Nella quarta tappa della Diamond League, il famoso meeting Bislett Games di Oslo, crolla uno dei record del mondo maschili più antichi, quello dello statunitense Kevin Young che corse a Barcellona, nella finale olimpica del 1992, i 400 ostacoli in 46″78.
E’ stato il fenomenale atleta di casa, Karsten Warholm a infrangere tale primato correndo in 46″70, otto centesimi meglio e proprio davanti al suo pubblico finalmente tornato ad assistere anche agli eventi di Atletica.
In una serata calda e nuvolosa, che ha accolto il maggior numero di spettatori in un evento sportivo norvegese, dall’inizio della Pandemia, Warholm è stato accolto da un tripudio di applausi e canti al suono di “Karsten, Karsten“.
Andato sui blocchi nella sua corsia preferita, la numero 7, con il brasiliano Alison Dos Santos alla sinistra e il francese Ludvy Vaillant alla destra, Warholm è partito con grandissima decisione come è solito fare, raggiungendo quasi subito il suo avversario partito davanti e trovandosi nettamente davanti a tutti, all’inizio dell’ultima curva.
Contrariamente a precedenti gare dell’anno scorso, quando aveva sfiorato il primato come in Diamond League a Stoccolma dove aveva corso in 46″87, Karsten è riuscito a superare al meglio l’ultimo ostacolo, senza tagliarlo, catapultandosi poi sul traguardo con le braccia allargate nel fantastico crono del nuovo primato.
Grande prestazione anche per Dos Santos che è arrivato secondo, migliorando il suo record sudamericano con 47″38, e bene anche il turco Yasmani Copello terzo in 48″86.
Le prime dichiarazioni di Warholm: “Sapevo di avere nelle gambe un grande tempo. Avevo la sensazione da tanto tempo che il record potesse cadere, ma non si sa mai quando è il momento giusto per batterlo. E’ davvero speciale realizzare il record del mondo al Bislett Stadium davanti ai miei amici e alla mia famiglia.
E’ soltanto la mia prima gara della stagione e penso di avere ancora margini di miglioramento. Potrebbe essere necessario un altro primato per vincere alle Olimpiadi. Ci sono tanti grandi atleti che possono ambire alla medaglia d’oro.
Ora ho il record del mondo e sono molto felice. Soltanto gareggiando contro grandi avversari è possibile spingersi verso grandi prestazioni e alzare l’asticella del rendimento. Se corressi da solo, non riuscirei a spingermi oltre i miei limiti“.
Le parole dell’ex primatista Young. “Dopo aver assistito all’impresa di Warholm, il mio telefono ha continuato a squillare. Che gara incredibile. Mi sono divertito e per ora ho ancora il record olimpico. Per vincere a Tokyo, Rai o Karsten dovranno fare la gara della vita“.
I tifosi non dovranno aspettare molto fino alla prossima puntata di quella che, da tempo, ormai, è un’altra di quelle straordinarie rivalità che l’Atletica può offrire su un piatto d’argento, poiché Warholm e Benjamin si sfideranno nella gara di Wanda Diamond League che si svolgerà a Monaco il 9 luglio.
Con Sydney McLaughlin, che domenica ha fermato il cronometro a 51″90 nella finale dei Trials, abbattuti in pochissimi giorni entrambi i record mondiali dei 400 ostacoli.

Karsten Warholm è nato il 28 Febbraio 1996 a Ulsteinvink e ha iniziato la sua carriera sportiva come specialista delle prove multiple vincendo la medaglia d’oro nell’octathlon ai Mondiali Under 18 di Donetsk 2013.
Due anni dopo è salito sul podio due volte vincendo la doppia medaglia d’argento nel decathlon e sui 400 metri agli Europei Under 20 di Eskilstuna 2015. In quell’anno Karsten ha cambiato specialità concentrandosi sui 400 ostacoli e ha iniziato ad allenarsi sotto la guida di Leif Olaf Alnes, coach norvegese di 62 anni.
“Nonostante la differenza di età ho un rapporto di amicizia con il mio allenatore. E’ come se avessimo la stessa età. Ci divertiamo insieme. E’ molto orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto insieme”.
Karsten ha iniziato a praticare atletica giovanissimo a Ulsteinvink su suggerimento di un amico.
“Ho iniziato quando avevo otto anni. Un mio amico, che praticava atletica nel club locale venne da me proponendomi di prendere parte ad una gara. Mi presentai con i jeans e vinsi la gara sui 200 metri. Da allora ho iniziato con l’ atletica. Ho praticato molto sci di fondo ma mai a livello agonistico. Ero molto bravo in tutte le specialità di corsa e nei salti”.
“Ai Campionati nazionali giovanili disputavo otto gare e molte volte vincevo otto medaglie d’oro. Mi piaceva tutto ma dopo il titolo mondiale under 18 hanno inserito il decathlon al posto dell’octathlon aggiungendo il salto con l’asta e il lancio del disco. Improvvisamente è diventato tutto molto più difficile perché c’erano tante cose nuove da imparare. Il mio attuale allenatore mi ha suggerito allora di passare ai 400 ostacoli“.
Warholm è molto stimato per il suo carattere solare, che lo rende più simile ad un ragazzo di un paese latino.
In occasione della vittoria ai Mondiali di Londra 2017 è diventato famoso per il grido di incredulità, ormai una sua caratteristica alla fine di ogni importante vittoria o prestazione, che molti hanno paragonato all’Urlo di Munch.
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