Sonia Malavisi, per i pochissimi che non lo sapessero, è una specialista del salto con l’asta, la disciplina più spettacolare dell’Atletica Leggera, che vanta tantissimi tifosi in tutto il mondo anche per il fatto di aver avuto un’esperienza di circa 1 anno a Cuba dove si era trasferita, aste e bagagli, per farsi allenare da Alexandre Navas Páez, noto tecnico di tantissimi campioni tra cui Yarisley Silva Rodríguez, campionessa del mondo nel 2015 a Pechino.
Avevo intervistato Sonia a gennaio di quest’anno, appena sbarcata a Roma da oltreoceano per quello che doveva essere il suo periodo di gare indoor, alla fine delle quali sarebbe dovuta tornare nell’isola caraibica. A fine febbraio, però, è esplosa l’epidemia e quanto accaduto dopo è di dominio pubblico.
L’atleta romana a l’Avana non è più tornata e, quando è finito il lockdown serrato di marzo/maggio, ha ripreso gli allenamenti al Centro Sportivo Castelporziano delle Fiamme Gialle, seguita dal tecnico Emanuel Margesin, in attesa di capire come si sarebbe evoluta la situazione dopo l’estate.
Ovviamente Sonia non è più ripartita dopo le meritate vacanze seguite alla sua stagione all’aperto, ed ha ripreso gli allenamenti nell’impianto delle Fiamme Gialle che si trova a pochi chilometri da casa sua.
L’ho raggiunta telefonicamente e mi sono fatto raccontare un po’ di cose del passato, del presente e del futuro.
Ciao Sonia, innanzitutto auguri, anche se abbastanza in ritardo, per i tuoi 26 anni compiuti lo scorso 31 ottobre.
Una stagione purtroppo non esaltante perché ti sei trovata, a un certo punto, senza guida tecnica. Pensi che il motivo sia solo questo?
Ciao, grazie per gli auguri e l’attenzione che sempre mi riservi. Certo, non è stata una grande annata ma, anche se non mi piace trovare scuse, non posso negare che essermi trovata senza il mio allenatore, all’improvviso, mi abbia in qualche modo condizionata.
Con il responsabile tecnico delle Fiamme Gialle, Andrea Ceccarelli, quando è stato certo che non sarei potuta tornare a Cuba, abbiamo deciso che sarei stata seguita da Emanuel, tecnico molto preparato che segue atleti quali Max Mandusic e Ivan De Angelis.
Ho capito subito che lui non avrebbe disatteso la sua filosofia di allenamento e, infatti, ha accettato di seguirmi a condizione che potesse applicarla appieno e non dovesse solo farmi seguire i programmi elaborati da Alexandre.
Sinceramente ho apprezzato molto questa sua coerenza ma, inevitabilmente, ho un po’ risentito del cambio di preparazione che, dall’inizio della stagione 2018/2019, avevo impostato in un certo modo.
L’ultima volta mi dicesti che con Alexandre stavate molto lavorando sulla forza e sull’esplosività, che voleva poi dire fare in gara una rincorsa non lunghissima. Cosa è cambiato, in sostanza, da questa impostazione?
Senza entrare troppo nel dettaglio posso dirti che l’idea di Alexandre era quella di farmi crescere sempre di più la forza e quindi lavoravamo molto su questo, mentre Emanuel dice che la mia forza va benissimo e va solo mantenuta, mentre vanno curati maggiormente degli aspetti tecnici in merito ai quali, di fatto, da maggio abbiamo iniziato a lavorare.
Questo, tra l’altro, ha comportato l’idea di allungare l’attuale rincorsa, la possibilità di usare aste diverse, insomma una serie di cambiamenti che mi hanno mandato in confusione spesso in gara, dove non sono mai riuscita ad esprimermi al meglio come, ad esempio, a Padova per gli Assoluti, dove ho avuto problemi proprio con le aste, oltre che con il vento.
Ma adesso quali sono i tuoi programmi futuri, visto che non è consigliabile, se non vietato, ripartire per Cuba. Rimani in Italia temporaneamente o definitivamente?
La mia esperienza all’estero è, di fatto, terminata. Sinceramente mi ero data 2 anni di tempo per valutare i risultati e decidere se proseguirla ancora perché, certamente, non era semplice vivere lì, in un posto sia pur bello ma in un altro mondo.
Purtroppo non sono riuscita a completare il percorso che mi ero prefissata e mi spiace perché, visti i sacrifici fatti, avrei voluto avere maggiori elementi per poter capire se la mia scelta avesse avuto un senso reale.
Però sono contenta lo stesso, è stata una splendida esperienza di vita e con Alexandre rimarrò sempre in ottimi rapporti e, infatti, ogni tanto ci sentiamo.
