove sono arrivato ora. Abbiamo trovato un grande equilibrio. Amiamo molto il salto con l’asta. E’ davvero speciale averli qui”.
Il greco di madre ugandese Emmanouil Karalis ha vinto l’argento migliorando il personale con 5.87m aggiungendo questa medaglia all’argento agli Europei indoor di Istanbul 2023 e al bronzo ai Mondiali indoor di Glasgow 2024. Il turco Ersu Sasma e il tedesco Oleg Zernikel hanno condiviso a pari merito la medaglia di bronzo con 5.82m.
Salto in lungo femminile
La campionessa olimpica Malaika Mihambo ha vinto la seconda medaglia d’oro della sua carriera agli Europei sei anni dopo il primo successo nell’edizione di Berlino 2018 davanti al pubblico di casa. Mihambo ha migliorato il primato dei campionati con l’eccellente misura di 7.22m al secondo tentativo nonostante il vento contrario di -1.4 m/s sulla super pedana dell’Olimpico che ancora una volta ha regalato grandi prestazioni.
Per la saltatrice tedesca si tratta della terza migliore prestazione nella storia degli Europei dopo i due salti da 7.30m e da 7.27m realizzati dalla connazionale Heike Drechsler rispettivamente a Spalato nel 1990 e a Stoccarda nel 1986. Il salto di Mihambo è stato il migliore delle edizioni dal 2000 in poi. La saltatrice di Heidelberg aveva già dimostrato di essere in grandi condizioni saltando 7.03m nelle qualificazioni.
Malaika Mihambo: “E’ stato pazzesco. Ho la pelle d’oca. Il salto da 7.22m è stato vicino alla perfezione. Ho staccato bene sull’asse di battuta, ma il vento ha disturbato. Il risultato avrebbe potuto essere migliore”.
Larissa Iapichino ha vinto la sua seconda medaglia d’argento europea nella sua carriera da senior con 6.94m all’ultimo tentativo dopo il secondo posto agli Europei indoor di Istanbul, quando migliorò il record italiano al coperto con 6.97m.
La saltatrice fiorentina ha sfiorato di un centimetro il record personale outdoor stabilito l’anno scorso a Montecarlo con 6.95m. La figlia d’arte di Fiona May e Gianni Iapichino ha fatto una gara in crescendo migliorandosi di salto in salto con una serie super che comprende le misure di 6.82m, 6.84m, nullo, 6.86m, 6.90m e 6.94m.
Al terzo tentativo la ventunenne toscana ha fatto nullo per tre centimetri ed era quinta in classifica con il 6.84m della seconda prova dietro a Mihambo (7.22m), alla portoghese Agate De Sousa (6.91m), all’altra tedesca Mikaelle Assani (stessa misura di 6.91m con vento contrario di -0.6 m/s) e alla francese Hillary Kpatcha (6.88m).
Iapichino ha fatto registrare 6.86m alla quarta prova e 6.90m alla quinta prova arrivando ad un solo centimetro dal podio, ma ha sfoderato tutta la sua grinta per conquistare una straordinaria medaglia d’argento 26 anni dopo il secondo posto di sua mamma Fiona May agli Europei di Budapest alle spalle di Heike Drechsler. Dopo tanti anni a Roma si è riproposta una nuova sfida tra Germania e Italia.
De Sousa e Assani hanno saltato entrambe 6.91m ma la portoghese si è aggiudicata il bronzo grazie al secondo miglior salto di 6.87m.
In una gara di altissimi contenuti tecnici Hillary Kapatcha si è piazzata al quinto posto con 6.88m davanti alla svizzera Annik Kaelin (6.82m) e alla campionessa mondiale under 20 Plamena Mitkova (6.80m).
Iapichino é stata premiata da sua mamma sul podio.
Larissa Iapichino: “Volevo regalare qualcosa di magico anch’io. Ho cercato sempre di tirare fuori qualcosa in più. Sono molto contenta della consistenza in gara. Credo che sia la migliore serie della mia carriera. Avevo un po’ di crampi all’inizio, ma volevo venire fuori da questa situazione. Le occasioni devono essere sfruttate e gareggiare in casa è un’occasione unica. Sono rimasta sul pezzo. All’ultimo salto mi sono detta che dovevo prendere questa medaglia. A mia madre ho detto sul podio: “Non commuoverti perché altrimenti scoppio a piangere anch’io”.
