Rivincite olimpiche a Eugene nel Prefontaine Classic

La presentazione dettagliata del prestigioso meeting statunitense di Diamond League

Ventidue medagliati olimpici di Tokyo 2021 saranno in gara nel rinnovato tempio dell’atletica statunitense di Hayward Field per la quarantaseiesima edizione del Prefontaine Classic, ottava tappa della Wanda Diamond League. Cinque specialità propongono il podio completo delle Olimpiadi di Tokyo.

Il meeting è dedicato alla memoria della leggenda del mezzofondo statunitense Steve Prefontaine, quarto alle Olimpiadi di Monaco di Baviera 1972 a soli 21 anni dopo una gara condotta in testa dall’inizio prima di venire superato nel finale.

La tattica spregiudicata di Prefontaine entusiasmò l’intero stadio che seguì con il fiato sospeso la cavalcata dello statunitense. La carriera di Prefontaine ispirò due film dedicati al grande campione di Eugene: “Prefontaine” e “Without Limits”.

Il Prefontaine Classic sarà una prova generale dei Mondiali che si disputeranno nel rinnovato Stadio di Hayward Field a Eugene dal 15 al 24 Luglio 2022.

L’importante manifestazione ha già avuto un prologo, nella notte italiana, dedicato ad alcune gare di mezzofondo denominato “Distance Night” ma analizziamo sotto tutte le gare che si svolgeranno nel ricco programma che andrà in scena dalle 21,30 alle 24 della serata italiana, in pratica nell’orario di mezzogiorno in Oregon.

100 metri femminili

Cinque delle prime sei classificate e le tre medagliate della finale olimpica di Tokyo saranno in gara sulla pista di Hayward Field. Tutte le velociste iscritte ai 100 metri del meeting di Eugene sono scese al di sotto della barriera degli 11 secondi in questa stagione e cinque di queste hanno corso in meno di 10”80.

La giamaicana Elaine Thompson Herah ha completato la “double-double” vincendo la medaglia d’oro sui 100 e sui 200 metri sia a Rio de Janeiro 2016 sia a Tokyo 2021. Ha completato il trionfo olimpico vincendo anche l’oro con la staffetta 4×100 in 41”02 (record nazionale e secondo miglior crono di sempre) insieme a Shelly Ann Fraser Pryce, Sherika Jackson e a Briana Williams.

E’ diventata la prima velocista della storia a realizzare una simile impresa. Nella capitale giapponese Thompson Herah ha migliorato i primati giamaicani con 10”61 e 21”53 diventando la seconda sprinter più veloce della storia su entrambe le distanze dopo Florence Griffith Joyner.

La connazionale Shelly Ann Fraser Pryce ha vinto la medaglia d’argento olimpica a Tokyo in 10”74 dopo i due ori di Pechino 2008 e di Londra 2012. La trentaquattrenne sprinter caraibica è la terza sprinter della storia con lo straordinario 10”63 realizzato a Kingston lo scorso Giugno.

Ai Trials Giamaicani ha migliorato il primato personale sui 200 metri con 21”79. Nella sua carriera ha vinto otto medaglie olimpiche (tre ori, quattro argenti e un bronzo) e undici medaglie mondiali (9 ori e 2 argenti).

Shericka Jackson ha completato la tripletta giamaicana vincendo la medaglia di bronzo olimpica sui 100 metri a Tokyo migliorando di un centesimo di secondo con 10”76.

L’ivoriana Marie Josée Ta Lou ha eguagliato il record africano con 10”78 nella batteria delle Olimpiadi di Tokyo. Si è classificata al quarto posto nella finale olimpica in 10”91 ripetendo lo stesso piazzamento di cinque anni fa a Rio de Janeiro.

Si è classificata successivamente quinta nella finale dei 200 metri in 22”27. La sprinter africana ha vinto tre medaglie ai Mondiali (argento sui 100 e sui 200 metri a Londra 2017 e bronzo sui 100m a Doha 2019).

Mujinga Kambundji si è classificata sesta nella finale olimpica dei 100 metri in 10”99 dopo aver eguagliato il record personale con 10”95 in batteria e settima sui 200 metri in 22”30 sfiorando di quattro centesimi il suo primato svizzero di 22”26 realizzato sia in batteria sia in semifinale.

Torna in gara la statunitense Sha’Carri Richardson, che ha corso la semifinale dei Trials olimpici di Eugene in 10”64 con vento a favore prima di vincere la finale in 10”86 con vento contrario di -1.0 m/s.

