Tamberi in Ungheria per tornare in alto

A Szekesfehrvar in Continental Tour sfida nei 400 tra Norman e Van Niekerk

Il Memorial Istvan Gyulai di Szekesfehrvar a 59 km da Budapest si preannuncia, questa sera, come uno dei meeting più importanti del Continental Tour Gold della stagione 2021. Il cast dell’evento ungherese dedicato al ricordo del Segretario Generale della ex IAAF Istvan Gyulai, morto nel Marzo 2006, propone tanti protagonisti delle prossime Olimpiadi di Tokyo.

Gianmarco Tamberi torna a gareggiare a Szekesfehrvar quattro anni dopo il terzo posto dell’edizione del 2017 con 2.28m, che rappresentò una tappa importante sulla via del recupero dopo l’infortunio di Montecarlo del 2016 che gli precluse le Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Per il saltatore anconetano è la quarta gara stagionale di salto in alto all’aperto dopo il 2.20 all’esordio di Hengelo, il terzo posto al Golden Gala di Firenze con 2.33m e il 2.24m di Leverkusen.

L’azzurro troverà in pedana alcuni dei possibili favoriti per le medaglie olimpiche a Tokyo come i russi Ilya Ivanyuk (leader mondiale stagionale con 2.37m e vincitore al Golden Gala di Firenze con 2.33m), Mikail Akimenko (argento mondiale con 2.35m a Doha 2019), Maxim Nedasekau (campione europeo indoor a Torun 2021 con 2.37m davanti a Tamberi), il primatista dell’Oceania e vincitore della Diamond League 2018 Brandon Starc.

Ci sarà anche un’altra azzurra di primo piano quale Luminosa Bogliolo che torna in gara sui 100 ostacoli femminili dopo il quarto successo consecutivo in 12”90 ai Campionati Italiani a Rovereto.

La finalista degli ultimi Europei Indoor di Torun sui 60 ostacoli ritrova in gara la portoricana Jasmine Camacho Quinn, leader mondiale stagionale con 12”32 e vincitrice al Golden Gala di Firenze con 12”38 dove la ligure si è classificata al quinto posto in 12”99.

Il cast propone anche la statunitense Gabby Cunningham, quarta ai Trials olimpici di Eugene in 12”53, le sorelle britanniche Cindy Sember e Tiffany Porter, seconda e terza agli Europei Indoor di Torun sui 60 ostacoli, la campionessa europea Elvira Hermann e la giovane giamaicana Britany Anderson.

Luminosa Bogliolo (foto Grana/FIDAL)
Luminosa Bogliolo (foto Grana/FIDAL)

Il neo vincitore dei Campionati statunitensi Michael Norman sfida per la prima volta in carriera il campione olimpico e primatista del mondo Wayde Van Niekerk in una super gara di 400 metri che preannuncia anche la presenza del campione del mondo di Doha 2019 dei 400 metri Steven Gardiner.

Norman è imbattuto nel 2021 e ha migliorato il primato stagionale in ogni gara disputata vincendo a Walnut in 44”40, nella Diamond League in 44”27 e ai Trials olimpici statunitensi di Eugene in 44”07.

Van Niekerk è tornato su buoni livelli dopo anni condizionati da un grave infortunio subito durante una partita di rugby benefica. La star sudafricana ha vinto il titolo sudafricano sui 200 metri in 20”38 in primavera e due gare di 400 metri del Continental Tour Silver a Madrid in 44”56 e a Lucerna in 44”87.

Van Niekerk e Norman sono i primi due velocisti in grado di scendere al di sotto dei 10 secondi sui 100 metri, dei 20 secondi sui 200 metri e dei 44 secondi sui 400 metri.

Gardiner ha vinto in tre edizioni del meeting di Szekesfehrvar e detiene il record della manifestazione con 44”30 dal 2015. Il campione caraibico ha vinto di recente il titolo delle Bahamas in 44”52.

Il cast propone anche lo statunitense Michael Cherry, vincitore nel meeting di Fort Worth in 44”37 e secondo classificato ai Trials statunitensi dietro a Norman in 44”35.

Holloway all’attacco del record del mondo dei 110 ostacoli

Szekesfehrvar ha regalato negli ultimi anni grandi prestazioni nelle gare ad ostacoli e anche quest’anno c’è grande attesa per questa specialità sia al maschile sia al femminile.

Il primatista mondiale dei 60 metri ostacoli Grant Holloway ha sfiorato di un solo centesimo di secondo il primato mondiale dei 110 ostacoli di Aries Meritt fermando il cronometro in 12”81 nella semifinale dei recenti Trials olimpici statunitensi a Eugene. Holloway, salito al secondo posto nelle liste mondiali all-time all’aperto, disputò la prima gara da professionista su suolo europeo vincendo l’edizione del Memorial Gyulai in 13”16 poche settimane dopo la vittoria ai Campionati NCAA in 12”98. Lo scorso anno si classificò secondo in 13”22.

