Road to Tokyo: Vladimir Aceti

Il campione europeo juniores sui 400 metri, di Grosseto 2017, ci racconta del suo 2020 e di come si sta preparando per il grande appuntamento Olimpico

Vladimir Aceti è specialista di una distanza, i 400 metri, ritenuta dagli addetti ai lavori quale la più difficile da correre in quanto è un mix di tecnica, velocità, resistenza, coraggio, ma anche di testa, il tutto da mettere insieme nel brevissimo tempo di circa 45 secondi in cui non si può sbagliare nulla.

Per diventare un grande quattrocentometrista ci vuole tempo e pazienza, specie per l’ultimo dei cinque punti citati, la testa intesa come la capacità di interpretare al meglio la gara nel senso della distribuzione dello sforzo.

Ma la testa è molto importante anche per reagire a stagioni meno positive di altre in cui, per vari motivi, si può non ottenere i risultati che il grande impegno posto in allenamento farebbe prevedere e, se si peggiora rispetto all’anno prima, specie in giovane età, possono poi subentrare contraccolpi psicologici che minano le certezze più radicate.

Vladimir nel luglio del 2017 a 19 anni ha ottenuto ai Campionati Europei Juniores di Grosseto una straordinaria medaglia d’oro nella gara individuale dei 400, con il suo personale di 45″92, allora anche record italiano under 20 ed oggi secondo tempo di sempre in categoria ma poi, nei due anni successivi, non è riuscito a migliorare quell’exploit correndo nel 2018, come miglior tempo, in 46’26 e nel 2019 in 46’71.

Problemi sostanzialmente di carattere fisico hanno rallentato la preparazione dell’atleta di Giussano che, in ogni caso, si è tolto le sue grandi soddisfazioni facendo sempre parte delle varie staffette azzurre, sia indoor che outdoor, in particolare di quella di Doha 2019 che ha raggiunto una grande finale e la diretta qualificazione per le Olimpiadi di Tokio.

Non sappiamo se mai nei due anni precedenti qualche piccolo dubbio si fosse insinuato nella mente di Vladimir, anche perché quel che conta è che quest’anno sia tornato nettamente sotto i 46 secondi, per ben tre volte consecutive, battendo il suo personale del 2017 e portandolo sino a 45″65 ottenuto a La Chaux de Fonds, il 15 agosto, sulla pista dove Davide Re ottenne, nel 2019, il primato Italiano di 44″77.

Devo dire che, in questa sua splendida stagione, l’ho spesso visto gareggiare, ma non ero mai riuscito ad intervistarlo e finalmente ci sono riuscito nella magnifica cornice dell’Arena Civica di Milano.

Ciao Vladi, finalmente riusciamo a fare due chiacchiere in questo fantastico scenario dell’Arena. Come mai da queste parti ad allenarti?

Ciao, grazie a te dell’attenzione. Sapevo che Filippo Tortu si allena qui adesso e visto che volevo provare bene la pista anche io, ne ho approfittato per fare un allenamento e salutarlo, anche perché sino a pochi mesi fa ci incontravamo sempre al campo sportivo di Giussano.

Ti piace allora questa nuova pista e questo contesto storico?

Amo molto l’Arena di Milano perché è un impianto che mi evoca bellissimi ricordi, qui vinsi infatti il primo titolo italiano della mia vita, nel 2015, da allievo, con 47″77 che era anche il mio personale di allora.

Dopo quella vittoria, fui convocato per rappresentare l’Italia ai Mondiali Under 18 di Calì, in Colombia, e il raduno della Nazionale lo facemmo proprio all’Arena, per cui solo bellissimi ricordi in questo impianto dove spero, veramente, possano essere organizzate in futuro anche importanti manifestazioni internazionali.

Vladimir Aceti (foto Cocco/Sprint Academy)
Vladimir Aceti (foto Cocco/Sprint Academy)

Parliamo di questa stagione in cui, nonostante tutte le difficoltà dovute al lockdown, hai ottenuto degli ottimi risultati con tre personali consecutivi. Cosa ne pensi?

E’ stata certamente una buona annata, in cui finalmente non ho avuto alcun problema fisico e sono riuscito a esprimermi sotto i 46 secondi, crono da cui mancavo dal 2017.