Richardson non ha partecipato alle Olimpiadi per una squalifica a causa di una positività alla cannabis. La sprinter allenata da Dennis Mitchell si mise in luce nel 2019 quando vinse il titolo NCAA stabilendo il primato mondiale under 20 con 10”75. Ha migliorato il record personale con 10”72 a Miramar e ha corso in 10”74 nel meeting del Continental Tour di Walnut.

Le altre due velociste statunitensi in gara al Prefontaine Classic sono Tehana Daniels e Javianne Oliver. Daniels è stata la migliore sprinter del suo paese sia ai Mondiali di Doha sia alle Olimpiadi di Tokyo classificandosi settima in entrambe le occasioni.

Ha migliorato il record personale con 10”98 nella semifinale olimpica e ha contribuito alla medaglia d’argento della staffetta 4×100 in 41”45. Oliver ha migliorato il record personale in questa stagione portandolo da 11”10 a 10”96 nella batteria dei Trials olimpici statunitensi dove si è classificata al secondo posto. Ha vinto il titolo statunitense sui 60 metri indoor ad Albuquerque in 7”02.

La diciannovenne giamaicana Briana Williams è la più giovane tra le iscritte a Eugene. La caraibica si mise in luce vincendo le finali dei 100 e dei 200 metri ai Campionati Mondiali Under 20 di Tampere 2018 a 16 anni.

200 metri femminili

Sha’Carri Richardson doppierà l’impegno correndo anche i 200 metri contro la medaglia di bronzo olimpica Gabbry Thomas, la campionessa mondiale di Doha 2019 Dina Asher Smith e la plurimedagliata olimpica e mondiale Allyson Felix.

Richardson stabilì il primato del mondo under 20 dei 200 metri con 22”17 in occasione del secondo posto alle Finals NCAA del 2019 ad Austin. In questa stagione la sprinter ha vinto entrambe le gare disputate a Gainesville in 22”11 e a Ostrava in 22”35.

Gabby Thomas ha vinto i 200 metri ai Trials olimpici statunitensi di Eugene in 21”61 ed è attualmente al terzo posto nelle liste mondiali all-time. Thomas, laureata in neurobiologia alla prestigiosa Università di Harvard, ha conquistato il bronzo sui 200 metri in 21”87 e l’argento nella staffetta 4×100 in 41”45 insieme alle compagne di squadra Javianne Oliver, Tehania Daniels e Jenna Prandini.

Dina Asher Smith ha iniziato molto bene la stagione outdoor 2021 vincendo i 200 metri al Golden Gala di Firenze con il personale stagionale di 22”06 e i 100 metri ai Campionati britannici di Manchester in 10”91 ma un infortunio alla coscia non le ha permesso di esprimersi al meglio alle Olimpiadi dove è stata eliminata in semifinale. La venticinquenne londinese si è riscattata vincendo la medaglia di bronzo con la staffetta 4×100 in 41”88 dopo aver stabilito il primato britannico con 41”55 in batteria.

Allyson Felix gareggerà per la decima volta in carriera al Prefontaine Classic dove ha vinto due volte (22”23 sui 200 metri nel 2012 e 50”05 sui 400 metri nel 2015). Alle Olimpiadi di Tokyo la sprinter californiana ha conquistato il bronzo sui 400 metri in 49”46 e l’oro con la staffetta 4×400 in 3’16”85 diventando l’atleta più medagliata nella storia delle Olimpiadi con 11 podi complessivi (sette ori, tre argenti e un bronzo). Felix ha migliorato il record di medaglie olimpiche che condivideva con la giamaicana Merlene Ottey.

L’ivoriana Marie Josée Ta Lou doppierà l’impegno gareggiando anche sui 200 metri dove si è piazzata al quinto posto alle Olimpiadi di Tokyo in 22”27. Nel 2017 vinse la medaglia d’argento su questa distanza ai Mondiali di Londra.

Doppio impegno sui 100 e sui 200 metri per Mujinga Kambundji, che ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali di Doha 2019 e ha eguagliato il suo record svizzero alle Olimpiadi di Tokyo correndo in 22”26 sia in batteria sia in semifinale prima di classificarsi settima in finale in 22”30.

L’italo-californiana Jenna Prandini si è classificata seconda nella finale dei Trials statunitensi sui 200 metri stabilendo il primato personale con 21”89 e ha vinto la medaglia d’argento con la staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo in 41”45. Con la maglia degli Oregon Ducks vinse sui 200 metri ai Campionati statunitensi e sui 100 metri alle Finals NCAA sulla pista di Hayward Field nel 2015.