Due volte è servito un tempo al di sotto dei 13 secondi per vincere a Szekesfehrvar: nel 2017 Omar McLeod vinse in 12”96, mentre nel 2018 Sergey Shubenkov migliorò il primato del meeting con 12”92.

Orlando Ortega torna a correre nel meeting ungherese dopo il successo dell’anno scorso in 13”21. Il campione del mondo di Pechino 2015 Shubenkov torna a correre nel circuito internazionale dopo aver corso in 13”24 a Cheboksary.

Per l’azzurro Paolo Dal Molin sarà un importante banco di prova internazionale in vista delle Olimpiadi di Tokyo. Il bronzo europeo indoor 2021 ha battuto dopo nove anni il primato italiano di Emanuele Abate vincendo il titolo italiano a Rovereto con 13”27. Lo scorso inverno l’ostacolista alessandrino ha avvicinato il record italiano indoor correndo i 60 ostacoli in 7”55.

Il giovane giamaicano Rasheed Broadbell ha realizzato il quinto miglior tempo dell’anno con 13”10 ma un infortunio lo ha fermato ai Trials statunitensi. Broadbell è tornato Sabato scorso con la vittoria al meeting di Lignano Sabbiadoro in 13”68 con un vento contrario di -0.6 m/s.

Ai blocchi di partenza ci sarà anche l’altro giamaicano Ronald Levy, vincitore ai Trials Giamaicani in 13”10 a fine Giugno. L’appuntamento con le due serie dei 110 ostacoli é fissato per le 17.25 e 18.05.

Paolo Dal Molin (foto Grana/FIDAL)
Paolo Dal Molin (foto Grana/FIDAL)

400 ostacoli femminili: rivincita tra Bol e Little

I 400 ostacoli sono la specialità che sta regalando le maggiori emozioni in questa stagione. Dopo i primati del mondo di Sydney McLaughlin ai Trials olimpici e di Karsten Waholm ai Bislett Games di Oslo, Femke Bol e Shamier Little hanno dato vita ad uno straordinario testa a testa al meeting di Stoccolma, dove l’olandese ha prevalso sulla statunitense per due centesimi di secondo in 52”37 arrivando a tre centesimi di secondo dal record europeo di Yulia Pechonkina.

Bol e Little sono salite rispettivamente al quarto e al quinto posto delle liste mondiali all-time. Le altre protagoniste sono la giamaicana Janieve Russell (vincitrice ai Trials di Kingston in 54”07), la campionessa europea e primatista svizzera Lea Sprunger, la medaglia di bronzo olimpica 2016 Ashleigh Spencer e la statunitense Nnenya Hailey (54”24 ai Trials olimpici statunitensi).

Il primato all-comers su suolo ungherese di 53”37 potrebbe avere le ore contate.

Femke Bol (foto AFP/Stoccolma)
Femke Bol (foto AFP/Stoccolma)

200 metri femminili: Miller Uibo contro Sherika Jackson

I 200 metri femminili stanno conoscendo un periodo di grande splendore e la gara di Szekesfehrvar presenta quattro delle migliori protagoniste degli ultimi anni: Shaunae Miller Uibo, Shericka Williams, Mujinga Kambundji e Dafne Schippers.

La campionessa olimpica dei 400 metri Shaunae Miller Uibo ha un primato stagionale di 22”03 sui 200 metri e la migliore prestazione mondiale dell’anno di 49”08 sui 400 metri. Nell’ultimo fine settimana di Giugno la bahamense ha vinto il doppio titolo nazionale sui 200 metri con 22”18 e sui 400 metri con 50”48 ai Campionati nazionali di Nassau. Da settimane ha annunciato la decisione di correre i 200 metri alle Olimpiadi di Tokyo.

Miller Uibo sfiderà la giamaicana Shericka Williams, che ha migliorato i primati personali sui 100 e sui 200 metri con 10”77 e 21”82 ai Campionati giamaicani di Kingston.

Kambundji ha vinto la medaglia di bronzo sui 200 metri ai Mondiali di Doha 2019 e si è imposta sui 100 metri ai recenti campionati svizzeri di Kingston in 11”05. Schippers ha vinto due titoli mondiali consecutivi sui 200 metri a Pechino 2015 e a Londra 2017 e l’argento sui 200 metri alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016.

200 metri maschili: Bednarek contro l’astro nascente Knighton

La starting list propone un cast strepitoso con dodici velocisti accreditati di un record personale al di sotto dei 20 secondi.

I fari sono puntati su Kenny Bednarek e sul fenomenale diciassettenne Erryion Knighton, secondo e terzo sui 200 metri ai Trials olimpici statunitensi di Kingston. Bednarek ha vinto due tappe della Diamond League a Gateshead e a Doha e si è qualificato per la sua prima Olimpiade con il secondo posto nella finale dei 200 metri a Eugene in 19”78 dopo essersi classificato quarto sui 100 metri in 9”89.

