Inizia bene la stagione delle corse su strada internazionali con l’ottima prestazione di Pietro Riva che, a Ginevra in Svizzera nell’ambito della 10 chilometri “The Giants Geneva”, ottiene un brillante quarto posto con il crono di 28’06 e supera di due secondi il precedente record italiano sulla distanza appartenente, dalla scorsa stagione, a Daniele Meucci ed Eyob Faniel, entrambi a 28’08.
L’azzurro, allenato da Stefano Baldini, termina la sua prova alle spalle di tre atleti keniani di valore, a partire dal primatista del mondo della mezza maratona Kibiwott Kandie, vincitore in 26’51, ma anche Felix Kipkoech (26’57) e Boniface Kibiwott (27’13).
Il 24enne Riva, originario di Alba in Piemonte, è il primo degli atleti europei al traguardo e si lascia alle spalle nomi illustri quali il francese campione continentale dei 10.000 su pista Morhad Amdouni (quinto in 28’32) e lo svizzero primatista europeo dei 10 km e della mezza Julien Wanders (undicesimo in 28’59).
Per Pietro, quest’anno campione nazionale dei 5000 a Rovereto, il primato italiano era nell’aria dopo il 28’12 realizzato lo scorso agosto ad Arezzo, e dopo i notevoli progressi stagionali su varie distanze, nei 3000 (7’45″52 a Chorzow), nei 5000 (13’31″53 a Heusden) e nei 10.000 (28’25″86 a Birmingham) in pista, oltre ai 5 km su strada (13’50 ad Angers).
Le dichiarazioni di Riva: “Appena sveglio ho capito che il record fosse possibile, dovevo riscattarmi da una prova negativa nei 5000 metri all’Arena di Milano nello scorso weekend, e questa settimana ho fatto due allenamenti che mi hanno dato tanta sicurezza.
La partenza è stata abbastanza forte, 5’30 nei primi due chilometri, poi sono passato a metà gara a 14’02 correndo nel secondo gruppo. Al sesto chilometro, su un tratto in lieve pendenza, ho dato uno strappetto e sono rimasto da solo, staccando Amdouni, Wanders e tutti gli altri.
Un po’ di difficolta l’ho avvertita al settimo chilometro ma per fortuna ho trovato discesa e mi sono ripreso subito. E ce l’ho fatta.
Mi piacerebbe, nel 2022, partecipare almeno agli Europei di Monaco di Baviera ma sogno anche i Mondiali di Eugene, perché mi manca ancora una grande rassegna. Mi sento un atleta da 5000. E infatti sono dispiaciuto di non aver raccolto quanto seminato, su questa distanza, visto che i recenti miglioramenti nei 3000 facevano ben sperare.
Grossissimo merito della mia crescita è di Stefano (Baldini, ndr) con cui sto lavorando da ottobre 2019, prima della mia operazione al ginocchio destro, e poi con maggiore serenità dai primi mesi del 2020”.
Buona anche la prestazione dell’altro azzurro, Yohanes Chiappinelli, settimo con il personale di 28’47.
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