Le altre atlete da seguire sono le statunitensi Lynna Irby, che vinse il titolo NCAA sui 400 metri nel 2018 in 49”80 e la prima gara della Diamond League della sua carriera sul giro di pista a Montecarlo, e Brittany Brown, medaglia d’argento ai Mondiali di Doha in 22”22.

100 metri maschili

Il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100 Marcell Lamont Jacobs ha rinunciato alle ultime tappe della Diamond League del 2021 per un problema al ginocchio emerso poco prima della batteria della staffetta e riaffiorato nel primo allenamento al rientro dal Giappone.

Nonostante l’assenza dell’azzurro sarà una gara straordinaria per la presenza del canadese André De Grasse, del sudafricano Akani Simbine, degli statunitensi Fred Kerley, Ronnie Baker, Michael Norman, Trayvon Bromell, Justin Gatlin e Cravon Gillespie (9”93).

De Grasse ha vinto il primo oro olimpico della sua carriera sui 200 metri migliorando il record personale con 19”62 oltre ai due bronzi sui 100 metri con il record personale di 9”89 e nella staffetta 4×100 in 37”70.

Con le tre medaglie vinte a Tokyo il nordamericano ha portato a sei il numero di medaglie olimpiche vinte in carriera comprendendo anche l’argento sui 200 metri dietro a Usain Bolt e i bronzi sui 100 metri e nella staffetta 4×100 a Rio de Janeiro 2016.

De Grasse si rivelò per la prima volta proprio sulla pista di Eugene vincendo i titoli NCAA dei 100 e dei 200 metri in 9”75 e in 19”58 sempre con vento a favore oltre la norma.

Simbine ha battuto di un centesimo di secondo il primato africano sui 100 metri con 9”84 al meeting del Continental Tour di Szekesfehrvar. Alle Olimpiadi di Tokyo il sudafricano ha sfiorato per quattro centesimi di secondo il podio classificandosi al quarto posto nella finale dei 100 metri con 9”93.

Baker, vincitore al Prefontaine Classic nel 2018 in 9”78, si è imposto a Stoccolma in 10”03 e a Montecarlo in 9”91 e si è classificato secondo ai Trials olimpici di Eugene in 9”85 battendo Kerley per un centesimo di secondo e quinto alle Olimpiadi in 9”95.

Kerley si rivelò per la prima volta a Eugene vincendo il titolo NCAA sui 400 metri nel 2017 due anni prima di conquistare il bronzo sul giro di pista ai Mondiali di Doha. Alle Olimpiadi di Tokyo Kerley ha vinto la medaglia d’argento sui 100 metri in 9”84 alle spalle di Jacobs, mentre Baker si è classificato al quinto posto con 9”95.

Bromell ha vinto i Trials olimpici con 9”80 e detiene il miglior tempo mondiale dell’anno con 9”77 ma cerca una rivincita dopo l’eliminazione in semifinale alle Olimpiadi.

Sarà interessante vedere all’opera l’altro quattrocentista Michael Norman, che lo scorso anno ha migliorato il record personale sui 100 metri con 9”86 a Fort Worth in Texas. Norman e Kerley sono gli unici sprinter della storia insieme a Wayde Van Niekerk ad essere scesi sotto sotto i 10 secondi sui 100 metri, sotto i 20 secondi sui 200 metri e sotto i 44 secondi sui 400 metri.

Il campione mondiale di Londra 2017 Justin Gatlin ha vinto quattro volte a Eugene nel 2012 (9”90), 2013 (9”88), 2014 (9”76) e 2016 (9”88) e una volta sui 200 metri nel 2015 (19”68). Gillespie si è classificato al sesto posto nella finale dei Trials statunitensi di Eugene in 10”00 e vanta un record personale di 9”93 stabilito alle finali NCAA di Austin.

200 metri maschili

Gli statunitensi Kenny Bednarek e Noah Lyles si sfideranno in una rivincita tra medagliati delle recenti Olimpiadi di Tokyo. Saranno in gara altri tre atleti saliti sul podio alle Olimpiadi.

Bednarek ha vinto l’argento stabilendo il primato personale con 19”68. Lyles si è aggiudicato il bronzo in 19”74 eguagliando il personale stagionale stabilito in occasione della vittoria ai Trials statunitensi di Eugene per quattro centesimi di secondo su Bednarek. Lyles conduce 3-1 nei quattro scontri diretti con Bednarek.

Oltre a Noah Lyles sarà in gara anche il fratello Josephus Lyles, che ha migliorato il record personale correndo in 20”22 in questa stagione.