Quando quest’anno ho fatto per la prima volta il personale, con 45″87 il 5 luglio a Tivoli, il sito della FIDAL ha pubblicato la notizia con la scritta “Il giorno di Aceti”. Qualche giorno fa, ho ripubblicato quell’immagine sulla mia pagina Instagram con l’auspicio che l’anno prossimo ci siano tanti giorni di Aceti così.

Nelle ultime gare dell’anno, specie dopo il personale di La Chaux de Fonds, hai avuto un piccolo calo. E’ stato causato da qualche problemino fisico o da minor tensione agonistica?

Come ti ho detto, in questo 2020 non ho avuto particolari problemi salvo, in effetti, prima dei Campionati Italiani di Padova e del Golden Gala, aver avvertito un leggero dolore alla gamba che però in gara non ho minimamente sentito anche se, magari, può avermi leggermente condizionato.

In ogni caso, quanto avvenuto era stato programmato molto bene dal mio gruppo di lavoro che è impegnato, strenuamente, al mio fianco per farmi ottenere i migliori risultati.

In particolare era stato previsto che io potessi raggiungere un picco di forma dal 5 luglio, giorno del primo personale, sino appunto a metà agosto, in Svizzera e direi, quindi, che tutto sia andato per il meglio.

Per l’anno prossimo vedremo se studiare la possibilità di avere un picco di massima condizione più lunga o magari, sperando si possa gareggiare di più, riuscire a dividerla in due parti distinte con un piccolo richiamo nel mezzo.

Parlando della tua squadra, che ho capito essere molto ben strutturata, vuoi farci qualche nome di persone che collaborano con te?

Si certo, con piacere. Innanzitutto il mio allenatore Alessandro Simonelli che è colui che mi allena da sempre e che, dopo gli Europei Juniores di Grosseto, ha cominciato a creare un vero gruppo di specialisti che potessero supportarmi al meglio.

Per la preparazione della forza mi segue da quasi due anni Marco Orsenigo, poi c’è Stefano Righetti che è un medico, Luca Braghetto ottimo osteopata che segue anche Alessia Trost, e Elena Casiraghi, la mia fondamentale nutrizionista, grande specialista nell’ambito sportivo.

Avete già in mente un programma per il 2021 e, in particolare, correrai qualche gara indoor?

In linea di massima non abbiamo in programma di correre nelle gare indoor a livello individuale, ma abbiamo dato la piena disponibilità alla Federazione e al mio Gruppo Sportivo dell Fiamme Gialle se avessero bisogno della mia presenza in qualsivoglia staffetta 4×400.

Per le Olimpiadi hai già il biglietto in tasca con la mitica staffetta 4×400 e proprio di questi giorni è la notizia del pieno recupero di Davide Re. Cosa pensi possiate fare l’anno prossimo?

Sicuramente cercheremo di arrivare in finale a Tokio, come già ai mondiali di Doha e, allo stesso modo, il nostro obiettivo sarà quello di battere finalmente il record italiano che resiste dal 1986.

In Qatar, in effetti, ci siete andati molto vicini 3’01″60, quinta prestazione italiana di sempre a soli 23 centesimi dal primato di Bongiorni, Zuliani, Petrella e Ribaud.

Per le Olimpiadi, quindi, punti solo sulla staffetta o un pensierino lo fai anche alla gara individuale, anche se il minimo appare abbastanza proibitivo, 44″90?

Certo, non è facile ottenere questo tempo, ma esiste anche il ranking e ci saranno tanti meeting per cercare di posizionarmi al meglio, anche senza ottenere quel crono.

Voglio dire, al riguardo, di aver preso un preciso impegno con Alessandro per provarci e, in tal senso, non voglio lasciare nulla di intentato.

Un’ultima domanda. Pensi che anche per il 2021 farete un ritiro invernale di preparazione all’estero?

Lo spero proprio, l’anno scorso siamo stati a Tenerife e mi sono trovato benissimo. Mi auguro di tornarci, Covid permettendo o, al limite, nei mesi più freddi di poter passare un po’ di tempo nel sud Italia.

Vladimir Aceti (foto Cocco/Sprint Academy)
Vladimir Aceti (foto Cocco/Sprint Academy)
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