Dina Asher-Smith: il viaggio per Tokyo passa dalla riviera ligure

La campionessa del mondo stella del meeting di Savona

Nel primo grande meeting della stagione all’aperto su pista, che si svolgerà in Italia a Savona il 13 maggio prossimo, ci sarà anche la straordinaria velocista britannica Dina Asher Smith, entrata nella storia come la prima atleta della sua nazione capace di scendere sotto la barriera degli 11 secondi sui 100 metri, grazie al 10”99 realizzato a soli 19 anni al meeting della Diamond League di Londra, nel 2015, davanti al pubblico di casa.

La campionessa del mondo dei 200 metri a Doha 2019, correrà questa gara onorando con la sua presenza il meeting internazionale Giulio Ottolia, giunto quest’anno alla sua decima edizione, che vedrà campioni e sfide di altissimo livello.

Oltre alla medaglia d’oro nel corso degli ultimi mondiali, la sprinter londinese ha ottenuto l’oro sulla distanza dei 200 metri agli Europei di Amsterdam 2016, e a quelli di Berlino 2018 dove ha fatto l’en-plein, vincendo il metallo più prezioso anche sui 100 metri e nella staffetta 4×100.

Nel 2020 a causa della pandemia mondiale non ha praticamente gareggiato, e questo inverno ha fatto pochissime gare sui 60 metri, con il miglior tempo di 7″08 all’Europahalle di Karlsruhe, il 29 gennaio, per poi saltare gli Euroindoor e concentrarsi sulla strada per le Olimpiadi, la cui prima tappa passerà proprio da Savona.

Pur essendo di origini giamaicane da parte di entrambi i genitori, è nata nel sobborgo a nord-est di Londra di Orpington il 4 dicembre 1995 in quanto il padre e la madre, Julie e Winston Asher-Smith, si trasferirono in Inghilterra prima che Dina nascesse.

I miei genitori mi hanno sempre sostenuto molto e sono presenti in ogni mia gara dalle competizioni scolastiche e juniores fino alle Olimpiadi. Sono fortunata ad avere dei genitori che mi seguono ovunque“.

Dina frequentò la Newstead Wood High School, dove nel 2014 conseguì con successo l’esame finale e il livello A di votazione le permise di iscriversi al prestigioso King’s College di Londra dove si è laureata in storia a pieni voti.

Il giorno in cui fui ammessa al King’s College è stato il più bello della mia vita. Ho scelto questa università non solo per la sua reputazione ma anche per l’ambiente famigliare di questo ateneo. Per me è importante godermi il periodo dell’università e costruire amicizie durature.

Ho frequentato corsi su Platone, Aristotele, Hobbes, Locke e Thomas More, sulla Rivoluzione Francese e le guerre napoleoniche. Il corso che mi ha maggiormente affascinato è quello sulla storia dell’America dalla colonizzazione a Obama. Non studio solo per prendere dei bei voti ma per approfondire il passato al fine di comprendere meglio il presente.

Non è stato facile combinare gli studi e cinque giorni di allenamento alla settimana. È molto impegnativo ma mi piace perché mi permette di avere un giusto equilibrio. Il mio motto è studiare storia per fare la storia”.

La realizzazione di un sogno

Dall’età di otto anni Dina fa parte dello storico club di atletica londinese Blackheath and Bromley Harriers Club e si allena con il coach John Blackie. Mise in luce il suo talento nella finale dei Mondiali Juniores di Barcellona 2012, dove si classificò settima sui 200 metri in 23”50.

Durante le Olimpiadi di Atene 2004 quando frequentavo la Primary School, mi chiesero cosa volevo fare da grande e io risposi che il mio sogno era quello di andare alle Olimpiadi e vincere una medaglia. Dopo aver visto in televisione la vittoria di Kelly Holmes sugli 800 e sui 1500 metri, feci un disegno che mi raffigurava sul podio olimpico. Mi affascinò vedere gli atleti premiati con la corona d’olivo“.

Asher Smith salì sulla ribalta a livello internazionale nel 2013 quando si aggiudicò due medaglie d’oro sui 200 metri ai Campionati Europei Juniores allo Stadio Raul Guidobaldi di Rieti in 23”29 battendo la connazionale Desirée Henry e nella staffetta 4×100 nell’ambito di una rassegna giovanile che rivelò anche il talento del connazionale Nethaneel Mitchell Blake, vincitore sui 200 metri.

Grazie a questi risultati Asher Smith fu selezionata dalla Federazione britannica per gareggiare nella staffetta 4×100 ai Mondiali di Mosca dove fu l’atleta più giovane della sua nazionale a 18 anni non ancora compiuti. Insieme alle compagne di squadra Ahleigh Nelson, Annabelle Lewis e Hayley Jones, Asher Smith conquistò la medaglia di bronzo in 42”87 alle spalle della Giamaica e degli Stati Uniti.