Sarà interessante seguire due specialisti dei 200 metri contro il vice campione olimpico dei 400 ostacoli Raj Benjamin, che torna a gareggiare sul mezzo giro di pista tre anni dopo aver stabilito il primato personale con 19”99 al meeting di Parigi Charlety nel 2018. Benjamin ha vinto la finale dei Trials statunitensi a Eugene con 46”83 e la medaglia d’argento sui 400 metri in un sensazionale 46”17 nella gara vinta da uno stratosferico Karsten Warholm in 45”94. Benjamin ha contribuito alla vittoria nella finale olimpica della staffetta 4×400 in 2’55”70.

La starting list è completata dai canadesi Aaron Brown e Jerome Blake, che hanno vinto la medaglia di bronzo con la staffetta 4×100 con il record nazionale di 37”70, e dallo statunitense Kyree King, che ha migliorato i record personali sui 100 e sui 200 metri con 9”97 e 20”15 in questa stagione.

Getto del peso maschile

Eugene riunisce i tre medagliati dell’ultima edizione delle Olimpiadi di Tokyo Ryan Crouser, Joe Kovacs e Tom Walsh, che terminarono nello stesso ordine anche cinque anni fa nella precedente edizione dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016.

Il trio ha vinto tutti i titoli più importanti a livello mondiale dal 2015 in poi e ha dato vita alla più grande gara della storia in occasione della finale dei Campionati dei Mondo di Doha dove Kovacs vinse il titolo mondiale con 22.91m battendo Crouser e Walsh per un solo centimetro.

Crouser torna nel nuovo Stadio di Hayward Field, dove ha stabilito il primato mondiale con la clamorosa misura di 23.37m in occasione dei Trials olimpici statunitensi. Crouser è nato e cresciuto a Boring vicino a Portland in Oregon da una famiglia di lanciatori.

Alle Olimpiadi di Tokyo Crouser ha vinto il secondo titolo olimpico della sua carriera stabilendo il primato olimpico con 23.30m. Soltanto due pesisti nella storia sono riusciti a fare altrettanto: Perry O’Brien nel 1952 e nel 1956 e Tomasz Majewski nel 2008 e nel 2012. E’ imbattuto dai Mondiali di Doha 2019 e ha vinto 20 gare consecutive e ha lanciato 141 volte oltre i 22 metri e dieci volte oltre la misura di 22.86m.

Joe Kovacs detiene la quarta migliore prestazione di sempre con 22.91m e ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Tokyo con 22.91m. Quest’anno ha stabilito la seconda miglior misura della sua carriera con 22.72m.

Tom Walsh ha vinto il titolo mondiale a Londra nel 2017, due ori mondiali indoor e i bronzi mondiali a Doha con il record personale di 22.90m e alle Olimpiadi di Tokyo con 22.47m. Il neozelandese si è aggiudicato il terzo Diamond Trophy nel 2019 e ha vinto le due gare di Diamond League di Doha e Firenze.

Darlan Romani ha battuto Crouser, Kovacs e Walsh vincendo al Prefontaine Classic di Eugene con 22.61m nel 2019. Il brasiliano era secondo fino all’ultimo lancio ai Mondiali ma è stato scalzato fuori dal podio nel sesto tentativo chiudendo al quarto posto con 22.53m (performance che sarebbe stata sufficiente per il podio in tutte le precedenti edizioni delle Olimpiadi e dei Mondiali) e ha ripetuto lo stesso piazzamento alle Olimpiadi di Tokyo con 21.88m.

Gli statunitensi Payton Otterdahl e Darrell Hill hanno ingaggiato una sfida per il terzo e quarto posto ai Trials statunitensi. Hill era terzo con 21.89 fino al quinto lancio, ma Otterdahl lo ha superato con un lancio da 21.92m nell’ultimo tentativo. Otterdahl vinse il titolo NCAA indoor nel 2019. Hill vanta un titolo della Diamond League a Bruxelles nel 2017 con 22.44m.

1500 metri femminili

La keniana Faith Kipyegon e la britannica Laura Muir si sfidano per la quindicesima volta nella loro carriera al Prefontaine Classic. Alle Olimpiadi di Tokyo Kipyegon ha vinto la seconda medaglia d’oro stabilendo il record olimpico con 3’53”11 battendo Muir, che ha migliorato il suo primato britannico con 3’54”50. La keniana ha vinto i due precedenti scontri diretti disputati sulla pista di Hayward Field.

Kipyegon è diventata la seconda atleta della storia a vincere due titoli olimpici consecutivi sui 1500 metri. Un mese prima di vincere alle Olimpiadi Kipyegon è arrivata ad un secondo esatto dal primato del mondo di Genzebe Dibaba vincendo al meeting di Montecarlo in 3’51”07, quarto miglior tempo di sempre. La keniana ha vinto tre volte su sei partecipazioni al Prefontaine Classic. Nel 2016 ha stabilito il primato del meeting e la migliore prestazione su suolo statunitense con 3’56”41.