Staffetta 4×100 maschile
Gli Europei di Roma si sono conclusi in bellezza con la vittoria della staffetta 4×100 maschile italiana composta da Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu in 37”82, miglior tempo europeo dell’anno e quarto miglior crono italiano di tutti i tempi dopo il 37”50 della finale vinta alle Olimpiadi di Tokyo 2021, il 37”62 dell’argento mondiale di Budapest 2023 e il 37”65 della semifinale iridata in terra ungherese. Il responsabile della velocità della Fidal Filippo Di Mulo ha scelto di inserire Melluzzo per la prima volta in prima frazione dopo che il giovane figlio d’arte siciliano era stato impiegato nella seconda frazione in batteria.
Melluzzo ha corso una fantastica prima frazione in curva in 10”45 partendo dai blocchi. Il campione olimpico Marcell Jacobs ha corso la seconda frazione sul rettilineo opposto all’arrivo in 8”98 scavando un divario incolmabile per gli avversari. Lorenzo Patta ha corso una curva strepitosa in 9”34 (il tempo più veloce della terza frazione) e ha consegnato il testimone a Filippo Tortu, che ha chiuso il capolavoro con un rettilineo da 9”05 (il miglior tempo della quarta frazione).
L’Italia non aveva mai vinto la 4×100 maschile agli Europei. I migliori risultati finora erano stati gli argenti di Roma 1974 e di Barcellona 2010 (l’ultimo podio italiano della staffetta veloce) e i bronzi di Helsinki 1971, Spalato 1990 e Helsinki 1994. Con l’undicesimo oro e la ventiquattresima medaglia assoluta l’Italia ha realizzato il miglior bilancio di una nazione ospitante agli Europei superando la nazionale tedesca dell’edizione di Berlino 2018.
L’Olanda si é piazzata al secondo posto in 38”46 con un distacco di 64 centesimi di secondo (il gap più ampio nella storia degli Europei), mentre il bronzo è andato alla Germania in 38”52.
Matteo Melluzzo: “Non ho parole. Sono troppo emozionato. Sapevamo quello che potevamo fare”
Marcell Jacobs: “Siamo scesi in pista carichi. Eravamo convinti di poter fare qualcosa di grande. L’Italia c’è. Arrivare alle Olimpiadi dopo un Europeo così aiuta. Il movimento è cambiato. Tutti scendono in pista non per partecipare ma per fare un grande risultato”.
Filippo Tortu: “Ho sentito tanto il pubblico. Avevo paura di non sentire l’hop di Lorenzo. E’ andato tutto per il verso giusto per realizzare quest’impresa. Sono orgoglioso del lavoro fatto con il Professor Di Mulo e con Giorgio Frinolli. Dedico questo titolo a mio padre Salvino. Volevo dedicargli l’oro dei 200 metri, gli porterò quello della 4×100”.
Lorenzo Patta: “Era l’obiettivo che ci eravamo prefissati fin dall’inizio. Contava solo la vittoria”.
Staffetta 4×100 femminile
Il team britannico formato da Dina Asher Smith, Desirée Henry, Amy Hunt e Daryll Neita ha conquistato l’oro nella staffetta 4×100 femminile stabilendo la migliore prestazione europea dell’anno di 41”91 battendo la Francia (42”15) e l’Olanda (42”46). La Svizzera ha tagliato il traguardo al quarto posto in 42”48 ma è stata successivamente squalificata dopo che l’ultima frazionista Sara Atcho ha perso il testimone poco prima del traguardo quando era in lotta per il bronzo.
Dina Asher Smith: “Che sensazione fantastica. Stiamo cercando di fare qualcosa di nuovo. Alle Olimpiadi di Parigi puntiamo ad un risultato straordinario”.
Daryll Neita: “E’ una sensazione straordinaria concludere questi europei con una medaglia d’oro insieme a queste fantastiche ragazze. Ho belle sensazioni in vista di Parigi”.
1500 metri maschile
Il fuoriclasse norvegese Jakob Ingebrigtsen ha conquistato il suo sesto titolo europeo outdoor in pista completando la terza doppietta sui 1500m-5000m in questa rassegna continentale dopo quelle delle edizioni di Berlino 2018 e di Monaco di Baviera 2022.
