Le interviste della seconda giornata degli assoluti

L'approfondimento con le dichiarazioni dei principali protagonisti di Ancona

Marcell Jacobs era l’uomo più atteso dei Campionati Italiani di Ancona. Il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100 ha onorato ancora una volta la massima rassegna tricolore vincendo la finale di 60 metri in 6”55 nella sua prima gara in Italia dopo i trionfi a Cinque Cerchi di Tokyo davanti al veronese Giovanni Galbieri (6”62) e al sardo Antonio Moro (6”70).

Per “Crazy Longjumper” (come si chiama Marcell su instagram) è il secondo titolo italiano consecutivo sui 60 metri dopo il successo dell’anno scorso, quando vinse sempre in 6”55. In carriera ha vinto quattro titoli italiani sui 100 metri all’aperto dal 2018 al 2021 oltre a quello del salto in lungo indoor nel 2017.

Dopo la gara Jacobs si è concesso al pubblico firmando tanti autografi ai ragazzini accorsi in gran numero al Palaindoor di Ancona per festeggiare il campione olimpico.

Nonostante la vittoria Jacobs non era totalmente contento della sua prova.

Marcell Jacobs: “E’ stato bellissimo tornare a gareggiare in Italia. La dedica è per tutti coloro che mi hanno seguito qui ad Ancona e quelli che mi hanno visto a casa davanti alla televisione. Volevo qualche gioia in più ma ci ha pensato Zaynab con il suo primato italiano, quindi sono tranquillo. Sono severo con me stesso. Il tempo non è molto soddisfacente ma è stato bello sentire il calore dei tifosi.

Oggi non mi darei la sufficienza. Non ho trovato l’attivazione di cui necessito, ma l’importante era vincere il titolo e onorare il campionato italiano davanti a questo pubblico. L’anno scorso era partito molto bene. Ogni gara era un personale. Realizzai lo stesso tempo di quest’anno ai Campionati italiani.

Speriamo che porti bene anche quest’anno. Insieme a Paolo Camossi valuteremo questa gara, ma spero di poter correre Mercoledì a Madrid e lunedì 7 Marzo a Belgrado sulla pista dei Mondiali.

L’appuntamento veramente importante è tra 20 giorni. Tutto quello che stiamo facendo ora è in vista di Belgrado. Ho bisogno di ritrovare quella cattiveria in vista di quest’appuntamento. E’ lì che bisogna arrivare al top. L’obiettivo sarà battere me stesso e cercare di mettere più avversari alle spalle. Stiamo facendo un po’ di lavoro più lungo, di forza in palestra”.

Alla vigilia della finale dei 60 metri Jacobs ha avuto l’occasione di incontrare l’amico Gianmarco Tamberi sette mesi dopo lo storico abbraccio in occasione della doppia vittoria olimpica di quel magico 1 Agosto giapponese. Insieme si sono sfidati ai blocchi di partenza e hanno seguito insieme le finali dei Campionati Italiani. Anche dopo la vittoria del titolo italiano si è ripetuto l’abbraccio tra Tamberi e Jacobs.

Gimbo è un vero amico. E’ stato il mio capitano quando ho debuttato in nazionale agli Europei di Amsterdam. Da lì è sempre stato un punto di riferimento”.

60 metri femminili

L’emiliana Zaynab Dosso ha battuto il record italiano sui 60 metri con il fantastico tempo di 7”16 che le è valso un miglioramento di tre centesimi di secondo rispetto al precedente primato che lei stessa condivideva con Marisa Masullo.

Lo scorso 11 Febbraio la sprinter di origini ivoriane ma cresciuta a Rubiera aveva fermato il cronometro in 7”19 nel meeting polacco di Lodz e si era eguagliata correndo lo stesso tempo nella batteria di questi Campionati Italiani.

La sprinter allenata a Roma da Giorgio Frinolli ha preceduto la neo campionessa italiana under 23 Aurora Berton, che ha limato un centesimo al suo recente personale con 7”28. La campionessa europea under 20 Vittoria Fontana si è piazzata al terzo posto in 7”29 sforando di un centesimo il primato personale stabilito lo scorso anno nella semifinale degli Europei Indoor di Torun.