Laura Muir correrà per la quarta volta in carriera al Prefontaine Classic. La dottoressa in veterinaria ha vinto il titolo europeo all’aperto a Berlino nel 2018, due trofei dei diamanti ne 2016 e nel 2018 e si è piazzata al quarto posto ai Mondiali di Londra 2017. In questa stagione di Diamond League ha vinto gli 800 metri a Montecarlo stabilendo il primato personale di 1’56”73 e si è piazzata al terzo posto al Golden Gala di Firenze con 3’55”59.

Il cast di Eugene propone otto delle dodici finaliste delle Olimpiadi di Tokyo e nove atlete con un primato personale al di sotto dei 4 minuti.

La canadese Gabriela DeBues Stafford si è classificata quinta alle Olimpiadi di Tokyo e sesta ai Mondiali di Doha con 3’56”12. Ha realizzato il suo miglior tempo stagionale con 3’58”12 nella semifinale olimpica di Tokyo.

Gaia Sabbatini avrà un’altra grande occasione di confronto internazionale dopo la splendida semifinale alle Olimpiadi di Tokyo dove ha stabilito la seconda migliore prestazione italiana di sempre con 4’02”25.

Soltanto la campionessa olimpica di Los Angeles 1984 Gabriella Dorio ha corso più velocemente della ventiduenne teramana nella storia del mezzofondo italiano. Nell’ambito della Wanda Diamond League la campionessa europea under 23 si è piazzata al quinto posto a Gateshead in 4’10”21 e decima al Golden Gala di Firenze in 4’04”23 (secondo miglior crono della sua carriera).

L’ugandese Winnie Nanyondo detiene il record ugandese dei 1500 metri con 3’59”56 e si è classificata quarta ai Mondiali di Doha sugli 800 metri, distanza sulla quale detiene il record nazionale con 1’58”63. La marocchina Rababe Arafi è arrivata in finale ai Mondiali di Doha sugli 800 e sui 1500 metri e vanta un record personale di 3’58”84.

Gaia Sabbatini (foto Colombo/FIDAL)
Gaia Sabbatini (foto Colombo/FIDAL)

800 metri femminili

La diciannovenne statunitense di origini sudanesi Athing Mu debutta nel circuito della Diamond League dopo la straordinaria stagione nella quale ha vinto i 400 metri nella finale NCAA in 49”57, gli 800 metri ai Trials olimpici statunitensi in 1’56”07 e soprattutto le finali delle Olimpiadi di Tokyo degli 800 metri in 1’55”21 e nella staffetta 4×400 in 3’16”85. Mu è diventata la più giovane campionessa olimpica dai Giochi di Pechino 2018 quando si impose la diciottenne Pamela Jelimo.

La gara di Hayward Field riunirà tutto il podio delle Olimpiadi che comprende l’altra diciannovenne britannica Keely Hodgkinson e la statunitense Raevyn Rogers. In una stagione da favola Hodgkinson ha vinto la medaglia d’oro agli Europei Indoor di Torun e ha corso in 1’55”88 migliorando il primato europeo under 20 oltre al record britannico di Kelly Holmes.

Rogers ha vinto l’argento ai Mondiali di Doha 2019 in 1’58”18 e il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo in 1’56”81 con una straordinaria rimonta finale. Il cast degno di una finale olimpica propone anche la britannica Jemma Reekie, quarta alle Olimpiadi di Tokyo con il primato personale di 1’56”90, le statunitensi Ajée Wilson, medaglia di bronzo ai Mondiali di Londra 2017, e Kate Grace, vincitrice al meeting di Oslo in 1’57”60 e terza classificata nei meeting di Stoccolma in 1’57”36 e di Montecarlo in 1’57”20, e la giamaicana Natoya Goule, ottava nella finale olimpica di Tokyo in 1’58”26 e seconda al meeting di Stoccolma in 1’56”44.

Bowerman Mile

Uno degli appuntamenti clou del Prefontaine Classic è il Bowerman Mile, dedicato alla memoria di Bill Bowerman, allenatore di Steve Prefontaine e cofondatore della Nike.

Eugene propone la rivincita delle ultime Olimpiadi tra il neo campione olimpico dei 1500 metri Jakob Ingebrigtsen e la medaglia d’oro dei Campionati del mondo di Doha 2019 Timothy Cheruyiot.

