Leonardo Fabbri più forte anche del Covid

Dopo aver sconfitto il virus Fabbrino pronto per la sfida europea

Leonardo Fabbri, per gli amici Fabbrino, è certamente uno degli atleti italiani più attesi nei prossimi campionati europei indoor di atletica che inizieranno domani sera a Torun, in Polonia.

L’atleta azzurro, specialista nel getto del peso, dopo un 2020 straordinario in cui è arrivato a lanciare sino a 21,99 metri nel corso di Campionati Italiani di Padova, aveva pianificato una preparazione invernale per giungere al meglio all’appuntamento continentale al coperto.

Dopo un primo periodo di allenamento in terra siciliana, a Siracusa, non ha resistito alla tentazione di tornare ad allenarsi in Sudafrica, come all’inizio del 2020, ma purtroppo è stato colpito, sia pur in maniera lieve, dal virus del Covid.

Gli atleti che praticano tale disciplina sono tutti molto forti, oltre che agili, ed inevitabilmente le conseguenze di tale contagio sono state, per Leo, un indebolimento generale che ne ha condizionato almeno tre settimane di preparazione.

Se la programmazione agonistica prevedeva, quindi, il ritorno in Italia verso la fine di gennaio e la partecipazione a una serie di meeting internazionali che lo avrebbero certamente portato nella forma migliore, tutto è slittato nel tempo per cui il debutto effettivo in gara è stato il 17 febbraio, proprio a Torun, in una prova di World Indoor Tour, e poi solo altre due gare tra cui addirittura, oltre agli italiani assoluti, una regionale master che gli permettesse di provare ancora gli ultimi dettagli tecnici.

Leonardo Fabbri (foto Grana/FIDAL)
Leonardo Fabbri (foto Grana/FIDAL)

Ma prima di parlare dell’appuntamento continentale che, alle 11,18 di venerdì 5 marzo, vedrà Fabbri sulla pedana delle qualificazioni del getto del peso, ripercorriamo brevemente gli inizi di questo omone, il classico gigante buono, alto 2 metri esatti per un peso di circa 130 kg di massa muscolare.

Nasce a Bagno a Ripoli, comune in provincia di Firenze, il 15 aprile 1997 e dopo le prime iniziali esperienze sportive, addirittura nell’ambito della ginnastica artistica, la sua grande mole fisica lo porta verso le discipline dei lanci nell’atletica, in particolare verso il getto del peso.

Il padre di Leo era un discreto velocista da 10″90 di personale nei 100 metri e, indubbiamente, ha trasferito al figlio le doti di velocità, indispensabili nella tecnica di un lanciatore di grande livello.

Quel che non tutti sanno è che le doti fisiche naturali sono importanti ma, sicuramente, l’aspetto fondamentale e primario di ogni buon lanciatore del peso deve essere la tecnica su cui si svolgono ore e ore di allenamento settimanale e che, anno dopo anno si perfeziona e si migliora al punto che un grande specialista matura al 100%, ottenendo i migliori risultati, dopo i 25/26 anni, con una potenzialità di rendimento ottimale ben più lunga di quella di un atleta di altre competizioni nell’atletica.

Grandi margini ha quindi ancora Leonardo, che ha iniziato la sua grande ascesa agonistica intorno ai vent’anni, nel 1998, quando è passato dalla guida del suo iniziale allenatore Franco Grossi a quella di Paolo Dal Soglio, ex pesista di grande spessore a cui Leo ha tolto, proprio l’anno scorso, il record italiano al coperto.

Leonardo e Paolo hanno stabilito una grandissima intesa sul campo di allenamento e anche fuori, nell’ottica di un rapporto di stima e ammirazione infinita dell’allievo verso il maestro, iniziata quando quest’ultimo ancora gareggiava e pensate che, nell’ultima gara della sua carriera, disputata quando aveva 46 anni a Cinisello Balsamo il 25 settembre 2016, Dal Soglio battè proprio un giovanissimo Fabbri, per 6 cm, 17,18 rispetto a 17,12.

Per Leonardo, Paolo è veramente tutto, anche un maestro di vita nella misura in cui lo ha anche particolarmente responsabilizzato nel suo ruolo di sportivo che inevitabilmente deve fare dei grandi sacrifici e rinunce per poter ottenere grandi risultati.

Peraltro, nello staff di Fabbri vi è anche un ex atleta azzurro dei lanci, specialità disco, Diego Fortuna, che lo segue nell’ambito specifico del regime alimentare al fine di tenere bassa la massa magra poiché, anche questo, è un aspetto fondamentale per i lanciatori moderni.

Leonardo Fabbri (foto Grana/FIDAL)
Leonardo Fabbri (foto Grana/FIDAL)

Una carriera tutta in crescita, quindi, quella di Fabbrino che, oltre al record italiano indoor, ha già vinto 2 titoli nazionali assoluti all’aperto e 3 al coperto, ed è capace di trovare nelle gare che contano le massime motivazioni per poter lanciare più lungo possibile, come anche alla sua prima esperienza mondiale a Doha 2019 dove, in mezzo a tanti mostri sacri, ben si difese sfiorando la finale per pochissimi centimetri con il primo lancio degli esclusi.

Quest’anno, dunque, nelle prime tre gare, in un crescendo sia pur lento, Leo è arrivato a 20,46 metri, ben lontano da quel 21,59 indoor dell’anno scorso che gli regalò anche il nuovo primato italiano indoor al coperto e fu il preludio di una stagione esaltante, culminata con il 21,99 degli assoluti all’aperto di Padova che, da un punto di vista tecnico, ha rappresentato la miglior prestazione italiana dell’anno tra tutte le specialità (secondo i punteggi delle tabelle ufficiali di World Athletics).

Il prossimo appuntamento sarà dunque nella mattinata di venerdì 5 marzo sulla pedana dell’Arena di Torun, per affrontare le qualificazioni mattutine del getto del peso, in una gara che si presenta certamente complicata, per le eccellenti condizioni mostrate sinora da tanti suoi concorrenti.

Guardando le liste stagionali europee il favoritissimo appare il polacco campione uscente, oltre che atleta di casa, Michal Haratyk (21,83 nel 2021) e poi temibilissimi saranno il ceco Stanek (21,48), il georgiano Mujaridze (21,21) e lo svedese Petersson (21,13), mentre non c’è il forte tedesco David Storl.

A parte i primi due che sembrano potersi giocare l’oro e l’argento, con netta preferenza per il polacco, se Leo riuscirà a ritrovare i giusti assetti potrà lottare per un posto sul podio anche perché, in tali situazioni, il suo spirito da guerriero si esalta ai massimi livelli.

Sarà, in ogni caso, un’altra grande esperienza da cui potrà certo fare tesoro in vista del grande appuntamento all’aperto, con i massimi specialisti mondiali, delle Olimpiadi di Tokyo.

Leonardo Fabbri (foto FIDAL)
Leonardo Fabbri (foto FIDAL)
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