Era ovviamente il personaggio più atteso dei campionati italiani assoluti indoor di Ancona, ma sulla distanza dei 60 metri del veloce rettilineo di Ancona, non è stato Marcell Jacobs a fare il fenomeno ieri pomeriggio, bensì la velocista Zaynab Dosso che ha confermato in pieno il suo straordinario momento di forma, che l’aveva già portata in stagione ad eguagliare il record italiano di 7″19, appartenente a Marisa Masullo dal 1983, ma dopo avere ancora pareggiato quel crono in batteria, si è definitivamente appropriata del record correndo la finale in 7″16.
Una vittoria nettissima ottenuta peraltro con una partenza più problematica rispetto a quella della batteria, quando poi aveva leggermente rallentato sul finale, ma alla fine il suo lanciato è stato devastante e si è lasciata nettamente dietro una sia pur brillante Aurora Berton, già in possesso del minimo per i mondiali, che si migliora anche lei sia pur di un centesimo con 7″28, mentre terza è Vittoria Fontana in 7″29.
Le parole di Zaynab: “Jacobs mi ha dato 10? Gentilissimo. Io mi do 8, ci sono stati degli errori, in batteria e in finale. Voglio migliorarmi ancora gara per gara. Belgrado è un appuntamento veramente importante, spero di spiccare”.
Per Marcell invece due crono per lui normali quali 6″57 in batteria e poi, in finale 6″55 per vincere davanti a Giovanni Galbieri, secondo con 6″62 con Jacobs che fa capire come negli ultimi giorni abbia abbastanza ricaricato in palestra nell’ottica di presentarsi, ai mondiali indoor di Belgrado dal 18 al 20 marzo, nella miglior condizione possibile.
Le parole di Marcell peraltro un po’ deluso: “Sono molto severo con me stesso e oggi non mi darei la sufficienza, non ho trovato l’attivazione di cui necessito. Ma l’importante era vincere il titolo.
Insieme a Paolo Camossi valuteremo questa gara, ma spero di poter correre di nuovo mercoledì a Madrid, poi lunedì 7 nel meeting di Belgrado sulla pista dei Mondiali. È lì che bisogna arrivare al top: l’obiettivo sarà battere me stesso e cercare di mettere più avversari possibile alle mie spalle.”
La grinta, la classe e il talento di Gaia Sabbatini ormai non fanno quasi più notizia, ma la mezzofondista teramana in realtà continua a stupire e ieri, sugli 800 metri femminili, ha sfoderato un’altra maiuscola prestazione, pur ostacolata e ben constrastata da Elena Bellò che conduce tutta la gara ma poi viene nettamente superata negli ultimi metri da Gaia, che chiude in 2’01″07, terza miglior prestazione italiana di sempre, proprio davanti alla Bellò che pur realizza il suo nuovo personale con 2’01″45.
Nella gara maschile degli 800 primo titolo italiano del neo azzurro Catalin Tecuceanu che chiude il regno di Simone Barontini dopo cinque vittorie di fila.
Gara sostanzialmente tattica per i primi tre giri, con il marchigiano che prova a lanciare la volata lunga al suono della campana, ma Tecuceanu ha più energie e lo infila prima della curva finale chiudendo nel tempo di 1’48″08, mentre Francesco Conti è secondo in 1’48″79 e Barontini terzo con 1’48″97.
Clamoroso epilogo nel salto in lungo femminile dove si impone, con la misura di 6.32 che rappresenta il suo personale al coperto, la 17enne milanese, di Villa Cortese, Marta Amani.
Incredibile però, quel che accade al terzo salto in gara della favoritissima Larissa Iapichino, che precedentemente aveva fatto due nulli abbastanza netti, e ha un po’ rischiato sul terzo tentativo peraltro apparso subito regolarissimo e confermato dal giudice addetto, con relativa misurazione che ha dato la misura di 6.50.
Per motivi inspiegabili, però, un altro giudice decide successivamente di andare a verificare il salto di Larissa nelle riprese televisive e, incredibilmente viene dato il nullo, anche se sempre dalle riprese televisive, ed anche dalla immagine che potete vedere sotto, il salto appare validissimo.