In una gara di contenuti tecnici molto elevati con un livello superiore a quello delle passate edizioni dei Campionati Italiani Anna Bongiorni è finita fuori dal podio in quarta posizione con 7”30 (tempo con cui si vinceva molto spesso il titolo italiano). Hope Esegheigbe ha eguagliato il record personale con 7”35 battendo Irene Siragusa (7”40), Gloria Hooper (7”41) e la campionessa europea under 23 dei 200 metri Dalia Kaddari (7”44).

Zaynab Dosso: “Ancora non ci credo. L’emozione è tanta. A Belgrado vado per farmi valere. Sarà un appuntamento davvero importante. Jacobs mi ha dato 10. E’ stato gentilissimo. Io mi do 8. Ho fatto degli errori in batteria e in finale. Posso ancora migliorare. Voglio migliorarmi ancora gara dopo gara”.

Getto del peso maschile

Nick Ponzio ha conquistato il secondo titolo italiano della sua carriera con l’eccellente misura di 21.34m dopo la vittoria della scorsa estate ai Campionati Italiani outdoor a Rovereto. Ponzio arrivava ad Ancona dall’eccellente secondo posto nel meeting di Torun con 21.53m. Anche nella finale di Ancona Nick si è espresso con grande regolarità realizzando altri due lanci oltre da 21.26m e 21.03m.

Ponzio è nato a La Jolla in California ma ha origini italiane da parte del bisnonno Francesco, siciliano di Paceco, in provincia di Trapani. Si allena al Mesa Community College in Arizona ed è seguito dal coach Ryan Whiting, due volte campione mondiale indoor nel 2012 e nel 2014. Nel 2020 vinse il Golden Gala a Roma e migliorò il primato personale con 21.72m. Si è laureato in psicologia e coltiva la passione per il sollevamento pesi.

Il finalista olimpico Zane Weir è arrivato a 13 centimetri dai 21 metri con 20.87m precedendo il compagno di allenamenti Leonardo Fabbri, che si è espresso ai livelli di Torun lanciando alla misura di 20.40m.

800 metri femminili

La teramana Gaia Sabbatini continua il suo momento d’oro vincendo il titolo italiano sugli 800 metri in 2’01”07 al termine di un duello fantastico con Elena Bellò. Sabbatini è diventata la terza italiana di sempre dietro a Elisa Cusma (1’59”25) e alla campionessa olimpica dei 1500 metri Gabriella Dorio (2’00”85). Bellò ha polverizzato a sua volta il record personale con 2’01”45 salendo al quarto posto delle liste italiane all-time. La figlia d’arte Eleonora Vandi ha completato il podio in 2’07”52.

Sabbatini ha iniziato a praticare sport con nuoto e danza, ma è stata invogliata a provare l’atletica dalla sua insegnante di educazione fisica Paola Marcone. Nel 2013 e 2014 solo la bergamasca Marta Zenoni ha battuto l’abruzzese ai Campionati Italiani cadetti. Gaia ha vinto i suoi primi titoli italiani da junior negli 800 metri prima di scegliere di gareggiare soprattutto nei 1500 metri.

Dal Novembre 2018 si è trasferita a Castelporziano vicino a Roma per allenarsi con il tecnico Andrea Ceccarelli. Nel 2021 ha vinto il titolo europeo under 23 sui 1500m a Tallin un mese prima di battere il record personale con 4’02”25 nella semifinale delle Olimpiadi di Tokyo.

Durante l’estate scorsa ha gareggiato molto in giro per il mondo accumulando esperienza internazionale. La stagione 2021 è iniziata bene con il record italiano sui 1000 metri indoor a Birmingham di 2’38”67. Ha ereditato la passione per la montagna dal padre Pino, guida alpina, morto nel 2014 per una valanga.

Gaia Sabbatini: “Non mi aspettavo di correre un tempo così. Non ho finalizzato le gare indoor. Gli 800 metri mi divertono moltissimo”.

800 metri maschile

Catalin Tecuceanu ha vinto il primo titolo nazionale della sua ancora giovane carriera pochi mesi dopo essere diventato cittadino italiano. L’ottocentista veneto di origini romene ha interrotto la striscia vincente dell’anconetano Simone Barontini, che aveva vinto cinque titoli consecutivi indoor nelle ultime edizioni dal 2017 al 2021.