Knighton ha battuto due volte il primato mondiale under 18 di Usain Bolt con 20”11 a Jacksonville e 20”04 nella batteria dei 200 metri dei Trials statunitensi di Eugene. Ha battuto successivamente due volte il primato mondiale under 20 dello stesso Bolt correndo in 19”88 in semifinale e in 19”84 in finale qualificandosi per la prima Olimpiade della sua carriera.

Knighton ha iniziato la carriera come wide receiver e ha ricevuto delle offerte di borse di studio da cinque prestigiose università per giocare a football americano ma ha scelto la strada dell’atletica. Su suggerimento dell’allenatore della squadra di football americano, cominciò a dedicarsi all’atletica quando entrò alla Hillsborough High School di Tampa in Florida. Correrà la sua prima gara su suolo europeo.

Il cast comprende il vice campione olimpico e mondiale André De Grasse, secondo a Doha in 19”89 alle spalle di Bednarek e vincitore sui 200m a Oslo in 20”09, il primatista nigeriano e campione NCAA dei 100 e dei 200 metri Divine Oduduru, il campione mondiale del 2017 ed europeo 2018 Ramil Gulyev, il sudafricano Akani Simbine, campione africano dei 100 metri, e il panamense Alonso Edward, vice campione del mondo dei 200m a Berlino 2009.

Erriyon Knighton (foto Watch Athletics)
Erriyon Knighton (foto Watch Athletics)

100 metri femminili: Fraser Pryce sfida Thomas

La pluricampionessa olimpica e mondiale Shelly Ann Fraser Pryce è nella forma della vita e a 34 anni ha stabilito il secondo miglior crono della storia sui 100 metri con 10”63 a Kingston. Ai Campionati giamaicani si è qualificata per la sua quarta Olimpiade vincendo i 100 metri in 10”71 e i 200 metri in 21”79 (primato personale).

Gabby Thomas debutta in Europa dopo la vittoria sui 200 metri ai Trials olimpici nello straordinario tempo di 21”61, con il quale è salita al secondo posto nelle liste mondiali di sempre alle spalle di Florence Griffith Joyner. Thomas, nata ad Atlanta 24 anni fa e cresciuta a Florence in Massachussets, si è laureata in neurobiologia alla prestigiosa Harvard University e si è iscritta al master dell’Università del Texas per seguire i corsi di epidemiologia e management di assistenza sanitaria.

Il cast comprende altre tre possibili pretendenti al podio olimpico come la campionessa olimpica dei 100 e dei 200 metri Elaine Thompson Herah, vincitrice sui 100m al meeting di Lignano Sabbiadoro in 11”03 con vento contrario di -1.2 m/s, la nigeriana Blessing Okagbare, vincitrice ai Trials nazionali di Lagos in 10”63 con vento a favore oltre la norma, e la tre volte medagliata mondiale Marie Josée Ta Lou, vincitrice sui 100m a Oslo in 10”91.

Shelly Ann Fraser-Pryce ( foto world athletics)
Shelly Ann Fraser-Pryce ( foto world athletics)

Salto triplo maschile: Super sfida tra Zango e Pichardo

Il primatista mondiale indoor Fabrice Zango e Pedro Pablo Pichardo tornano sulla pedana del salto triplo di Szekesfehrvar, che ha sempre regalato grandi risultati. Zango proverà a ripetere il successo dell’anno scorso quando batté Christian Taylor con un salto da 17.43m.

Il saltatore burkinabé si è imposto con 17.67m a Montreuil e ha vinto al meeting di Madrid con 17.83m con vento a favore oltre la norma di +2.6 m/s battendo Pichardo, secondo con 17.69m.

800 metri maschili: Murphy e Rotich favoriti

Il bronzo olimpico degli 800 metri Clayton Murphy debutta in Europa dopo la vittoria nella finale degli 800 metri ai Trials olimpici statunitensi di Eugene in 1’43”17 (migliore prestazione mondiale dell’anno).

Gli altri principali atleti di una gara che si preannuncia di alto livello sono il keniano Ferguson Rotich (bronzo mondiale a Doha 2019 e vincitore al meeting di Stoccolma in 1’43”84), il primatista britannico indoor e campione britannico outdoor 2021 Elliot Giles, lo statunitense Bryce Hoppel (quarto ai Mondiali di Doha 2019 e terzo ai Trials di Eugene) e il canadese Marco Arop, finalista ai Mondiali di Doha.

