Donovan Brazier (foto world athletics)
Donovan Brazier (foto world athletics)

Donovan Brazier ha dominato gli 800 metri a livello internazionale nelle ultime due stagioni.

E’ diventato il primo mezzofondista statunitense a vincere il titolo mondiale sul doppio giro di pista a Doha nel 2019. In occasione della finale iridata disputata al Khalifa International Stadium Brazier ha cancellato lo storico primato nazionale detenuto dal grande Johnny Gray fermando il cronometro in un eccellente 1’42”34.

Donovan voleva diventare pugile, ma seguì l’esempio del padre John Brazier, ex ottocentista di buon livello originario del Michigan.

Mio padre correva a livello universitario e mi trasmise la passione. Il mio primo idolo d’infanzia era il pugile Mohamed Alì. Per molte persone Alì era un idolo dal punto di vista sportivo, ma per me era un esempio anche per altri motivi, per i sacrifici che ha fatto e per il suo rifiuto di combattere nella Guerra del Vietnam”.

Brazier, nato il 15 Aprile 1997 a Grand Rapids in Michigan, scoprì il suo talento quando frequentava la Kenowa Hills High School.

Nel 2014 vinse il titolo degli 800 metri ai Campionati scolastici nazionali in 1’48”61, prestazione con la quale migliorò il primato dello Stato del Michigan. Continuò a progredire correndo gli 800 metri in 1’47”55 (quarta migliore prestazione nazionale a livello di high school di tutti i tempi).

Agli inizi della mia carriera non ho mai raggiunto risultati straordinari a livello scolastico. Non correvo particolarmente veloce da piccolo. Gli 800 metri divennero fin da subito la mia specialità preferita e sono sempre rimasto fedele a questa distanza. Ricordo che nella middle school corsi la peggiore frazione della staffetta 4×800 in 2’30.

Mi battevano persino le ragazze. Anche durante la high school i miei risultati non erano particolarmente significativi. Correvo soltanto per partecipare alle gare scolastiche e fare nuove amicizie. Cominciai a poco a poco a realizzare prestazioni migliori e pensai che avrei potuto vincere una borsa di studio allenandomi più duramente”.

In una gara di conference alle high school Brazier si mise in luce correndo l’ultima frazione della staffetta 4×400 in 45”92.

Nel Giugno 2015 Brazier partecipò ai Campionati statunitensi Juniores validi come selezione per i Giochi Panamericani under 20 ma fu squalificato. Un infortunio al tendine d’Achille lo costrinse a fermarsi durante la stagione outdoor 2018.

Entrò successivamente nel gruppo di allenamento diretto da Pete Julian, coach dei mezzofondisti statunitensi Craig Engels, Clayton Murphy, Eric Jenkins e della giovane tedesca Konstanze Klosterhalfen.

Dopo essersi diplomato alle high school Brazier vinse la borsa di studio nell’autunno 2015 per entrare alla famosa Texas A&M University, dove fu seguito da Pat Henry e da Alleyne Francique, due volte campione del mondo indoor sui 400 metri per la nazionale dell’isola caraibica di Grenada.

Durante il primo anno di gare universitarie Brazier migliorò il record statunitense juniores indoor di John Marshall fermando il cronometro in 1’45”92 e si impose alle South Eastern Conference in 1’46”08, ma non terminò la batteria alle Finali NCAA Indoor per un infortunio alla schiena.

Brazier salì sulla ribalta internazionale il 10 Giugno 2016 quando vinse il titolo delle Finali NCAA sugli 800 metri a Eugene in uno straordinario 1’43”55 a 19 anni davanti al forte canadese Brandon McBride migliorando il primato dei Campionati dei college statunitensi stabilito esattamente 50 anni prima dal mitico Jim Ryun con 1’44”3 nel 1966.

Questo risultato destò sensazione negli Stati Uniti perché Donovan ai tempi era un “freshman” (studente al primo anno di università).

Brazier fu subito paragonato a Ryun, che divenne famoso negli anni 60 per essere diventato il primo atleta a livello di gare high school a scendere sotto i 4 minuti nel miglio. Nel 1968 Ryan vinse la medaglia d’argento sui 1500 metri alle Olimpiadi di Città del Messico.

