Nadia Battocletti è certamente uno dei talenti più puri della nostra atletica, in quanto dotata geneticamente, per quanto derivato dal padre Giuliano, che è anche il suo tecnico, ex maratoneta e mezzofondista, ma anche dalla madre di origine marocchina, Jawhara Saddougui, buona specialista degli 800 metri.
Ma le doti naturali non bastano se non c’è anche grande passione, determinazione, disciplina e sacrificio, tutte caratteristiche in cui Nadia eccelle e per cui, personalmente, credo tantissimo in un suo futuro roseo ricco di enormi soddisfazioni agonistiche per lei e per la maglia azzurra che veste con grandissimo orgoglio.
A 20 anni compiuti il 12 aprile l’atleta trentina, di Cles, ha già ottenuto importanti risultati internazionali, quali su tutti le due vittorie ai campionati europei juniores di cross e una medaglia d’argento nei 5000 metri, in pista, ai campionati europei under 20 di Boras 2019.
E proprio sui 5000 la vedremo impegnata, domenica pomeriggio, intorno alle 14.50, nel corso dei campionati italiani promesse inseriti nella Festa dell’Endurance di Modena, manifestazione che assegnerà i titoli italiani del mezzofondo dai 1500 ai 5000 metri nelle quattro categorie da assoluti ad allievi, oltre ad alcuni titoli della marcia.
Sarà la seconda e ultima uscita stagionale in pista di un 2020 post lockdown, per lei di poche gare, nell’ottica di valutare al meglio quale sia la disciplina più idonea da preparare per tentare di ottenere, l’anno prossimo, un difficile ma non certo impossibile minimo per le Olimpiadi di Tokio.
Se è vero, del resto, come mi ha anche chiaramente espresso nel corso dell’intervista rilasciatami a dicembre, che la corsa campestre è la sua passione, sembra che la disciplina dove possa giocarsi le migliori carte in pista siano proprio quei 5000 metri di cui è vicecampionessa europea juniores proprio con il suo p.b. di 16’09″39.
Certo, a prescindere dal ranking world athletics, il minimo per il Giappone è proibitivo, 15’10″00, ma da domenica si potranno cominciare a capire, auspicando ovviamente che non venga fuori una gara tattica, le possibilità di Nadia e i suoi progressi dell’ultimo anno.
L’ho raggiunta telefonicamente e, nella sua estrema immediata disponibilità di sempre, mi ha mandato un breve messaggio in risposta alla mia domanda di come stesse fisicamente
“Preparo la gara di domenica da agosto, quindi mi sono allenata. Due settimane fa sono scesa da Sestriere e mi sento molto bene. Non ho grandi aspettative, voglio solo correre dato che quest’anno ho fatto solo una gara su pista“.
L’unica gara di quest’anno è stato un 3000 metri a Cles, a casa sua quindi, più definibile un test da post carico in cui ottenne un crono di 9’23″20, abbastanza lontano dal suo 9’04″46 del 2019, che è anche primato italiano juniores sulla distanza.
Domenica potrebbe essere interessante, se la gara avrà certi ritmi, l’attacco al primato italiano promesse sui 5000 metri, che risale al 1989 di Orietta Mancia, che corse in 15’37″59, tempo battuto proprio quest’anno da Francesca Tommasi con 15’37″13 ottenuto però in gara mista.
Purtroppo proprio la Tommasi, che più di ogni altra avrebbe potuto contribuire a dettare il giusto ritmo per la realizzazione di un grande crono, da parte di entrambe, non parteciperà, nonostante risulti iscritta, per i postumi di un infortunio, ma Nadia potrebbe comunque trovare dei buoni riferimenti in atlete che gareggiano tra le assolute, quali Valeria Roffino e Federica Zanne, perché le due categorie, vedendo l’orario ufficiale comunicato, dovrebbero competere insieme.