Nella stagione indoor 2014 Asher Smith realizzò due record nazionali al coperto sui 60 metri con 7”22 (migliorando di 12 centesimi di secondo il limite nazionale da lei stessa detenuto) e sui 200 metri con 23”15, tempo con il quale polverizzò il precedente 23”44 detenuto da Amy Spencer nel 2003.

Durante l’estate 2014 Dina si aggiudicò il titolo mondiale sui 100 metri ai Mondiali Juniores di Eugene in 11”23 precedendo l’equadoregna Angela Tenorio e la statunitense Kaylin Whitney. Asher Smith si qualificò per la finale dei 200 metri agli Europei di Zurigo ma si infortunò alla coscia durante la gara per il titolo vinta da Dafne Schippers.

La prima medaglia da senior e la finale mondiale a Pechino

La stagione 2015 si aprì nel migliore dei modi con la medaglia d’argento sui 60 metri agli Europei Indoor di Praga a soli tre centesimi di secondo dall’olandese Dafne Schippers in 7”08, tempo con il quale eguagliò il record nazionale di Jeanette Kwakye. Con questa prestazione è diventata la teenager più veloce di sempre sulla distanza a livello mondiale.

Nella batteria dei 100 metri degli Anniversary Games di Londra Asher Smith migliorò di sei centesimi di secondo il record nazionale detenuto dal 2008 da Montell Douglas. Nella finale l’allora diciannovenne britannica si classificò quarta in 11”06 nella gara vinta da Dafne Schippers in 10”92.

La stagione 2015 ha superato ogni mia aspettativa. Al meeting di Birmingham sono arrivata ad un passo dal battere Allyson Felix, da sempre una delle mie atlete preferite. Fu un sogno gareggiare contro atlete ammirate come dei modelli all’inizio della mia carriera“.

Ai Campionati mondiali di Pechino Asher Smith si classificò quinta nella finale dei 200 metri in 22”07 migliorando il record britannico detenuto da Kathy Cook dalle Olimpiadi di Los Angeles 1984. Dina contribuì inoltre al brillante quarto posto della staffetta 4×100 insieme alle compagne di squadra Asha Phillip, Jodie Williams e Desirée Henry.

Il tempo finale di 42”10 che permise alle giovani ragazze britanniche di finire ai piedi del podio alle spalle della Giamaica, degli Stati Uniti e di Trinidad and Tobago ha cancellato il precedente record nazionale di 42”21 stabilito a Zurigo nel 2014.

Fu una sensazione strana perché non mi aspettavo di correre sotto i 22”10 e battere il record britannico dei 200 metri. Non pensavo che potesse mai accadere. Nella finale dei Mondiali tutte le velociste andarono fortissime e io non pensavo di aver corso così velocemente perché ero lontana dalle prime.

Ogni volta che batto un record personale sono sorpresa. Sono sempre stata così fin da quando ero piccola e per questo non penso che aver battuto i record britannici mi abbia davvero cambiato.

Dopo la finale di Pechino ero contenta della vittoria di Dafne Schippers. È una ragazza splendida e siamo in ottimi rapporti. La conosco da molto tempo e quando abbiamo tagliato il traguardo ci siamo abbracciate. So quanto abbia lavorato per raggiungere questo risultato dopo aver gareggiato per tanti anni nelle prove multiple“.

Il titolo europeo a Amsterdam e il bronzo olimpico con la staffetta

Nella stagione olimpica 2016 Asher Smith ha vinto il titolo europeo sui 200 metri a Amsterdam in 22”37 e l’argento con la staffetta 4×100 in 42”45.

Il titolo europeo è stato il trampolino di lancio per arrivare pronta alle Olimpiadi. Ho cercato di non pensare alle aspettative che la gente riponeva su di me e di concentrarmi soltanto su me stessa e sui consigli del mio allenatore. Sono contenta di aver reso orgogliosa la Gran Bretagna.

Se avessi saputo prima della gara che nessun’altra atleta britannica era riuscita a vincere il titolo europeo dei 200 metri, mi sarei innervosita nel pensare che potevo diventare la prima. Ho provato una grande emozione nel vedere mia madre saltare di gioia durante il mio giro d’onore“.

Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro Dina si è classificata quinta nella finale dei 200 metri in 22”31 prima di conquistare la medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 con uno straordinario record nazionale di 41”77 alle spalle degli Stati Uniti e della Giamaica.