Dietro a Tecuceanu si è confermato su ottimi livelli Francesco Conti, che si è piazzato al secondo posto in 1’48”79 battendo Barontini (1’48”97). Dopo una gara tattica nei primi giri Barontini ha provato a lanciare l’attacco al suono della campana ma Tecuceanu lo ha superato prima della curva finale.

Tecaceanu è nato in Romania 22 anni fa e vive a Trebaseleghe in provincia di Padova dal 2008. Lo scorso Settembre ha vinto al meeting di Rovereto e nella tappa del Continental Tour Gold di Zagabria con il personale all’aperto di 1’44”93. Durante la stagione indoor ha migliorato il primato italiano di Donato Sabia sui 500 metri con 1’01’33” e il record personale sugli 800 metri a livello indoor con 1’47”43.

Catalin Tecuceanu: “Era una grande gara con ottimi avversari. L’obiettivo era vincere ed è andata esattamente così come volevo. E’ venuta fuori una gara molto strana. Barontini ha deciso di andare davanti e io ho aspettato la volata per batterlo”.

400 metri maschili

Brayan Lopez ha acciuffato la vittoria in 46”87 battendo con lo stesso tempo Mario Lambrughi in un arrivo al cardiopalma con una rimonta incredibile negli ultimi 80 metri in terza corsia.

Al lombardo dell’Atletica Riccardi Mario Lambrughi non è bastato un tuffo sul rettilineo finale per vincere ma il risultato degli Assoluti lascia ben sperare in vista dei 400 ostacoli all’aperto. Il primatista italiano della staffetta 4×400 Vladimir Aceti ha completato il podio vincendo la medaglia di bronzo in 47”17.

Lopez è originario della Repubblica Dominicana, dove ha vissuto fino al 2006. A nove anni ha raggiunto la madre Neris, che si era trasferita in provincia di Vercelli. Si è avvicinato all’atletica con le corse campestri nel 2012 dopo aver praticato baseball, judo e tennis. Si è dedicato allo sprint sotto la guida di Antonio Dotti.

Il salto di qualità ha coinciso con la stagione 2015 quando ha vinto l’argento con la staffetta 4×400 agli Europei Under 20 di Eskilstuna. Quattro anni dopo ha migliorato più volte il personale e ha vinto il bronzo agli Europei Under 23 sui 400 metri. E’ allenato dal tecnico torinese Alessandro Nocera dal Settembre 2020.

Brayan Lopez: “Agli Assoluti mi trasformo. Oggi ho stupito me stesso. Una vittoria importante per sognare con la staffetta italiana”.

400 metri femminili

La valdostana Eleonora Marchiando ha vinto una combattutissima finale dei 400 metri in 53”52 battendo di due centesimi di secondo l’altra specialista dei 400 ostacoli Ayomide Folorunso. Maya Bruney della Bracco Atletica Milano ha completato il podio in 53”80 battendo la due volte campionessa italiana indoor Raphaela Lukudo (53”98).

E’ stata una gara incerta fino all’ultimo metro con sei atlete sulla stessa linea a 50 metri dalla fine, dopo che Lukudo era riuscita a prendere la corda.

Marchiando ha iniziato con l’atletica a 13 anni sotto la guida dell’ex primatista italiano e bronzo olimpico dei 110 ostacoli Eddy Ottoz. Dopo essere stata frenata da un problema fisico nel 2019, Eleonora ha continuato la sua crescita piazzandosi seconda ai Campionati Italiani assoluti di Bressanone nel 2019.

Nel corso della stagione 2021 si è migliorata di quasi due secondi sui 400 metri indoor con 53”41 e ha contribuito al record italiano al coperto della staffetta 4×400 con 3’30”32. Nella scorsa estate ha vinto il titolo italiano sui 400 metri ostacoli con 55”16 ai Campionati Italiani assoluti di Rovereto. Si è laureata in economia e commercio alla Bicocca di Milano. Per una decina di anni ha suonato il violino.

Eptathlon maschile

Dario Dester ha superato ancora una volta la barriera dei 6000 punti nell’eptathlon con 6038 punti, arrivando a soli 38 punti dal suo record italiano realizzato un anno fa in occasione degli Assoluti indoor.