Molti esperti statunitensi pronosticavano che Brazier potesse qualificarsi per le Olimpiadi di Rio de Janeiro o addirittura lottare per il podio olimpico, ma ai Trials statunitensi di Eugene validi come qualificazione per la rassegna a Cinque Cerchi non andò oltre il diciannovesimo posto nelle batterie in 1’48”13 e non riuscì a qualificarsi per le Olimpiadi.

I commenti fatti da molte persone mi hanno messo molta pressione e non ho retto mentalmente il peso delle aspettative. Avevo 19 anni e dopo una lunga stagione NCAA non sono riuscito a mantenere la forma per altre tre settimane per arrivare pronto ai Trials olimpici”.

Anche l’anno successivo iniziò molto bene con la vittoria ai Campionati statunitensi di Sacramento in California in 1’44”17 e la qualificazione ai Mondiali di Londra.

I buoni risultati ottenuti nelle prime gare della Diamond League a Roma (terzo in 1’46”06), Londra (secondo in 1’43”95) e a Rabat (1’44”62) avevano alimentato nel giovane Brazier sogni di podio iridato. Dopo la vittoria nella batteria in 1’45”65 Brazier fu eliminato in semifinale con il settimo posto in 1’46”27.

Avevo immaginato troppo presto di poter arrivare in finale e di vincere una medaglia. L’esperienza dei Mondiali di Londra mi ha insegnato molto. Ho imparato che bisogna sempre vivere alla giornata”.

Nell’inverno 2018 Brazier vinse il titolo statunitense indoor sugli 800 metri ad Albuquerque mancando di un centesimo di secondo il primato nazionale di Johnny Gray con 1’45”10 ma fu squalificato successivamente in batteria ai Mondiali Indoor di Birmingham.

La stagione 2018 è stata purtroppo condizionata da un infortunio al tendine d’Achille che mi ha tenuto fermo per tutta l’estate 2018. Poi il muscolo flessore dell’alluce si è infiammato e sono rimasto fermo per tutto il mese di Novembre. Ho ripreso a correre in Dicembre”.

Brazier è tornato a grandi livelli durante la stagione indoor 2019 nella quale vinse gli 800 metri al meeting di Boston in 1’45”91 e il titolo statunitense indoor sui 600 metri in 1’13”77 (migliore prestazione mondiale all-time al coperto).

Quando sono tornato a gareggiare ha funzionato tutto meglio del previsto. Tornai il 19 Gennaio 2019 con una gara sui 600 metri a College Station in Texas cronometrata in 1’15”46.

Avevo deciso di prendere parte a queste competizioni indoor per vedere come rispondeva il mio tendine d’Achille. Il tendine e la caviglia erano a posto e sono andato avanti passo dopo passo.

Dopo Boston e i Millrose Games di New York ho deciso di prendere parte ai Campionati statunitensi, che originariamente non avevo messo in programma. Penso che la svolta positiva sia stato il periodo di allenamento al caldo di Phoenix in Arizona. Le gare sui 600 metri indoor mi hanno aiutato molto nella preparazione per gli 800 metri.

I 600 e gli 800 metri sono due distanze completamente diverse ed è difficile affrontarle entrambe con lo stesso piano tattico.

Sono contento che la Federazione statunitense abbia introdotto nel programma dei Campionati nazionali distanze spurie come i 600 e 1000 metri, che sono un punto d’incontro per atleti provenienti da più distanze.

Ad esempio molti quattrocentisti provano ad allungare le distanze gareggiando contro gli ottocentisti sui 600 metri”.

Brazier si classificò secondo sugli 800 metri stabilendo il record statunitense indoor con 1’44”41 ai Millrose Games di New York alle spalle del talento keniano di stanza negli Stati Uniti Michael Saruni, che nell’occasione si impose in 1’43”98.

Al debutto nella stagione outdoor Brazier si è classificato terzo nella tappa inaugurale della Diamond League 2019 a Doha in 1’44”70 alle spalle del botswano Nijel Amos e del keniano Emmanuel Korir.

E’ stata l’unica sconfitta di una stagione 2019 straordinaria illuminata dalla vittoria di misura su Amos al Golden Gala di Roma e dal successo ai Campionati statunitensi di Des Moines.

