Domani 1 marzo iniziano i campionati del mondo al coperto che si svolgeranno a Glasgow sino a domenica 3, e ieri i 21 componenti della squadra azzurra sono atterrati nel capoluogo scozzese carichi tutti di tanti sogni ed aspettative che, certamente, saranno presenti in uno degli atleti più giovani della spedizione, il 21enne Lorenzo Simonelli, reduce da una stagione al coperto in continua crescita che l’ha portato a realizzare prima il nuovo record italiano dei 60 ostacoli con 7″50, per poi abbassarlo in altre due occasioni sino al 7″46 con cui ha vinto sabato scorso il meeting Gold del World Indoor Tour disputato a Madrid.
Per l’azzurro quindi una condizione splendida che, unita alla sua proverbiale carica agonistica che si percepisce solamente guardandolo sui blocchi di partenza, potrebbe consentirgli di puntare in alto con l’obiettivo principale della finale, ma con il vantaggio di non avere nulla da perdere ne da dimostrare, per cui sognare anche qualcosa di più non costa nulla.
Contro di lui avversari di enorme spessore a cominciare ovviamente dall’imbattibile sulla disciplina corta degli ostacoli, lo statunitense Grant Holloway, campione a Belgrado e che recentemente ha ritoccato il suo record del mondo portandolo a 7″27, poi certamente il suo connazionale Trey Cunningham accreditato di 7″39, ma anche alcuni atleti europei di grande caratura tecnica quali lo svizzero Jason Joseph, i francesi Wilhem Belocian e Just Kwaou-Mathey, lo spagnolo Asier Martinez e il polacco Jakub Szymanski.
Nei 60 ostacoli femminili si è compiuta in questo inverno la rivoluzione della bahamense Devynne Charlton, che ha portato il record del mondo a 7″67 e parte quindi da grande favorita per riportare in casa Caribe il titolo mondiale che manca dal 1997, allora fu la giamaicana Freeman, e in questo sarà favorita dall’assenza della statunitense co-primatista Tia Jones, mentre per la zona podio sono da tenere in considerazione l’olandese due volte oro europeo Nadine Visser e la polacca Skrzyszowska, non dimenticando tra le partecipanti la debuttante con la maglia della nazionale italiana assoluta Veronica Besana.
800 metri
Parlando di sogni e aspettative non si può però trascurare che in cima alla lista delle migliori prestazioni annuali sugli 800 metri c’è l’azzurro Catalin Tecuceanu, il quale ha entusiasmato sabato scorso a Madrid con una splendida gara di testa che l’ha portato a vincere con il nuovo record italiano, battuto dopo 31 anni, di 1’45″00.
Tra i suoi avversari il campione del mondo indoor uscente Mariano Garcia e quello europeo Adrian Ben, grandi big spagnoli, ma sono tanti gli atleti che possono farsi valere in una gara sempre difficile da interpretare e che, al coperto, potrebbe essere ancora più tattica, per cui tra tutti ricordiamo lo statunitense Hoppel, il keniano Kibet, il belga Crestan, gli africani Masalela e Gouaned, il francese Robert e lo svedese Kramer.
Nella gara femminile presenti quasi tutte le migliori dell’anno, dalle etiopi Habitam Alemu e Tsige Duguma, alla british Jemma Reekie, all’ugandese Nakaayi che vanta un titolo mondiale outdoor e bronzo a Belgrado, sino alla giovanissima elvetica Werro, mentre tra le azzurre ci sarà Eloisa Coiro anche lei in ottime condizioni di forma per puntare alla finale.
1500 metri
Il podio a firma etiope, nella gara femminile, è una concreta possibilità, con grandi favorite Freweyni Hailu, Diribe Welteji e la 18enne Birke Haylom che godono dei migliori accrediti, largamente migliori di avversarie di grande qualità, come la britannica Bell e l’irlandese Healy che guidano il drappello delle migliori europee iscritte, mentre tra le azzurre ci sarà la campionessa italiana Giulia Aprile.
Partita aperta nella gara degli uomini dove non ci sarà Jakob Ingebrigtsen, ma l’etiope bi-campione in carica Samuel Tefera con il 17enne connazionale Mehary e un gran numero di atleti con ambizioni, dal norvegese bronzo mondiale all’aperto Nordas al francese bronzo europeo Habz, ai sudafricani Tshite e Mphahlele.
3000 metri
Non c’è un favorito della vigilia nella prova maschile con tanti pretendenti a iniziare dall’etiope campione del mondo in carica Selemon Barega, poi il suo connazionale Wale, lo spagnolo argento europeo Adel Mechaal, gli statunitensi Nuguse e Hacker, l’iridato dei 1500 metri il britannico Josh Kerr, mentre tra gli azzurri Pietro Arese, primatista italiano da quest’anno e Federico Riva.
Nella gara femminile, l’etiope Gudaf Tsegay mira all’oro dopo quello di Belgrado sui 1500 metri, in un parterre estremamente competitivo che comprende l’idolo di casa e due volte campionessa europea Laura Muir, l’altra etiope Meshesha (o Lemlem Hailu in alternativa), l’australiana Jessica Hull, la ritrovata statunitense Elle St. Pierre e la keniana primatista dei 3000 siepi Beatrice Chepkoech, senza ovviamente dimenticare l’azzurra Ludovica Cavalli.
400 metri
Potrebbe essere insieme all’extraterrestre Duplantis la principale protagonista di tutto l’evento, l’olandese Femke Bol si presenta forte del suo primato del mondo al coperto di 49″24 dopo il 49″26 di un anno fa, lei che è la campionessa del mondo di Budapest 2023 sui 400 H e che si presenta da favoritissima alla gara piana indoor.
Zona podio per la connazionale Lieke Klaver e per un folto lotto di specialiste, dalle statunitensi Holmes e Diggs alla ceca Vondrova.
Tra gli uomini debutto stagionale per il norvegese Karsten Warholm e il trinidegno Jereem Richards, rispettivamente campione europeo e mondiale in carica al coperto, in una specialità che pochi giorni fa ha visto portare il primato mondiale a 44″49 dallo studente canadese Christopher Morales-Williams nel circuito della gare NCAA ma a Glasgow non ci sarà.
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