Ingebrigtsen non ha preso rischi ed è andato al comando dopo 600 metri prima di transitare agli 800 metri in 1’55”90 e ai 1200 metri in 2’14”63 e di tagliare il traguardo in 3’31”05 record dei campionati. A 70 metri dal traguardo Pietro Arese ha provato ad attaccare nella lotta per il secondo e il terzo posto ma ha subito la rimonta del belga Jochem Vermeulen, che ha conquistato la medaglia d’argento in 3’34”30 di quattro centesimi precedendo l’azzurro.
Arese si è aggiudicato la medaglia di bronzo in 3’33”34 dopo il quarto posto dell’edizione di Monaco di Baviera. L’altro belga Ruben Verheyden ha tagliato il traguardo al quarto posto con il record personale di 3’34”40. Ossama Meslek si è piazzato al quattordicesimo posto in 3’36”35 precedendo di una posizione Federico Riva (3’37”37).
Prima di Arese solo tre mezzofondisti azzurri erano saliti sul podio degli Europei: l’omonimo ma non parente Luigi Beccali (oro a Torino 1934, argento nel 1938), Franco Arese, oro a Helsinki 1971, e Gennaro Di Napoli (argento a Spalato 1990). Pietro Arese, neo primatista italiano con 3’32”13 a Oslo, è stato premiato da Franco Arese.
Ingebrigtsen diventa il primo atleta a livello maschile a vincere sei medaglie d’oro nella storia di questi campionati.
Jakob Ingebrigtsen: “Sono soddisfatto di questi campionati. Non ho corso molte gare prima di questi campionati ma ho avuto ottime risposte. Mi sono sentito molto bene anche se non si sa mai cosa può succedere”.
Pietro Arese: “Dopo tanti sacrifici, dopo tanti quarti posti, ecco l’anno delle certezze. Ho messo anima, cuore e gambe. Sapevo fosse alla portata, un pizzico di rammarico c’è per l’argento molto vicino. Ho messo un mattoncino alla volta. Ho messo tanta determinazione in allenamento e fuori. La dedica va ai miei genitori che non si perdono una gara e sono qui. Sono stati fondamentali”.
800 metri femminili
Keely Hodgkinson ha vinto il secondo titolo europeo consecutivo della sua carriera con 1’58”65 con una gara corsa in testa dall’inizio alla fine. L’atleta di Wigan ha controllato la gara dall’inizio e ha guidato al passaggio ai 400 metri in 58”51. La slovacca Tatjana Gajanova ha vinto l’argento in 1’58”79 davanti alla francese Anais Bourgoin (1’59”30).
Keely Hodgkinson: “Volevo correre un buon tempo ma sono contenta della vittoria. Non è stata la mia migliore prestazione ad essere onesti. Durante le batterie mi sono presa un raffreddore. Non sono stata bene. Sono rimasta sul letto e mi sono chiesta se sarei riuscita a correre la finale. Sarebbe stata una delusione se avessi dovuto rinunciare. Ho deciso di provarci. Gli Europei del 2026 si svolgeranno a Birmingham e sarà un’emozione incredibile. Lo stadio sarà tutto esaurito. Non vedo l’ora”.
Lancio del giavellotto maschile
Jakub Vadlejch ha vinto la prima medaglia d’oro della sua carriera nel lancio del giavellotto maschile con l’eccellente misura di 88.65m dopo gli argenti alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e agli Europei di Monaco di Baviera 2022.
Il campione in carica Julian Weber ha preso il comando della gara con un lancio di 85.94m al primo tentativo e ha mantenuto il primo posto fino al sesto tentativo quando Vadlejch ha realizzato il personale stagione di 88.65m. Il finlandese Oliver Helander ha conquistato la medaglia di bronzo con 85.75m.
Jakub Vadlejch: “Il mio sogno si è avverato. Ho faticato molto durante la competizione. Sapevo di essere in forma, ma qualcosa non funzionava. Tutto si è messo a posto all’ultimo lancio grazie al sostegno di questo pubblico pazzesco. Meglio di così non potevo sperare. So che migliorando qualche piccolo dettaglio posso lanciare più lontano”.
