
Tra i pochissimi luoghi al mondo dove si svolgono attività di atletica leggera c’è il Sudafrica e lì, a Pretoria, venerdì scorso c’è stato il debutto su una distanza per lei anomala, della due volte campionessa olimpica degli 800 metri Caster Semenya, che ha corso un 200 metri in 23″49.
La 29nne sudafricana, la cui storia è ben nota in quanto geneticamente dotata di livelli di testosterone abnormi per una donna, per un disposizione della World Athletics non può più gareggiare in competizioni dai 400 metri al miglio senza assumere dei farmaci che ne riducano, sensibilmente, il livello stesso.
Ed allora l’atleta sudafricana ha deciso di superare l’ostacolo puntando su una disciplina più veloce, i 200 metri, per cercare di andare alla sua terza Olimpiade.
Il crono di venerdì è di 0,69 secondi fuori dal limite di qualificazione che è 22″60, ma c’è tempo sino al 29 giugno per provarci, auspicando ovviamente che i programmi agonistici della stagione possano andare, più o meno, come programmato.
La Semenya, dopo la gara di venerdì, è apparsa molto euforica e ottimista, e queste sono state le sue prime dichiarazioni.
“Sto migliorando i tempi e mi definisco soprannaturale. Posso fare tutto quello che voglio. Mi sfido sempre. Non è stata una decisione facile da prendere. Ero abituata a correre due giri e adesso ne devo fare mezzo. Devo adattarmi, il che non è facile, ma tutto è possibile.”
Semenya, che ha vinto l’oro olimpico nel 2012 e nel 2016, ha perso l’occasione di difendere il suo titolo mondiale a Doha lo scorso anno, essendosi appellata contro le nuove regole imposte dalla World Athletics ed avendo perso.
World Athletics ha sostenuto che le atlete con differenze di sviluppo sessuale (DSD) – come Semenya – hanno “un vantaggio competitivo”.
A febbraio, Semenya aveva anche gareggiato, nella sua prima gara in pista dallo scorso giugno, con la vittoria dei 300 metri a Johannesburg, ottenendo il record nazionale sudafricano di 36″78.