Claudio Stecchi, lo specialista azzurro del salto con l’asta, non è più riuscito a gareggiare proprio dall’8 settembre 2020, dal giorno della sua eccellente prova in una gara in piazza a Chiari, quando era salito sino a 5,82 metri, suo personale a soli otto centimetri dal record italiano del suo allenatore e campione del mondo di Parigi 2003 Giuseppe Gibilisco.
Da allora, purtroppo, una continua lotta con i guai fisici, un’operazione al ginocchio sinistro nel mese di febbraio, la lunga riabilitazione, l’esordio rinviato più volte.
Adesso per Claudio il momento della grande decisione con la gara di venerdì, alle ore 11 di mattina come il turno di qualificazione olimpica (in programma il 31 luglio alle 9.40 del Giappone).
Al centro sportivo delle Fiamme Gialle, il 29enne saltatore fiorentino cerca risposte confortanti e quella fiducia che serve per affrontare l’esperienza a cinque cerchi, la prima della sua carriera, dopo l’ottavo posto ai Mondiali di Doha e il quarto agli Euroindoor di Glasgow.
Le parole di Stecchi “Vorrei un risultato che mi possa dare un po’ di tranquillità e questo test è importante anche per utilizzare aste da gara che non uso di solito in allenamento”.
A stimolarlo, anche la presenza di German Chiaraviglio, esperto astista argentino, campione sudamericano accreditato di 5,61 in stagione, al lavoro sul litorale romano dalla metà di giugno. E non mancano due saltatori di casa, entrambi delle Fiamme Gialle: il ventenne campione italiano assoluto Ivan De Angelis, salito a 5,50 a Rovereto, e il tricolore indoor Max Mandusic, 5,55 in inverno.