Matteo Spanu (foto FIDAL)
Matteo Spanu (foto FIDAL)

Abbiamo ricevuto ieri questo bellissimo messaggio scritto da Matteo Spanu, atleta che, al di la delle probabili origini sarde, è nato a Udine e gareggia per l’Atletica Malignani Libertas.

Lui è uno specialista del mezzofondo, 1500 metri, con un personale di 3’43″25 ottenuto l’anno scorso a Lignano Sabbiadoro, in una stagione in cui, oltretutto, ha conquistato anche il suo primo titolo italiano assoluto a Bressanone.

Non conosco l’atleta e non ho mai avuto contatti con lui ma questo bellissimo pensiero me lo ha trasmesso Massimo Di Giorgio, conosciutissimo ex saltatore in alto, sempre molto attivo nel mondo dell’Atletica con iniziative di vario genere.

Lo ringrazio molto per avermi trasmesso quanto pubblico sotto integralmente e ringrazio, soprattutto, l’Atleta per le bellissime parole che denotano una enorme maturità e sensibilità.

Il messaggio di Matteo

In queste settimane eravamo abituati a vedere i nostri atleti scendere in pista, all’aperto, in giornate di sole, di sudore, di fatiche, ma anche di felicità, di concentrazione, di sguardi proiettati all’obbiettivo, alle prime competizioni outdoor. Questo vedremmo oggi, se non ci trovassimo a dover fare i conti con la più grave crisi dal secondo dopoguerra.

Una crisi capace di travolgere tutto, e forse anche di più nei mesi che ci attendono. Una crisi che, come un’onda, si è abbattuta sul mondo, sull’Europa, sull’Italia, portando via con sè vite, speranze, sogni, arrivando a cambiare la nostra stessa quotidianità, al punto da farci pensare che niente possa più tornare come prima. In una guerra come questa, contro un nemico così subdolo e invisibile, una sicurezza: la nostra casa.

Oggi è questa la nostra trincea, ed è piuttosto diversa da quella che conobbero i nostri padri… ma il significato in fondo è lo stesso, il sacrificio da fare è lo stesso: aspettare e, pur senza sapere cosa succederà domani, fare tutti la nostra parte, per permettere ai malati di guarire, a chi li cura di fare il proprio lavoro, a chi prende decisioni per tutti di poterlo fare con la consapevolezza che il suo popolo è un popolo responsabile, solidale, civile.

Questo è anche il sacrifico che stanno facendo i nostri atleti, l’atletica italiana tutta, mettendo per un attimo il cuore da parte, rinunciando alla propria grande passione. I nostri ragazzi sono abituati ai sacrifici: li fanno ogni giorno quando dedicano quelle 2 ore alle loro fatiche, togliendo a sè stessi il tempo per fare altro, studiare, dedicarsi agli amici, alla famiglia, lavorare… ma lo fanno perchè hanno un sogno, e lo inseguono.

E proprio perché sanno cosa vuol dire sacrificio, i nostri ragazzi non si tirano indietro di fronte a quello che oggi è richiesto a tutti: stare a casa, anche se questo vuol dire mettere da parte per un attimo i propri sogni. Loro lo stanno facendo: fallo anche tu, non rendere vano il loro impegno, l’impegno di tutti. Anche grazie a te, domani questi ragazzi potranno tornare a esultare insieme, e l’Italia tornare a correre per essere un Paese migliore”.
#STIAMOACASA

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