Staffetta 4×400 femminile
L’Olanda ha rivinto il titolo europeo due anni dopo il successo di Monaco di Baviera 2022. Il team oranje ha fermato il cronometro in 3’22”39 battendo l’Irlanda, che ha migliorato di due secondi il record nazionale con 3’22”71 con una frazione finale di Sharlene Mawdsley cronometrata in 49”84.
Il Belgio ha vinto il bronzo in 3’22”95 davanti alle azzurre Ilaria Accame, Giancarla Trevisan, Anna Polinari e Alice Mangione, che hanno stabilito il nuovo record italiano con 3’23”40, 46 centesimi meglio del tempo realizzato da Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Alessandra Bonora e Giancarla Trevisan nella batteria dei Mondiali di Budapest 2023.
La ligure Ilaria Accame, debuttante in nazionale, ha corso la prima frazione in 51”94 cambiando in quinta posizione, mentre l’Olanda era al comando. L’italo-americana Trevisan è stata cronometrata in un eccellente 50”49 nella seconda frazione, mentre l’irlandese Rhasidat Adeleke ha cambiato al comando. L’olandese Lisanne De Witte ha riportato l’Olanda in testa davanti a Irlanda e Belgio nella terza frazione. Anna Polinari è stata cronometrata in 51”23.
Nell’ultima frazione Bol non ha corso fortissimo e il gruppo delle inseguitrici si è riportato sotto all’olandese, che ha spinto solo sul rettilineo finale chiudendo la sua frazione in 50”45.
Femke Bol: “Mi sono innamorata sempre di più dell’Italia dopo questi campionati. Volevo dare tutto per la mia squadra e abbiamo portato a casa questa vittoria. Sento molto entusiasmo. Le mie compagne hanno fatto un grande lavoro e ho fatto di tutto per completarlo”.
Bol ha vinto la terza medaglia di questi campionati dopo l’oro individuale sui 400 metri ostacoli e il bronzo nella staffetta mista. Nella bagarre per le altre medaglie che ha visto coinvolte ben sei formazioni l’Irlanda ha prevalso sul Belgio, mentre Alice Mangione ha trascinato le azzurre al quarto posto con una super frazione cronometrata in 49”74 precedendo Francia e Polonia, che schierava la campionessa europea dei 400 metri individuali. Natalia Kaczmarek.
Alice Mangione: “Ho dato il mio contributo alla squadra ma il record si può ancora migliorare”.
Giancarla Trevisan: “E’ stato bellissimo fare il record in questo stadio”.
Anna Polinari: “E’ la ciliegina su questo Europeo. C’era il mio nome nel primato italiano indoor. Ora compare anche in quello all’aperto e sono davvero contenta”.
Ilaria Accame: “Siamo molto felici di questo risultato. Abbiamo lavorato tanto per correre questo crono”.
Staffetta 4×400 maschile
Il Belgio continua la sua straordinaria tradizione vincendo l’oro nella staffetta 4×400 maschile dopo l’argento vinto nell’edizione di due anni fa a Monaco 2022. La formazione italiana composta dal finalista dei 400 metri individuali e neo primatista italiano Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli e Edoardo Scotti ha conquistato una splendida medaglia d’argento in 3’00”81. Sito ha lanciato il team azzurro con una grande prima frazione in 45”13.
Il milanese cresciuto nell’Atletica Meneghina e ora del Cus Pro Patria Milano era secondo soltanto dietro al belga Jonathan Sacoor (45”00). Il brianzolo Aceti ha preso il comando davanti al Belgio con uno split di qualità cronometrato in 45”35 lanciato. Il figlio d’arte siciliano Meli, cronometrato in 45”87, ha ceduto una sola posizione al belga Dylan Borlée (l’unico dei fratelli ancora rimasto nella nazionale).
Alexander Doom, campione europeo nei 400 metri outdoor a Roma in 44”16 e iridato indoor nei 400 metri e nella 4×400, ha trascinato la formazione belga al successo in 2’59”84 con una frazione finale cronometrata in uno strepitoso 43”88. Alle spalle dell’atleta originario delle Fiandre ha brillato Edoardo Scotti con una frazione lanciata cronometrata in 44”46, che ha permesso agli azzurri di vincere l’argento in 3’00”81 per un solo centesimo sulla Germania trascinata dal sesto classificato della finale dei 400 metri ostacoli Emil Agyekum, cronometrato in 44”04. Alessandro Sibilio ha dovuto rinunciare per i crampi durante il riscaldamento.