Ingebrigtsen ha migliorato il primato olimpico e il record europeo dei 1500 metri vincendo la finale delle Olimpiadi di Tokyo in 3’28”32 davanti a Cheruyiot, che è sceso a sua volta sotto i 3’30” con 3’29”01.

Il fuoriclasse norvegese torna a correre sulla pista di Eugene dove nel 2017 divenne il più giovane miler della storia a scendere sotto i 4 minuti quando aveva 16 anni con 3’58”07. Nelle due edizioni successive Ingebrigtsen ha corso in 3’52”28 nel 2018 e in 3’51”30 (record personale). In questa stagione il più giovane dei fratelli Ingebrigtsen ha stabilito il primato europeo dei 5000 metri al Golden Gala di Firenze con 12:48.45 lo scorso Giugno.

Cheriuyiot ha vinto le ultime edizioni del Bowerman Mile nel 2018 in 3’49”87 nel 2019 in 3’50”49. Il fuoriclasse keniano ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno sui 1500m con 3’28”28 battendo Ingebrigtsen (3’29”25). Cheruiyot ha vinto 10 degli 11 scontri diretti con Ingebrigtsen, ma il norvegese ha battuto l’africano nell’occasione più importante alle Olimpiadi.

In gara ci sarà anche Filip Ingebrigtsen, fratello di Jakob e medaglia di bronzo sui 1500m ai Mondiali di Londra 2017.

Il migliore statunitense in gara è Matthew Centrowitz, campione olimpico sui 1500 metri a Rio de Janeiro 2016. Il padre Matt Centrowitz vinse quattro edizioni consecutive del Prefontaine Classic sui 5000 metri e realizzò il primato statunitense sui questa distanza nel 1982 proprio sulla pista di Hayward Field.

Il cast presenta anche il talento australiano Oliver Hoare, undicesimo nella finale delle Olimpiadi di Tokyo e vincitore sui 1500m nella tappa del Continental Tour disputata a Eugene lo scorso Aprile in 3’33”54, Jye Edwards, terzo nel Dream Mile di Oslo in 3’49”27, il britannico Jake Heyward, nono nella finale olimpica di Tokyo sui 1500m, e l’ugandese Ronald Musagala, sesto nel Dream Mile di Oslo in 3’53”04 e primatista nazionale sui 1500 con 3’30”58 a Montecarlo nel 2019.

2 miglia maschili

Quattro medagliati delle Olimpiadi di Tokyo Joshua Cheptegei, Selemon Barega, Jacob Kiplimo e Paul Chelimo si daranno appuntamento sulla pista di Hayward Field per una gara sulla distanza non olimpica delle 2 miglia. Nella capitale nipponica Cheptegei ha vinto l’argento sui 10000 metri e l’oro sui 5000 metri in 12’58”15.

Il primatista del mondo dei 5000 e dei 10000 metri ha vinto una volta al Prefontaine Classic del 2019 a Stanford sulla distanza delle 2 miglia in 8’07”54. Nell’ambito della Wanda Diamond League di quest’anno Cheptegei si è classificato al sesto posto al Golden Gala di Firenze in 12’54”69.

Barega ha vinto l’oro olimpico sui 10000 metri a Tokyo e l’argento ai Mondiali di Doha sui 5000 metri. L’etiope ha stabilito il primato mondiale under 20 sui 5000m con 12’43”02 a Bruxelles nel 2018.

Kiplimo ha vinto il bronzo olimpico sui 10000 metri e si è laureato campione del mondo di mezza maratona a Gdynia nel 2020. Il giovane talento ugandese ha stabilito il record personale sui 10000 metri con 26’33”93.

Chelimo ha conquistato la seconda medaglia olimpica della sua carriera sui 5000 metri cinque anni dopo l’argento vinto a Rio de Janeiro.

3000 siepi femminili

Per la settima volta si disputeranno i 3000 siepi femminili al Prefontaine Classic. In ciascuna delle sette gare disputate ad Hayward Field è stato realizzato il primato del meeting e le dieci migliori prestazioni su suolo statunitense sono state stabilite a Eugene.

La gara di Eugene riunirà tutto il podio delle Olimpiadi di Tokyo con la neo campionessa olimpica Peruth Chemutai dell’Uganda, la statunitense Courtney Frerichs (argento) e la keniana Hyvin Kyeng (bronzo).

Chemutai gareggerà per la prima volta dopo il sorprendente successo a Tokyo in 9’01”45. L’ugandese è entrata nella storia come la prima atleta del suo paese a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi a livello femminile.

Frerichs ha vinto la doppia medaglia d’argento ai Mondiali di Londra 2017 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021. L’atleta nativa nel Missouri ha stabilito il primato nordamericano con 9’00”75 nel 2018. Frerichs si allena in Oregon e gareggia con il Bowerman Track Club.