3000 metri maschili: Wale cerca il grande tempo

Numerosi atleti etiopi disputeranno i 3000 metri maschili, la gara più lunga del programma del Memorial Istvan Gyulai. Getnet Wale, conosciuto fino all’anno scorso come uno dei migliori specialisti dei 3000 siepi, ha sfiorato la seconda migliore prestazione mondiale di sempre a livello indoor correndo in 7’24”98.

Wale ha vinto i 5000 metri in 12’53”28 ai Trials olimpici etiopi qualificandosi per le Olimpiadi. Il due volte campione mondiale dei 5000 metri Muktar Edris, Hagos Gebrhiwet (argento olimpico a Rio 2016) e Telahun Haile Bekele cercheranno un’occasione di rivincita dopo l’esclusione dalla squadra etiope per le Olimpiadi.

Il campione del mondo di cross juniores Milkesha Mengesha cerca una conferma dopo la qualificazione olimpica ottenuta grazie al terzo posto ai Trials etiopi in 12’58”28. Il keniano Mark Lokumet, vincitore sui 5000m a Bergamo in 13’01”68 davanti a Selemon Barega, cercherà di spezzare l’egemonia dell’Etiopia.

100 metri maschili: Simbine contro Young

Akani Simbine è uno dei velocisti più in forma del momento e non ha mai perso in questa stagione nelle otto gare disputate. Nelle ultime settimane il sudafricano ha vinto i 100 metri Golden Gala a Firenze in 10”08 e al meeting di Lucerna in 10”11. I principali avversari del sudafricano sono il campione europeo di Berlino 2018 Zharnel Hughes, lo statunitense Isian Young, quinto nelle liste mondiali stagionali con 9”89, e l’oro europeo dei 200 metri di Zurigo 2014 Adam Gemili.

Tortu-Simbine-Jacobs (foto FIDAL/Colombo)
Tortu-Simbine-Jacobs (foto FIDAL/Colombo)

Lancio del disco maschile

Lo svedese Daniel Stahl (oro mondiale a Doha 2019) sfiderà il polacco Piotr Malachowski e il lituano Andrius Gudzius, che hanno preceduto lo svedese nell’albo d’oro di campioni del mondo vincendo rispettivamente a Pechino 2015 e a Londra 2017.

Stahl ha vinto nove gare su dieci in questa stagione perdendo soltanto dal connazionale Simon Petterson a Vaxjo. Stahl detiene la migliore prestazione mondiale dell’anno con 70.55m a Kuortane e ha vinto le tappe della Diamond League a Oslo (68.65m) e a Stoccolma (68.44m).

Lo scorso anno vinse a Szekesfehrvar con 67.31m. Gli altri protagonisti in gara sono il campione olimpico Christoph Harting, il vice campione mondiale di Doha 2019 Fedrik Dacres e il primatista briannico Lwrence Okoye.

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Il prologo di ieri con le gare del lancio del martello: Vittorie per Wlodarczyk e Kokhan

La primatista mondiale e due volte campionessa mondiale Anita Wlodarczyk e la star emergente Mykhaylo Kokhan hanno vinto le gare del lancio del martello del meeting di Szekesfehrvar disputate nel prologo di Lunedì pomeriggio.

Kokhan ha aperto la gara con un lancio da 78.50m ma il campione europeo Wojciech Nowicki ha risposto subito con un lancio da 80.58m. Kokhan ha sfiorato gli 80 metri con 79.76m al terzo tentativo prima di migliorare il record personale con 80.78m durante il quarto tentativo.

Nowicki ha superato ancora gli 80 metri con 80.52m, ma non è stato sufficiente per vincere. Kokhan, quinto classificato ai Mondiali di Doha 2019, ha conquistato la vittoria più importante della sua carriera con il lancio più lungo di sempre per un atleta di 20 anni.

Il quattro volte campione mondiale Pawel Fajdek si è classificato al terzo posto con 78.78m.

Mykhaylo Kokhan: “Lanciare oltre gli 80 metri era il mio obiettivo. E’ stato bello battere Fajdek e Nowiicki, probabilmente stanno caricando in allenamento ora per arrivare pronti alle Olimpiadi”.

Nella gara femminile Malwina Kopron (bronzo ai Mondiali di Londra 2017) si è portata al comando al secondo tentativo con un lancio da 71.72m, ma Wlodarczyk ha risposto realizzando la misura di 73.52m.

Kopron si è migliorata nel terzo tentativo con 74.02m, ma Wlodarczyk ha ripreso la testa della gara con 74.76m e ha consolidato il suo vantaggio con altri due lanci da 73.77m e 74.43m.

La francese Alexandra Tavernier ha spedito l’attrezzo alla misura di 74.69m nel sesto tentativo chiudendo la gara al secondo posto.

Wlodarczyk ha conquistato il sesto successo della sua carriera a Szekesfehrvar. In precedenza aveva vinto tutti gli anni dal 2014 al 2018 e ha realizzato il record del meeting con 78.10m nel 2016.

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