Luca Sito: “Prendere un’altra medaglia dopo l’argento nella staffetta 4×400 mista è un’emozione fortissima. Pur senza Sibilio abbiamo tirato fuori una prestazione oltre le nostre possibilità. Io non potevo essere più contento di questo Europeo”.
Edoardo Scotti: “Sono contentissimo. Ammetto di aver visto in Riccardo un po’ di preoccupazione. Ho cercato di caricarlo di gioia. E’ sempre bello correre con questi compagni. Quando indosso la maglia azzurra e abbraccio questi colori non c’è alibi che tenga. E’ un Europeo fantastico, non potevamo essere da meno”.
Vladimir Aceti: “Le gambe stanno benissimo. Peccato non ci sia una gara anche domani. Ho gestito la frazione come avevamo ipotizzato alla vigilia. E’ un argento che vale oro. Siamo una squadra super”.
Riccardo Meli: “Ho saputo di correre soltanto dieci minuti prima di entrare in call room dopo la rinuncia di Alessandro Sibilio. Avevo paura di rovinare la gara a questi ragazzi. Vladimir mi ha dato tanta fiducia”.
10000 metri maschili
Lo svizzero originario del Sud Sudan Dominic Lobalu ha vinto l’oro sui 10000 metri in 28’00”32 dopo il bronzo conquistato sui 5000 metri. Il francese Yann Schrub, campione europeo di corsa campestre a Bruxelles nel 2023, si è aggiudicato la medaglia d’argento in 28’00”46 davanti allo spagnolo di origini Thierry Ndikumenayo (28’00”96).
Dominic Lobalu: “Ho perso l’oro sui 5000 metri. L’ho ritrovato sui 10000 metri”.
L’Italia ha dominato il medagliere di Roma 2024 con 24 medaglie (11 ori, 9 argenti e 4 bronzi) davanti alla Francia (4 ori, cinque argenti e sette bronzi), alla Gran Bretagna (quattro ori, quattro argenti e cinque bronzi), alla Norvegia (4 ori, 2 argenti e 1 bronzo) e alla Svizzera (4 ori, 1 argento e 4 bronzi). Mai l’Italia aveva conquistato la vetta del medagliere nella storia degli Europei iniziata nel 1934 a Torino. Gli azzurri hanno doppiato il bilancio dell’edizione di Spalato 1990, quando il team italiano vinse dodici medaglie e cinque ori. L’Italia si è aggiudicata la classifica della placing table con 232 punti.
Antonio La Torre: “La cosa che più conta è stato far vivere lo stesso spirito della vittoria nell’Europeo a squadre dell’anno scorso. Questa Italia non è figlia soltanto della generazione Tokyo. Lorenzo Simonelli e il suo 13”05 sui 110 metri ostacoli sono il simbolo della new wave azzurra. Con un’età media molto giovane e per questo ringrazio Tonino Andreozzi e tutto lo staff che lavora con le squadre under. Calcolando le staffette, circa il 50% di chia ha gareggiato all’Olimpico è arrivato in finale. La parola chiave è consistenza, testimoniata anche dal fatto, che delle 25-28 potenzialità di medaglia di cui facevo cenno gioved’ scorso alla vigilia, ventiquattro si sono tramutate in medaglia”.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha onorato della sua presenza assistendo alle ultime due giornate degli Europei romani. Mattarella, che ha sempre dimostrato grande competenza in campo sportivo ed è sempre stato vicino alle imprese azzurre, ha stretto la mano a Gianmarco Tamberi e a Nadia Battocletti dopo le imprese d’oro della penultima giornata.
Mattarella ha consegnato nella mattinata la bandiera italiana a Gianmarco Tamberi e alla schermitrice Arianna Errigo, portabandiera nella Cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi.
Sergio Mattarella: “Ho commesso un’infrazione alla prassi del protocollo del Quirinale, andando una seconda volta al medesimo evento, ma vi assicuro che ne valeva la pena”.