Il giovane quartetto britannico tutto under 23 era formato da tre altre tre velociste londinesi Asha Phillip, Desirée Henry e Daryll Neita.

Durante le Olimpiadi di Londra facevo la “kit carrier”. Il mio compito era portare le ceste dove gli atleti mettono i loro vestiti prima delle gare. Lavorai come volontaria durante la magica serata del Super Saturday quando Mo Farah, Jessica Ennis e Greg Rutherford vinsero tre medaglie d’oro in meno di un’ora.

Fu un onore portare la cesta di Jessica Ennis Hill e assistere ad una delle più grandi serate nella storia dello sport britannico. Quel giorno incontrai Katarina Johnson Thompson che mi chiese stupita cosa facessi lì in quel momento. Poche settimane prima eravamo state compagne di nazionale ai Mondiali Juniores di Barcellona.

L’emozione della gente raggiunse un livello incredibile e mi dissi che un giorno mi sarebbe piaciuto emulare quelle imprese. Non mi sarei mai immaginata di diventare primatista britannica e campionessa europea. Parlando ai giovani all’Università di Loughborough che mi chiedevano consigli su come bilanciare lo sport e gli studi ho risposto che lavorando duramente, è possibile realizzare tutti i sogni“.

La stagione invernale 2017 ha coinciso con un periodo difficile nella carriera di Dina a causa di un infortunio al piede durante un allenamento in palestra che la costrinse ad un lungo periodo di pausa a pochi mesi dai Mondiali di Londra.

Con poche settimane di preparazione Asher Smith sfiorò il podio sui 200 metri nella finale iridata in London Stadium gremito di amici e parenti accorsi ad applaudire la loro beniamina. Anche se non arrivò il podio il quarto posto fu festeggiato in Gran Bretagna come una medaglia.

È stata un’esperienza indimenticabile aver gareggiato nello stadio delle Olimpiadi di Londra. Sono grata di aver vissuto quell’emozione. Ho visto gente che piangeva in tribuna quando Mo, Jessica e Greg vinsero le Olimpiadi. Mi hanno fatto capire quanto l’atletica sia importante nel mio paese. Voglio regalare alla mia gente le stesse emozioni e ispirare altre ragazze avvicinandole all’atletica“.

Agli Europei di Berlino 2018 Asher Smith ha vinto il doppio titolo continentale sui 100 metri e sui 200 metri stabilendo il record britannico su entrambe le distanze con 10”85 e 21”89 (miglior tempo mondiale dell’anno e primo tempo sotto i 22 secondi realizzato da una velocista britannica).

Ha completato successivamente la tripletta vincendo l’oro anche nella staffetta 4×100 in 41”88. Nel giugno 2018 ha vinto i 100 metri ai Bislett Games di Oslo migliorando il record britannico dopo quattro anni con 10”92. A fine stagione ha ricevuto il Premio di Atleta Europea dell’anno in occasione del tradizionale Gala della European Athletics.

Era da tanto tempo che volevo scendere sotto i 22 secondi e ora significa molto per me aver vinto il titolo europeo. Prima della gara ho cercato di ascoltare la mia musica preferita e di rimanere tranquilla perché riesco a rendere al meglio quando sono più rilassata“.

La sprinter inglese ha proseguito il suo periodo d’oro vincendo il titolo mondiale sui 200 metri a Doha 2019 in 21”88 (record britannico migliorato di un centesimo di secondo) e l’argento sui 100 metri con un altro primato nazionale di 10”83 alle spalle della giamaicana Shelly Ann Fraser Pryce.

Asher Smith ha vinto la finale della Diamond League sui 100 metri a Bruxelles in 10”85. Nel corso della stagione 2019 Dina ha vinto due gare sui 200 metri della Diamond League a Doha (22”26) e a Stoccolma (22”18) e si è classificata seconda sui 100 metri a Roma (10”94), Losanna (10”91) e a Londra (10”92) e sui 200 metri a Birmingham (22”36) e a Zurigo (22”08).

Significa molto essere diventata la terza donna britannica a vincere il titolo mondiale dopo Jessica Ennis Hill e Christina Ouhruogu. I loro risultati sono stati una fonte d’ispirazione per la mia carriera. Mi hanno mandato molti messaggi d’incoraggiamento durante il periodo dei Mondiali.

Il futuro dello sprint femminile è davvero splendido perché ci sono molti talenti emergenti. Dedico il titolo mondiale al mio coach John Blackie, che mi segue da quando avevo otto anni. È come un secondo padre per me. È una persona semplice, che non cerca la luce dei riflettori. Ha sempre creduto in me durante la mia crescita. La medaglia è merito della sua saggezza“.

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