Hyvin Kyeng ha vinto il titolo mondiale a Pechino 2015 e due medaglie olimpiche (argento a Rio de Janeiro e bronzo a Tokyo). La keniana ha realizzato il primato personale di 9’00”01 a Eugene nel 2016 e ha vinto due tappe di Diamond League in questa stagione a Stoccolma (9’04”34) e a Montecarlo (9’03”82).

L’etiope Mekides Abebe ha stabilito il primato nazionale con 9’02”52 lo scorso Maggio a Doha e si è classificata al quarto posto alle Olimpiadi di Tokyo in 9’06”16.

Norah Jeruto Tanui detiene la migliore prestazione mondiale dell’anno con il tempo di 9’00”67 realizzato in occasione della vittoria nel meeting della Diamond League di Doha di quest’anno. La keniana si è classificata seconda nella finale della Diamond League del 2018 in 8’59”62.

Le altre protagoniste in gara sono la tedesca Gesa Felicitas Krause, due volte bronzo mondiale nel 2015 e nel 2019 e due volte oro europeo nel 2016 e 2018, la portacolori del Barhein Winfred Mutile Yavi, quarta ai Mondiali di Doha e terza al meeting di Doha in 9’02”64, la keniana Cheliphine Chepsol, vincitrice al Prefontaine Classic del 2017 con il primato mondiale under 20 di 8’58”78 e due volte campionessa mondiale under 20 nel 2016 e nel 2018, la slovena Marusa Mismas, sesta alle Olimpiadi di Tokyo con il primato nazionale di 9’14”84, Daisy Chepkemei, campionessa mondiale under 20 nel 2012 a 16 anni e quarta classificata al Prefontaine Classic con il record personale di 9’06”66, e l’australiana Geneviève Gregson, primatista nazionale con 9’14”28.

800 metri maschili

I primi due classificati della finale olimpica degli 800 metri Emmanuel Korir e Ferguson Rotich daranno vita ad una rivincita della finale delle ultime Olimpiadi. Korir ha stabilito il secondo miglior tempo mondiale dell’anno con 1’43”04 a Montecarlo prima di vincere la prima medaglia d’oro alle Olimpiadi a Tokyo succedendo al connazionale David Rudisha nell’albo d’oro della manifestazione a Cinque Cerchi. Rotich ha vinto la medaglia d’argento due anni dopo il bronzo ai Mondiali di Doha e ha stabilito il primato stagionale correndo in 1’43”57.

Clayton Murphy si è aggiudicato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e la finale dei Trials statunitensi ad Hayward Field in 1’43”17. Gli altri protagonisti annunciati sono il britannico Elliot Giles, che ha strappato il primato nazionale indoor a Sebastian Coe correndo in 1’43”93 a Torun, il canadese Marco Arop, finalista ai Mondiali di Doha e quarto nelle liste mondiali con 1’43”26, Bryce Hoppel, campione NCAA e quarto ai Mondiali di Doha nel 2019, e Isiah Harris, quarto ai Trials statunitensi di Eugene e vincitore in Diamond League a Gateshead.

400 metri ostacoli femminili

La campionessa mondiale Dalilah Muhammad correrà la sua prima gara sui 400 ostacoli dopo la medaglia d’argento in 51”58 alle spalle della primatista mondiale Sydney McLaughlin nella più grande competizione di sempre in questa specialità. Muhamad ha corso più velocemente rispetto al precedente record del mondo stabilito da McLaughlin con 51”85 in occasione del Trials olimpici di Eugene.

Muhammad sfiderà la vice campionessa mondiale di Pechino 2015 Shamier Little, che è rimasta esclusa dalla squadra olimpica per Tokyo dopo il quarto posto ai Trials di Eugene ma si è riscattata pochi giorni dopo stabilendo il primato personale con 52”39 nella tappa della Diamond League di Stoccolma.

Il cast presenta altri tre finalisti delle Olimpiadi di Tokyo: la giamaicana Janieve Russell (quarta in 53”08), l’ucraina Anna Ryzhikova (quinta in 53”48) e la panamense Gianna Woodruff (settima in 55”84 dopo aver corso la semifinale in 54”22).

Salto triplo maschile

Pedro Pablo Pichardo, Fabrice Hugues Zango e Will Claye daranno vita ad una sfida tra tre dei primi quattro delle Olimpiadi di Tokyo. Pichardo ha vinto la prima medaglia d’oro olimpica della sua carriera sfiorando i 18 metri con 17.98m e il titolo europeo indoor a Torun. Era dalla vittoria di Nelson Evora a Pechino 2008 che il Portogallo non vinceva una medaglia d’oro alle Olimpiadi in questa specialità.