Nella finale della Diamond League a Zurigo ha vinto il primo trofeo dei diamanti della sua carriera con il record personale di 1’42”70 battendo in rimonta Amos al termine di una gara molto emozionante. Brazier ha fatto registrare un negative split (seconda metà corsa più velocemente della prima).

A Zurigo ho corso con pazienza. Non ho seguito il ritmo velocissimo del primo giro. Sono riuscito a correre i secondi 400 metri più velocemente e ho superato Amos negli ultimi metri. E’ stata una gara molto veloce”.

Brazier ha conquistato il primo titolo mondiale della sua carriera a Doha in 1’42”34 migliorando il primato statunitense di Johnny Gray, che corse la distanza in 1’42”60 a Coblenza nel 1985.

Ha migliorato inoltre il primato dei Campionati del mondo detenuto dal keniano Billy Konchellah, che vinse l’edizione di Roma del 1987 in 1’43”06.

E’ una sensazione straordinaria essere diventato il primo atleta statunitense della storia a vincere il titolo mondiale degli 800 metri. Avevo detto tutta la stagione che il mio obiettivo era vincere il titolo mondiale stabilendo il record statunitense. Ho seguito i consigli del mio allenatore Pete Julian.

E’ un grande allenatore e non volevo deluderlo. Ho molto rispetto per Johnny Gray. Ha fatto la storia dell’atletica statunitense. Ci sentiamo di tanto in tanto. Non si può mai essere contenti e questo è l’aspetto positivo e negativo nello stesso tempo dell’atletica. Si può sempre correre più velocemente e vincere nuovi titoli.

Mi manca ancora il primato mondiale e ci sono ancora molti traguardi da raggiungere. In futuro mi piacerebbe attaccare il primato del mondo di David Rudisha. Non sarà un’impresa facile perché Rudisha è uno dei più grandi atleti della storia.

Ci vorranno anni di duro lavoro per avvicinare questo tempo, ma sono nella direzione giusta. I miei allenamenti stanno procedendo bene”.

Brazier crede che l’assenza per infortunio di David Rudisha ha fatto diventare le gare degli 800 metri più aperte ad ogni risultato.

Quando Rudisha gareggiava, tutti si aspettavano che vincesse. Gli altri atleti gareggiavano soltanto per il secondo o il terzo posto. Ora non ci sono piazzamenti decisi in partenza e rimane tutto aperto”.

Nella stagione indoor 2020 l’allievo di Pete Julian ha vinto per la prima volta gli 800 metri ai Millrose Games all’Armory Track Club di New York in 1’44”22.

Ho sempre disputato delle buone gare a New York, compresi i 1000 metri nel 2017. Finalmente sono riuscito a togliermi un peso dalle spalle battendo il record statunitense degli 800 metri detenuto da Johnny Gray ma mi mancava ancora una vittoria.

Nonostante la pandemia Brazier ha gareggiato con successo in tre meeting europei vincendo due gare di 800 metri della Wanda Diamond League a Montecarlo in 1’43”15 (migliore prestazione mondiale dell’anno) e a Stoccolma in 1’43”76 e una sui 600 metri nel Continental Tour in 1’15”07.

Sono contento di essermi confermato anche in questa stagione e di aver avuto la possibilità di gareggiare. Senza competizioni è difficile trovare motivazioni. L’obiettivo è vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021”.

Brazier ha rivelato che il suo sogno futuro è giocare a football americano nel campionato NFL, dove giocarono in passato altri campioni dell’atletica statunitense come il campione olimpico dei 100 metri di Tokyo 1964 Bob Hayes e l’ex primatista del mondo dei 110 ostacoli Renaldo Nehemiah.

A scuola ho giocato a basket e a football americano, ma ero troppo magro e questo poteva rappresentare un pericolo. Mi piaceva molto praticare questi sport ma ho dovuto rinunciare per non correre rischi di infortuni.

Ho giocato a football fino al mio primo anno di università. Il mio sogno è tornare a giocare in futuro a football americano nel ruolo di wide receiver. Fin da piccolo sono tifoso dei Detroit Lions”.

 

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