Dester aveva chiuso la prima giornata con un totale di 3348 punti, in ritardo di 45 rispetto alla tabella di marcia per battere il suo primato italiano stabilito nell’edizione degli Assoluti dello scorso anno.

L’atleta di Casalbuttano in provincia di Cremona ha demolito il record italiano sui 60 ostacoli con 8”04 con un miglioramento di otto centesimi di secondo rispetto al personale realizzato nella gara di un mese fa a Aubière in Francia. Nel salto con l’asta il giovane lombardo ha eguagliato il record personale con 5.00m prima di concludere le sette prove con un terzo posto sui 1000 metri in 2’46”00.

Dester ha completato la doppietta del suo team dopo il trionfo della compagna di allenamenti Sveva Gerevini con record italiano. Grande soddisfazione per il bravissimo Pietro Frittoli, che segue i due atleti dei Carabinieri.

Salto in alto femminile

Elena Vallortigara ha vinto il settimo titolo italiano della sua carriera tra indoor e outdoor nel salto in alto femminile con 1.92m alla prima prova. La saltatrice vicentina allenata dal senese Stefano Giardi ha superato 1.78m, 1.82m.e 1.86m al primo tentativo prima di commettere un errore a 1.89m.

A gara ormai vinta l’azzurra ha tentato tre prove a 1.95m. Erika Furlani si è piazzata al secondo posto con 1.86m una settimana dopo la doppietta del fratello Mattia nel salto in lungo e nel salto in alto ai Campionati Italiani allievi. La toscana Idea Pieroni ha completato il podio con 1.82m tre settimane dopo la vittoria ai Campionati Italiani allievi.

Salto in lungo maschile

Il finalista olimpico Filippo Randazzo ha vinto il primo titolo italiano indoor dopo i sei a livello outdoor con la misura di 8.00m. Le Fiamme Gialle hanno monopolizzato il podio con Gabriele Chilà (7.77m) e il triplista Simone Forte (7.72m).

Filippo Randazzo: “Finalmente posso togliermi la soddisfazione di vincere il titolo italiano indoor. Avevo vinto tante volte all’aperto ma non ero riuscito ad impormi al coperto. Sto lavorando molto per sfruttare la mia velocità di base.

Ci sono lavori in corso, ma incominciamo ad avere le prime risposte positive. Il salto che vorrei realizzare lo vedremo quest’estate. Sono tornato ad allenarmi nella mia Sicilia a Valguarnera. Ci vuole del tempo per aggiustare la mira ma siamo sulla buona strada. Punto a qualche piazzamento importante nelle occasioni che contano e al personale sui 100 metri”.

Salto in lungo femminile

La lombarda del Cus Pro Patria Milano Marta Amani ha vinto a sorpresa con 6.32m a soli 17 anni battendo Elisa Naldi (6.10m). Amani si era messa in luce tre settimane fa vincendo i titoli italiani juniores sui 200 metri e il salto in lungo sempre ad Ancona.

La teenager lombarda si allena sotto la guida di Fiorella Colombo a Bienate Magnago nel gruppo che comprende anche l’ostacolista Frank Brice Koua. Due anni fa vinse il titolo italiano under 18 ad Ancona con 6.23m arrivando a 13 centimetri dal record italiano allieve di Larissa Iapichino.

La milanese di Villa Cortese ha padre ivoriano mentre la madre è Martina Favaro, ex quattrocentista azzurra. Ha la passione per la musica e studia pianoforte classico.

Larissa Iapichino ha iniziato con due salti nulli. Nel terzo tentativo viene alzata inizialmente la bandiera bianca e il salto viene misurato a 6.50m, ma dopo l’analisi delle immagini video viene dato il salto nullo per aver pizzicato la plastilina con la punta della scarpa.

Larissa è rimasta esclusa dai salti di finale ma ha deciso di effettuare i tre salti finali sub-judice ma il ricorso non è stato accolto.

Salto con l’asta femminile

La portacolori delle Fiamme Oro Elisa Molinarolo ha fatto il bis vincendo ii secondo titolo italiano indoor della sua carriera nel salto con l’asta dopo il successo dell’edizione 2020 superando 4.46m al primo tentativo dopo un errore alla quota precedente di 4.41m.

