
Eleonora Giorgi è la prima medaglia al Mondiale della spedizione azzurra. Non credete che sia stato facile. I favori della vigilia erano tutti da confermare. Vale per ogni gara, ma soprattutto per questa: nuova, importante, e massacrante. Nuova, perché la 50 km di marcia femminile è solo alla seconda apparizione (e purtroppo anche l’ultima) ad un Campionato del mondo. Massacrante, perché svolta in condizioni proibitive, ai limiti dell’impraticabilità.
Gara ad eliminazione
Il principale nemico di Eleonora è stato il caldo. Meno opprimente della prima giornata, quella del ritiro delle maratonete Epis e Dossena. Ma sfiancante al punto da mietere le sue vittime, in uno sforzo che è nell’ordine delle quattro ore. Pagano Mariavittoria Becchetti e Nicole Colombi, che non hanno raggiunto il traguardo. E al maschile, Teodorico Caporaso. L’unico altro azzurro ad essersi classificato è Michele Antonelli, sedicesimo in 4:22:20. Un tempo non lontano da quello della compagna di squadra (4:29:13), e ancor meno dalla testa della gara femminile. Per tutti, minuti e minuti di distanza dai primati personali. Ma quando contano le posizioni, la cosa si può tollerare.
Aspettative
Eleonora sale per la prima volta sul podio di un Campionato assoluto, tra europeo e mondiale. In carriera vantava finora un oro ai Giochi del Mediterraneo (2013), il record italiano della 20 km, e quello europeo della 50. È stato proprio il passaggio alla gara lunga il punto di svolta della sua carriera. La vittoria in Coppa Europa ad Alytus la poneva in pole position per un risultato importante qui a Doha.
Forza di volontà
Le prime difficoltà dopo nemmeno un terzo di gara. Complici anche dei problemi di stomaco. Staccatasi dal gruppo principale, la nostra deve faticare per recuperare. Riagguanta la terza posizione verso la metà. Mentre le cinesi Liang Rui e Li Maocuo s’involano verso la vittoria, per l’azzurra inizia una lunga lotta di resistenza, per contrastare il ritorno dell’ucraina Sobchuk. Pericolo scampato attorno al 40esimo kilometro. Ma a quel punto c’è da gestire una proposta di squalifica. Dopo tanta sofferenza, la gioia del meritato traguardo. “Ho usato testa, gambe e soprattutto il cuore.” Complimenti Eleonora, da tutti noi.