Una decisione, a nostro avviso, totalmente senza senso per un eccesso di zelo e di protagonismo, da parte dei giudici, che non vorremmo mai vedere su una pista di atletica, oltretutto in un momento un po’ delicato nella vita agonistica dell’atleta.
Inutile dire che l’ufficio stampa di Larissa che ci ha fornito l’immagine sotto, abbia preso malissimo tutto quanto accaduto e definito l’accaduto con una semplice parola che ci ha chiesto di riportare. “Scandaloso“.
Riguardando le immagini ci sembra che non vi possano essere dubbi sulla validità del salto incredibilmente dato per non valido.
Il finalista olimpico Filippo Randazzo ha vinto il primo titolo italiano indoor nel salto in lungo maschile, dopo i sei a livello outdoor, con la misura di 8.00m. Le Fiamme Gialle hanno monopolizzato il podio con Gabriele Chilà (7.77m) e il triplista Simone Forte (7.72m).
Il titolo nel salto con l’asta femminile va ad Elisa Molinarolo che supera 4.46 del suo primato stagionale, e fallisce tre tentativi a 4.56 che sarebbe stato il suo primato personale assoluto.
Dietro di lei la primatista italiana, sia indoor che outdoor, Roberta Bruni che si ferma a 4.31 mentre terza è Maria Roberta Gherca con 4.21.
Nel salto in alto femminile bella vittoria di Elena Vallortigara che supera alla prima 1.92 per poi fallire tre tentativi a 1.95, mentre seconda si piazza Erika Furlani con 1.86.
Si conferma nella finale del getto del peso maschile dei campionati italiani assoluti indoor, disputati al Palazzetto di Ancona, l’italo americano Nick Ponzio che vince agevolmente con un altro bel lancio a 21.34, non lontano dal suo recente personale indoor di 21.53.
Dietro di lui l’italo sudafricano Zane Weir con 20.87 e terzo il primatista italiano al coperto Leonardo Fabbri con 20.40.
Nella gara femminile non riesce a Chiara Rosa la conquista del 30esimo titolo italiano assoluto, battuta da Martina Carnevale con 16.12, ma anche da Anna Musci che lancia a 15.58 contro i 15.56 di Chiara.
Nella 400 femminili, vittoria di Eleonora Marchiando che brucia sul traguardo, con 53″52, Ayomide Folorunso seconda in 53″54.
Nella finale dei 400 uomini, invece, successo per pochi millesimi di Brayan Lopez che supera sul traguardo un ottimo Mario Lambrughi, entrambi con 46″87, mentre terzo è Vladimir Aceti con 47″17.
Nei 3000 metri i titoli sono di Federico Riva e Ludovica Cavalli, entrambi al primi titolo italiano assoluto con il romano che vince una gara decisamente tattica, con 8’27″80, davanti a Yassin Bouih (8’27″97) e Mattia Padovani (8’28″08).
Al femminile, si forma un terzetto, con la genovese Cavalli, Micol Majori e la tricolore dei 1500 Giulia Aprile, ma quest’ultima si ritira e Ludovica vola verso la vittoria in 9’09″52 davanti a Majori con 9’13″01.
Nella seconda giornata dell’eptathlon maschile da segnalare il grande risultato sui 60 ostacoli di Dario Dester che vince con 8″04 e polverizza il suo precedente personale di 8″12. Adesso Dario consolida la sua posizione di testa con 4320 punti prima delle ultime due discipline dell’asta e dei 1000 metri.
Nel salto con l’asta, poi, ancora grande Dester che vince eguagliando il personale di 5 metri.
Nei 1000 metri finali, Dario avrebbe la possibilità di battere il suo record italiano ma non riesce nell’obiettivo, chiudendo la sua settima fatica in 2’46″00, terzo posto dietro ad Andrea Cerrato (2’44″71) e Modugno (2’45″64).
Il primato gli sfuma per soli 38 punti ma quello di Ancona è il secondo punteggio oltre i 6000 della storia italiana, 6038 punti con Lorenzo Naidon secondo con 5777 e Jacopo Zanatta terzo con 5389.
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