Il mio futuro è Emanuel, con lui mi trovo molto bene, era una soluzione che avevo in casa, non l’avevo percepita prima ma va benissimo lo stesso, non rimpiango mai nulla di quanto fatto.
Avete in programma di puntare alle Indoor e come sei messa con i minimi per gli Europei e per i Mondiali al coperto?
Si certamente non vedo l’ora di tornare a gareggiare, sperando ovviamente che si possa.
In realtà i minimi per le due massime manifestazioni mondiali sono molto proibitivi, 4.61, praticamente il record italiano, per gli Europei, e 4.70 per i Mondiali.
Nelle grandi competizioni internazionali al coperto, infatti, c’è la finale secca e quindi ci sono meno posti a disposizione ma in ogni caso ovviamente ci proverò e appena inizierà la stagione, verso fine gennaio, gareggerò in Italia o dove si potrà.
Guardando un po’ più lontano, in estate le Olimpiadi, il cui minimo è sempre 4.70. Dopo questa stagione non esaltante ci speri ancora?
Certamente, anzi sono molto ottimista per l’anno prossimo perché sono convinta di poter far bene, in quanto sento di essere sulla buona strada per migliorare quegli aspetti tecnici di cui ti parlavo prima.
In ogni caso adesso sono ancora messa abbastanza bene con il ranking (34esima), visto che le prestazioni di quest’anno non valevano, per cui per me è sicuramente il grande obiettivo del 2021.
Visto che c’è ancora un po’ di tempo prima di vederti di nuovo in pedana, permettimi adesso di divagare un attimo e farti qualche domanda fuori dagli schemi più agonistici.
Ho notato, ogni volta che scrivo di te, che c’è sempre un interesse notevolissimo, oltre al fatto che ci sono solo commenti positivi e senza trascurare che, anche nell’ambiente, non c’è persona che non parli benissimo di te.
Sei un po’ la fidanzatina d’Italia, nel senso che sei la compagna, la figlia, la sorella, l’amica che tutti vorrebbero. Come ti spieghi questo univoco consenso?
Mi fa piacere quello che dici e ne sono molto lieta. In realtà non saprei perché io sono sempre me stessa, solare ma allo stesso tempo molto discreta e non do certo facilmente confidenza.
Ti posso dire, però, che le mie migliori amiche dicono che con me è impossibile litigare e questo forse è un altro aspetto che piace.
In realtà detta così sembrerebbe che mi vada bene tutto, ma non è ovviamente così, solo che se c’è un problema mi piace affrontarlo subito, in maniera serena e costruttiva, e non amo serbare rancore.
Parlando di consensi non si può non ricordare che sei la Regina dei social, tra tutti gli specialisti di atletica leggera in Italia, e hai appena raggiunto il numero di 200.000 followers: tutti assolutamente autentici.
Sono numeri da influencer e bisogna anche aggiungere come le tue foto siano totalmente legate a gesti atletici, senza dare mai il minimo spazio alla sia pur minima provocazione.
Hai mai pensato, una volta finita la tua carriera agonistica, di poter imboccare un percorso artistico, anche in televisione, magari partecipando a qualche reality?
Guarda, come hai potuto capire dalle mie esperienze recenti, sono una persona molto aperta a nuove esperienze e non escludo mai niente ma, insomma, non mi vedo tanto a partecipare a un reality.
Non escludo, però, altre strade dove possa in qualche modo far valere tutti i followers che ho su Instagram, sperando che possano aumentare sensibilmente anche grazie a miei risultati agonistici particolarmente eclatanti.
A parte questo cosa ti piacerebbe fare dopo l’Atletica, che percorso di studio hai fatto o stai facendo?
Sono iscritta a Economia e Commercio a Roma, alla Sapienza, e adesso la sto facendo online con grande vantaggio di tempo.
Ho dato 11 esami, poco più della metà e, anche se non ho fretta, conto ovviamente di laurearmi, perché poi potrebbe essere interessante utilizzare questo titolo all’interno della Guardia di Finanza per cui mi onoro di essere, adesso, un’atleta.
Ma ovviamente potrei anche scegliere altre strade nell’ambito di tale percorso di studi, non mi pongo limiti di alcun genere.
Un’ultima domanda, per te che sei romana. Cosa hai provato quando hai saputo dell’assegnazione dei Campionati Europei di Atletica a Roma nel 2024?
Una gioia infinita. Pensa che pochi giorni prima della decisione avevo postato una foto di me in bici, con sullo sfondo il Colosseo, e sono felice che questo abbia portato bene visto che una disciplina di questa manifestazione verrà disputata proprio all’interno dello storico anfiteatro.