Fabrice Hugues Zango ha regalato al Burkina Faso la prima medaglia olimpica nella storia del suo paese in qualsiasi sport aggiudicandosi il bronzo con 17.47m. Due anni fa lo studente di ingegneria dell’Università di Lilla ha vinto la medaglia di bronzo ai Mondiali di Doha.

Pichardo guida per 8-5 nei 13 scontri diretti con Zango e ha battuto il burkinabé al meeting di Szekesfehrvar con 17.92m.

Claye ha vinto due medaglie di bronzo olimpiche nel salto triplo a Londra 2012 e a Rio de Janeiro 2016 alle spalle di Christian Taylor ma ha visto interrompersi questa sequenza con il quarto posto alle Olimpiadi di Tokyo.

L’azzurro Andrea Dallavalle avrà un’altra occasione di confronto internazionale dopo la vittoria agli Europei Under 23 con 17.05m e il nono posto nella finale delle Olimpiadi di Tokyo con 16.85m dopo aver saltato 16.99m nelle qualificazioni.

L’atleta piacentino ha stabilito il primato personale con 17.35m in occasione della vittoria ai Campionati Italiani Under 23 di Grosseto. Gli altri protagonisti in gara sono gli statunitensi Donald Scott (settimo alle Olimpiadi di Tokyo), Chris Carter e Chris Benard e il tedesco Max Hess, campione europeo ad Amsterdam 2016.

Andrea Dallavalle (foto Colombo/FIDAL)
Andrea Dallavalle (foto Colombo/FIDAL)

Salto con l’asta femminile

Katie Nageotte gareggerà per la prima volta da campionessa olimpica dopo il trionfo a Tokyo con 4.90m dopo aver commesso due errori alla misura d’ingresso di 4.50m. L’ex ginnasta statunitense ha vissuto una stagione da sogno nella quale ha vinto anche i Trials olimpici statunitensi con 4.95m sulla pedana di Hayward Field (migliore prestazione mondiale dell’anno) e il meeting della Diamond League di Montecarlo con 4.90m).

L’altra medagliata olimpica in gara è Holly Bradshaw, che ha vinto il bronzo con 4.85m e ha stabilito il primato britannico con 4.90m ai Campionati nazionali di Manchester.

La greca Ekaterini Stefanidi ha eguagliato il personale stagionale con 4.80m ma non è riuscita a salire sul podio a Tokyo chiudendo al quarto posto cinque anni dopo la vittoria a Rio de Janeiro.

Il cast è completato da Morgann Leleux Romero, seconda ai Trials statunitensi di Eugene, da Iryna Zhuk, primatista bielorussa con 4.74m, e dalla canadese Anicka Newell, finalista olimpica a Tokyo.

Salto in alto femminile

Non ci saranno le tre medagliate del salto in alto femminile di Tokyo ma la campionessa olimpica di eptathlon Nafissatou Thiam. La fuoriclasse belga è diventata la seconda eptatleta della storia dopo Jakie Joyner Kersee a vincere due titoli olimpici consecutivi.

Thiam ha superato 1.92m nella gara olimpica di Tokyo dove ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno con 6791 punti. L’atleta allenata dall’ex decatleta Roger Lespagnard ha realizzato il record personale nel salto in alto con 2.02m in occasione del meeting di prove multiple di Talence nel 2019. Gareggerà per la prima volta in carriera negli Stati Uniti. Prima della fine della stagione sarà in gara ancora al Memorial Ivo Van Damme di Bruxelles il 3 Settembre davanti al pubblico di casa.

Sulla pedana di Hayward Field Thiam farà le prove generali dei Mondiali dell’anno prossimo a Eugene contro l’ucraina Iryna Gerashchenko, quarta alle Olimpiadi di Tokyo con 1.98m, la figlia d’arte statunitense Vashti Cunningham, sesta a Tokyo con 1.96m e campionessa mondiale indoor a Portland 2018, l’ucraina Yuliya Levchenko e la polacca Kamila Lichwinko, seconda e terza ai Mondiali di Londra 2017.

L’azzurra Alessia Trost torna a gareggiare in Oregon dove si classificò terza al Prefontaine Classic del 2016 e settima ai Mondiali Indoor di Portland 2016. La pordenonese è stata eliminata in qualificazione alle Olimpiadi con 1.90m.

Alessia Trost (foto Colombo/FIDAL)
Alessia Trost (foto Colombo/FIDAL)

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