L’ex ginnasta veneta ha vinto il duello con la primatista italiana all’aperto Roberta Bruni, seconda con 4.31m, prima di tentare senza successo tre prove a 4.56m, un centimetro in più rispetto al record personale all’aperto. Maria Roberta Gherca ha completato il podio con 4.21m.

Molinarolo è nata a Soave in provincia di Verona ma si è trasferita a Padova per dedicarsi alla ginnastica artistica. Nel 2009 conquistò il titolo italiano juniores nel volteggio. Successivamente è stata ispirata da uno spot televisivo di Yelena Isinbayeva e ha scelto di provare il salto con l’asta.

Nel 2017 ha conquistato il primo titolo italiano assoluto. Due anni dopo è diventata la quinta italiana di sempre con 4.41m. L’anno scorso si è migliorata fino a 4.55m. Nella sua carriera sportiva ha praticato il basket freestyle ed è stata allenatrice di pattinaggio su ghiaccio. E’ allenata da Marco Chiarello al Palaindoor di Padova vicino allo Stadio Euganeo.

Elisa Molinarolo: “Ho provato ad incrementare il ranking per qualificarmi per i Mondiali e gli Europei. Ai Campionati Italiani è importante essere sul pezzo e fare le misure che contano. Per quest’estate sogno di entrare in finale ai Mondiali e agli Europei.

Quest’anno ho avuto una preparazione altalenante perché la stagione scorsa è stata molto lunga e avevo bisogno di rifiatare. Una stagione di passaggio così mi piace molto. Ora cercherò di mettere le basi per una stagione all’aperto che sarà molto lunga. Voglio cercare di divertirmi e saltare in alto. L’atletica è diventata il mio lavoro. Tornerò a gareggiare quest’estate”.

3000 metri

Il romano Federico Riva e la genovese Ludovica Cavalli hanno vinto il titolo italiano assoluto sui 3000 metri tre settimane dopo aver vinto sulla stessa distanza ai Campionati Italiani Under 23 sulla stessa pista. Riva ha conquistato la vittoria al termine di una gara molto tattica tagliando il traguardo in 8’27”80 davanti a Yassin Bouih (8’27”97) e a Mattia Padovani (8’28”08).

Nella gara femminile si è formato un terzetto composto da Cavalli, da Micol Majori e Giulia Aprile. Quest’ultima si è ritirata dopo il successo di Sabato sui 1500 metri. Cavalli ha piazzato l’allungo vincente chiudendo in 9’09”52 davanti a Majori (9’13”01), mentre il terzo posto è andato a Sveva Fascetti (9’25”26).

Getto del peso femminile

Per la prima volta dopo dieci anni il titolo italiano del getto del peso non è andato a Chiara Rosa, che si è dovuta accontentare del terzo posto con 15.56m dopo diciannove titoli consecutivi e un totale di 29 vittorie tricolori.

La portacolori della Studentesca Rieti Martina Carnevale ha conquistato il primo titolo italiano assoluto della sua carriera con il record personale di 16.12m. Anna Musci (sorella dell’azzurro Carmelo) si è messa in luce piazzandosi al secondo posto con 15.58m.

Staffette 4×400

Il quartetto della Bracco Atletica composta da Maya Bruney, Alessandra Bonora, Alessandra Iezzi e Giancarla Trevisan ha stabilito il primato italiano della staffetta 4×400 femminile con 3’39”14.

Il team guidato dal Presidente Franco Angelotti ha vinto il “derby” milanese con le concittadine del Cus Pro Patria Milano (Ilaria Brurattin e le tre gemelle Serena, Virginia e Alexandra Troiani), che si è piazzata al secondo posto in 3’39”34 scendendo sotto il precedente record nazionale per club detenuto dall’Esercito con 3’40”81.

Il team veneto dell’Atletica Biotekna composto da Pietro Pivotto, Jean Marie Robbin, Alessandro Franceschini ed Emanuele Grossi ha conquistato la vittoria nella 4×400 maschile in 3’13”95 davanti al Cus Pro Patria Milano (3’14”20 per Francesco Domenico Rossi, Andrea Bilesio, Andrea Passadio e Mattia Casarico) e alla Riccardi Milano (3’18”74 per Stefano Grendene, Amedeo Perazzo, Andrea Lardini e Andrea Romani).

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