Alessia Trost (Foto Fidal Colombo)
Alessia Trost (Foto Fidal Colombo)

Salto in alto uomini

La gara forse più attesa emotivamente da noi italiani, con una componente di incertezza incredibile vista l’involuzione, degli ultimi due anni, della specialità.

Per un posto in finale citiamo il bielorusso Nedasekau, la coppia neutrale Akimenko e Ivanyuk, gli ucraini Bondarenko e Protsenko e il campione del mondo in carica, Mutaz Barshim che, davanti al suo pubblico, cercherà di onorare il Mondiale, dopo il tremendo infortunio patito.

Quando si parla di infortuni il ricordo va ovviamente a quello subito da Gianmarco Tamberi, nel 2016, alla vigilia delle Olimpiadi del Brasile. Gimbo si è ottimamente ripreso e può giocarsi le sue carte, per qualsiasi posizione, a patto di riuscire a domare le enormi emozioni che porta dentro di se.

Per un posto in finale anche l’ottimo Stefano Sottile, 2,33 metri quest’anno, l’australiano, Starc, il siriano Ghazal, gli orientali Yu e Tobe e il cubano Zayas.

Azzurri in gara: Gianmarco Tamberi, Stefano Sottile

Salto con l’asta uomini

Tre i fenomeni con personali sopra i 6 metri, nel corso dell’anno. Il campione del mondo Sam Kendricks, Armand Duplantis e Piotr Lisek , quindi il podio, salvo incredibili ribaltamenti, è loro.

Per la finale il polacco Wojciechowski, il francese Lavillenie, la coppia brasiliana Braz e Dutra, l’altro astista USA Walsh, il norvegese Guttormsen e l’azzurro Claudio Stecchi che, dopo un’ottima stagione indoor, ha avuto qualche problema fisico che appare superato e può, quindi, giocarsi le sue carte.

Azzurri in gara: Claudio Stecchi

Salto in lungo uomini

Favoritissimo il cubano Juan Miguel Echevarría, che si pensa possa diventare il primo uomo che andrà sopra i 9 metri della storia, anche se quest’anno non ha mostrato la stessa regolarità dell’anno scorso.

Il sudafricano, campione uscente, Manyonga è l’unico in grado di contrastare il cubano e poi per un posto in finale e lotta per le medaglie cito il greco, campione d’Europa, Tentoglou, il giamaicano Gayle, l’altro sudafricano Samaai.

Qualche possibilità anche per l’australiano Frayne e la coppia giapponese Shiroyama e Hashioka e, per finire, l’olimpionico statunitense Henderson.

Salto triplo uomini

Christian Taylor e il suo amico-rivale Will Claye, su tutti, con degno contorno gli altri statunitensi Craddock e Scott.

Gli altri aspiranti alla finale sono il portoghese Pichardo, il veterano Evora, il brasiliano Almir dos Santos , il cubano giovanissimo  Diaz e i due cinesi Zhu Yaming e Wu Ruiting.

Azzurri in gara: Andrea Dallavalle

Salto in alto donne

Mariya Lasitskene, 2,06 metri quest’anno, è la favorita naturale ma se la dovrà vedere con le agguerrite ucraine  Levchenko, 2,02 metri, e Gerashchenko.

Buone possibilità, quantomeno di finale, anche la terza ucraina Mahuchikh, la bielorussa Demidik-Taranda, la bulgara Demireva e la statunitense Cunningham.

Per le italiane discorso a parte. Potenzialmente possono centrare la finale, entrambe, a patto di trovare, in qualificazione, la condizione migliore dell’anno.

Azzurre in gara: Alessia Trost, Elena Vallortigara

Salto con l’asta donne

Gara incertissima. Su tutte, a mio avviso, la greca Stefanidi. Poi la neutrale Anzhelika Sidorova, le statunitensi Morris, Nageotte e Suhr, la canadese Newman, la cubana Silva e la venezuelana Peinado.

Azzurre in gara: Roberta Bruni 

Salto in lungo donne

Malaika Mihambo, campionessa d’Europa e regolarmente sopra i 7 metri quest’anno, è la maggior candidata alla vittoria.

La statunitense Brittney Reese è certamente la più vicina contendente mentre, per l’altro gradino del podio vedo bene l’ucraina Bekh. Assente, per infortunio la serba Spanovic.

Azzurre in gara: Laura Strati, Tania Vicenzino

Salto triplo donne

La venezuelana Yulimar Rojas parte con il netto favore del pronostico, con le sue lunghe leve che l’hanno portata, quindici giorni fa, a saltare uno strabiliante 15,41 che l’ha portata a pochi centimetri da uno dei più vecchi record del mondo (15,50 dell’ucraina Inessa Kravec’ a Göteborg ’95).

A contenderle il titolo, in caso di una giornata storta, Caterine Ibargüen che l’ha già  battuta quest’anno e la giamaicana Ricketts, che  le ha sottratto il diamante a Zurigo.

Per la finale la cubana Povea, la statunitense Keturah Orji e la spagnola Ana Peleteiro.

Azzurre in gara: Ottavia Cestonaro

Sport OK Junior